A volte ritornano – Serie A Giornata 20

Ronaldo de Assis Moreira. Dal barrio Vila Nova, a Porto Alegre.

Il terzo ed ultimo figlio di Joao Da Silva Moreira e della signora Miguelina. Giocava a calcio ed era sempre il più bravo, così giocava con quelli più grandi che lo chiamavano come tuttora milioni di persone lo conoscono, ovvero Ronaldinho. Fenomeno ritrovato? Forse si. Ne è passato di tempo da quando stupiva tutti nel Gremio in Brasile, tanto da attirare subito le sirene europee, in questo caso quelle francesi del Paris Saint Germain che lo porta nel vecchio continente. Inizia a strabiliare diventando famoso, la sua famiglia vive già nell’agiatezza, suo fratello intuisce che fare il procuratore rende e difficilmente si nega ad un fratello di assisterti. Il primo anno non è esaltante ma risulta il migliore, il secondo idem e lui decide di cambiare aria. Aria catalana, non prima però di vincere un attimo la Coppa del Mondo con il Brasile, realizzando anche reti importanti come quella che manda a casa l’Inghilterra. Approda al Barcellona dove dimostra a tutti di essere il migliore. Prodezze uniche, rovesciate impossibili, colpi da biliardo, colpi di tacco a ritmo di samba. Fifa World Player, Pallone d’Oro (quelli veri, non quelli che vince Grava su Facebook), la Coppa dei Campioni. Non può desiderare di meglio. Il Milan lo acquista a sorpresa, investimento magnifico. Seedorf non cede (giustamente) la numero 10 e lui sceglie la 80. Boom di magliette vendute. Esordisce col Bologna, il Milan perde ma li incanta. Tocca il culmine nel derby con l’Inter, uno a zero, gol di testa e samba sotto la curva. Stop. A parte poche cose buone è una sequela di partite scadenti e 4,5 sui giornali. Annata nettamente sottotono. Tutti lo danno per finito, per bollito. Arriva l’estate. Addio Kakà, addio Carletto Ancelotti. Arriva Leonardo ed il Milan arranca. Le cose non vanno. Poi l’esplosione. I rossoneri cominciano ad ingranare e Dinho torna grande. Attualmente Leonardo non ha ancora dimostrato nulla, ma una cosa è certa: HA RECUPERATO RONALDINHO. E ieri, contro il Siena, è arrivata una meravigliosa tripletta. Il ragazzino coi denti sporgenti è tornato, chi lo dava per finito adesso faccia il mea culpa.

11 pensieri su “A volte ritornano – Serie A Giornata 20

  1. esatto… chi ha continuato a dire che era finito faccia mea culpa. chi continuava a dire, nonostante i 1000 assist di quest’anno, “magioca sempre sulla sinistra, sulla riga laterale…e fa i solito due giochetti”, adesso deve stare zitto.
    chi sa giocare al CALCIO non si dimentica come si fa dopo mezzo anno. per resta il giocatore più forte di tutti i tempi. per un semplice motivo: non ho MAI visto un giocatore che si ditingue continuamente sul campo per come tocca a calcia il pallone in ogni singola giocata. è IRREALE. e lo dicevo anche dopo gli 1,5 della gazzetta dello sport.
    sono contento di leggere questo post, caro fonz… sapevo che prima o poi quei dentoni sarebbero riapparsi in questa rubrica.

      • Lo spero!!! 😀
        Anche se comunque se la contende con Messi, che è sicuramente più continuo (ma non in Nazionale)
        Comunque si, il Ronaldinho visto nelle ultime settimane è tornato quello del Pallone d’oro. Anche emotivamente è finalmente tornato il suo enorme sorrisone!

  2. no no… avete capito bene. per come GIOCA è il più forte di tutti. dal tocco di palla (destro – sinistro), agli assist (memorabile quello dato a giuly in milan-barcellona 0-1), alla qualità dei goal… praticamente ha segnato in ogni modo, e continua a farlo.

    • cioè ronaldinho più forte di maradona??? ahahahahahahahahahahahahahahahahahahahahahahahahahahahahahahahahahahahahahahahahahahahahahahahahahahahahahahahahahahahahahahahahahahahahahahahahahahahahahahahahahahahahahahahahahahahahahahahahahahaahahahahahahahahahahahahahahahahahaha…..

  3. di sicuro non sono uno di quelli che ha bisogno che passi del tempo per deciedere se uno può o no entrare nel club dei più forti, come se solo il tempo può investire qualcuno di un’aura magica.
    ronaldinho con il pallone scopa (non gioca, SCOPA) sia di destro che di sinitro, maradona solo con il sinistro. è già questo, per chi osserva il calcio, è una discrimante importante.
    poi maradona può anche segnare da centrocampo (lo ha fatto ceccariello… là, come minkia si chiama quello contro il torino), recoba, mascara e quagliarella… l’ho fatto anche io, allievi di calcio. o mettere dentro una punizione a due in area, oppure dribblarsi mezza inghilterra…
    ma è evidente che movenze (in particolare), passaggi e goal come quelli ronaldinho non li ha mai fatti nessuno.

  4. non hai mai visto seriamente maradona. hai visto solo i video più famosi, che sono grandiosi ma maradona non è solo quello.

  5. Pasqualoo mi pare che stai uscendo un pò dalla realtà. Vorrei ricordarti che stiamo parlando di un calciatore invisibile alla cronaca (se non quella mondana) da 2-3 anni e chi sino alla tripletta di domenica si era visto a sprazzi e spesso era stato reso invisibile da difensori da cadetteria. Indubbiamente ha delle qualità ma a mio parere è una spanna sotto ad almeno 4-5 giocatori attualmente in attività (vedi Messi, Ronaldo, Kakà….solo per citare i pariruolo).
    Poi sulla storia del miglior giocatore di sempre e del paragone con Maradona, penso che il silenzio sia la miglior risposta possibile…

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