Camminando Scalzi 3.0!

Siamo orgogliosi di presentarvi una veste grafica completamente rinnovata per il nostro sito!

Dopo un lungo lavoro di adattamento e personalizzazione, siamo pronti a proporvi un’evoluzione che speriamo vi piaccia.

Della grafica si è occupato il nostro RgB (al secolo Andrès Roberto Miraglia), mentre della parte tecnica il nostro Jacen (al secolo Luca Iorio). E’ stato un lavoro duro, ma l’abbiamo fatto soprattutto per venire incontro a voi lettori, per proporvi un prodotto sempre nuovo e al passo con i tempi.

La nuova home page adesso vi permetterà di tenere sott’occhio tutti gli ultimi articoli in uscita nel nostro sito, in modo da non perdervi nessun contenuto pubblicato da noi. Inoltre, grazie al nuovo slideshow degli articoli, metteremo in evidenza gli argomenti più caldi e interessanti della settimana, selezionati per voi dalla nostra sempre attentissima redazione.
Inserire un commento ad un articolo adesso è molto più intuitivo e semplice (speriamo così di invitarvi tutti a partecipare molto più assiduamente anche con le vostre opinioni… I vostri pareri ci interessano tantissimo, non lo dimenticate!), ed ogni articolo vi offre una praticissima barra sulla destra per controllare i post correlati o navigare all’interno del sito.

Ci auguriamo che queste novità siano di vostro gradimento, e vi annunciamo sin da ora che è soltanto l’inizio, il nuovo tema verrà man mano raffinato e sistemato, abbiamo in mente grandi cose, e le porteremo tutte in porto. E’ una promessa.

Chiudo ringraziando soprattutto voi lettori, che siete tantissimi ogni giorno, che affollate la nostra pagina Facebook (oggi abbiamo superato i 200 fan! Grazie, grazie di cuore) e ci seguite assiduamente, che oggi siete qui con noi a festeggiare il secondo mese di vita -due mesi e siamo già arrivati così lontano, non ce l’aspettavamo!- della nostra blogzine.

Come sempre, liberi. Come ci si sente Camminando Scalzi

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Il "White Christmas" di Brescia

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Una nuova collaboratrice su Camminando Scalzi.it

Si unisce a noi Erika Farris, autrice del blog “Isterika“. Erika nella vita è un’aspirante giornalista e oggi ci propone il suo primo articolo di attualità.
Buona lettura!

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Un bianco Natale senza immigrati – titola un articolo di Repubblica.it del 18 novembre – Per le feste il comune caccia i clandestini”.
A Coccaglio, in provincia di Brescia, il sindaco leghista e la sua amministrazione comunale hanno deciso di “Far piazza pulita”, giacché il “Natale non è la festa dell’accoglienza ma della tradizione cristiana”. Anche Monica la pensa come loro. Lei è mamma di due ragazzi e lamenta: “I miei figli hanno solo amici extracomunitari. Uno ha 14 anni, l’altro 12. Vanno in giro sempre con due romeni e due africani. A Coccaglio sono tantissimi. Io però non voglio che escano con questi. È razzismo questo?”.

immigrazioneRazzismo? Ma figuriamoci… Disprezzare qualcuno solo perché è romeno o africano sta alla base del processo d’integrazione, così come il “White Christmas” a caccia di neri, per debellare il pericoloso morbo di clandestinità tanto diffuso tra i cittadini di colore.
Ma cosa si intende con la parola clandestino? Come spiega Giuseppe Faso in Lessico del razzismo democratico, «si può essere senza “permesso di soggiorno” perché lo si aveva, e non si è riusciti a rinnovarlo; o perché si è entrati in Italia con un visto turistico, che poi è scaduto; oppure perché si è entrati in Italia di soppiatto. I primi due sono “irregolari”, quest’ultimo è “clandestino”. Cosa cambia? I primi due hanno dato “contezza di sé” presso un ufficio di polizia, il terzo no».
Ma il recente “Decreto Sicurezza” sancisce l’illegalità di questo status, dove irregolare è sinonimo di clandestino. Dove avere un documento scaduto equivale ad essere un criminale perseguibile dalla legge…

integrazioneGeoffrey è californiano, studia in Italia da circa 5 anni e il suo permesso di soggiorno va annualmente rinnovato, con un preavviso di 60 giorni. “Nessuno mi ha mai controllato, – afferma – ma mi è capitato più di una volta di avere il permesso scaduto, in attesa di un rinnovo che spesso arrivava a pochi giorni dalla scadenza. La burocrazia italiana è terribilmente lenta ed inefficiente”.

Fatjona è albanese e vive a Firenze da quasi 6 anni, dove lavora per pagarsi gli studi. “Ogni anno è la stessa storia – spiega. – Due mesi prima della scadenza del permesso presenti la domanda per rinnovarlo, ma non puoi mai sapere quando arriverà. In Italia è molto facile diventare clandestini”.

Maria è nata in Toscana 21 anni fa, ma è figlia di immigrati cinesi e neppure la sua condizione è troppo facile. “Non sono un’immigrata perché sono nata qui, – afferma – eppure mi definiscono migrante di seconda generazione. Mi sento come una persona senza radici: i miei tratti somatici mi caratterizzano come cinese, ma la lingua e la cultura che conosco mi rendono italiana, sebbene sino ai 18 anni io non avessi neppure il diritto di chiedere la cittadinanza”.

Persino il noto giornalista Gad Lerner, intervistato da Fabio Fazio durante la puntata di Che tempo che fa del 21 novembre, ha affermato di essere stato “clandestino” in più di un’occasione prima di ottenere la cittadinanza italiana, e sempre per disguidi burocratici.

Criminali senza crimine e clandestini senza clandestinità, in un Paese incoerente, opportunista e con una memoria troppo corta per ricordare il proprio passato…