
Il rapporto che si instaura tra il padrone e Hachi è il cuore del film. Un passo avanti l’amicizia e uno indietro l’amore.
Un legame incredibile che porta ad un evento impensabile: ogni giorno il cane Hachi accompagna Parker ai treni e 5 minuti prima delle 17 (l’ora in cui il professore rientra) torna alla stazione per dargli il bentornato.
Come Hachi sembra essere il cane più buono, intelligente, fiero che esista, allo stesso modo non ci si può non affezionare anche al professor Parker, sempre disponibile con tutti: a lavoro, per strada, in famiglia, e ovviamente con Hachi. Così quando il professor Parker viene colto da un attacco di cuore e muore a lavoro, Hachi aspetta inutilmente il rientro del suo grande amico.
La sofferenza del cane Hachi diventa sofferenza del pubblico intero. La perdita di un personaggio dal grande cuore si aggiunge alla tristezza espressa dal cane.
Il legame tra i due è di quelli indissolubili anche dopo la morte. Hachi continua a fare quello che deve fare, aspettare il suo amico. Ogni giorno.
Sotto la pioggia e la neve Hachi rimane lì ogni giorno, sfamato dagli assidui frequentatori della stazione.
Spera di rivedere il suo grande amico Parker, l’uomo per il quale è vissuto e per il quale morirà, dopo aver aspettato 11 anni davanti la stazione, il suo ritorno.
“Non ho mai conosciuto mio nonno. È morto quando ero piccolissimo.
Ma, quando mi parlavano di lui e di Hachi, io sento di conoscerli.
Loro mi hanno insegnato il valore della fedeltà.
Ora so che non bisogna mai dimenticare chi si è amato.
È per questo che Hachi sarà per sempre il mio eroe.”