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Un nuovo collaboratore su Camminando Scalzi.it
Camminando Scalzi è lieta di presentarvi un nuovo autore della nostra blog-zine: Mauro Rubin. Analista, sviluppatore e blogger, ma soprattutto appassionato delle nuove forme di comunicazione web, Mauro ci spiega oggi se è possibile prevedere i nuovi trend informatici di internet, e soprattutto come si potrebbe fare per prevederli. Ovviamente vi invitiamo a fare un salto sul suo blog, che è davvero interessante.[/stextbox]
Esiste uno strumento per prevedere i nuovi trends o le nuove mode del futuro?
La risposta è semplice e banale: no.
E’ anche vero che alcune esperienze collettive che hanno fatto storia possono aiutarci nell’intento (un po’ come ha fatto lo staff di YouNoodle con questo test). La prima cosa che dovremmo chiarire è la definizione di trend su wikipedia:
“L’analisi delle serie storiche raggruppa una serie di metodi statistici atti a indagare una serie storica, determinare il processo alla base della stessa e a trarre previsioni.”
Una traduzione semplificata è la seguente: un trend è lo studio di una serie di eventi finalizzato a creare un modello statistico su cui fare delle previsioni. Cerchiamo di capire meglio con un esempio: l’avvento di Twitter. Twitter è un sistema di microblogging pubblico, che permette di inviare messaggi di 140 caratteri. Nel marzo del 2006, quando il sistema venne pubblicato, la situazione era la seguente: i blog erano un sistema di comunicazione ormai consolidato e i nuovi social network moltiplicavano le informazioni da gestire, aggregare rss per ogni fonte era diventata una cosa praticamente impossibile da gestire. Twitter inizialmente veniva utilizzato per gestire il proprio stato (sistema che verrà poi integrato su Facebook) ma presto, grazie alla flessibilità dello strumento che permette di sviluppare applicazioni esterne intorno al servizio base, nascono molto velocemente nuovi servizi (anche mobile) e nuovi modi di utilizzo, la diffusione di twitter porta i giornali e i blogger a pubblicare i link degli articoli attraverso il servizio di microblogging, spostando il target dell’utenza che si rivolge così ad un bacino più grande.
Ho preso come esempio Twitter ma potrei portarne altri (come google, youtube e facebook), la cosa intressante è che per determinare se un servizio appena nato potrà far nascere una nuova moda, l’unico modo possibile è isolare alcuni fattori comuni ai nostri casi di studio ed analizzarli. Ho provato a farne un elenco che riporto qui sotto:
Scopo: la vostra applicazione deve essere utile.
Utilizzo del servizio: il servizio deve essere semplice, chiaro e alla portata di tutti.
Integrazione: deve esistere la possibilità di integrare il servizio in altri già esistenti, come le piattaforme blogger e i socialnetwork.
Estensione: la possibilità di creare nuove applicazioni svilupate da terze parti è un’occasione da non perdere. Questo solitamente serve a stimolare la creatività degli utenti.
Appurati questi fattori le cose importanti sono quelle che io chiamerei “gli effetti collaterali”, ovvero, quali cambiamenti apporterà il vostro servizio all’interno della società? Se la vostra startup creerà nuove community o -ancora meglio- genererà nuove forme di business (come ebay o paypal) le possibilità che questo servizio diventi il prossimo google sono molto alte.

Stare al passo con le nuove tendenze della rete, con costanza e dedizione non è da tutti e va fatto con un’apertura mentale notevole, se non avete questa capacità ma volete avere successo, pagate qualcun’altro al posto vostro per farlo, in modo da poter fiutare business dove c’è ancora solo del potenziale.