L’interlocutore … legorroico

[stextbox id=”custom” big=”true”]Vincenzo Pascuzzi, ex docente precario, ci ha inviato questa “nota semi-seria” in relazione ai dibattiti politici in tv. A fine articolo trovate l’estratto della trasmissione Annozero del 7 gennaio scorso[/stextbox]

La precaria siciliana Barbara Avola che ha messo ko Castelli ad Annozero.

Forse può essere di qualche utilità introdurre un neologismo: l’aggettivo “legorroico”. Chiaramente è un ibrido ottenuto mediante incrocio fra l’esistente logorroico e il sostantivo Lega (quella di Bossi e della c.d. Padania).

Descriviamone il significato con un esempio unendo l’aggettivo ad un sostantivo. Chi è l’interlocutore legorroico? Appartiene di preferenza alla Lega, ma può appartenere anche agli altri partiti che compongono l’attuale governo.
L’interlocutore legorroico si rivela quando partecipa a dibattiti in tv e si riconosce facilmente dai comportamenti che manifesta nei confronti degli interlocutori che non la pensano come lui, in pratica i suoi avversari politici. Non appena un suo interlocutore parla e comincia ad esporre il proprio punto di vista, il legorroico comincia ad usare abbondantemente il linguaggio non-verbale del corpo, usa in particolare la faccia e il capo -ma anche le mani e le braccia-  per dissentire fortemente poi, appena può, interviene verbalmente e interrompe continuamente, a raffica,  facendo perdere il filo a chi sta parlando, deviando il discorso e polarizzando, in questo modo, l’attenzione su di sé. Inoltre urla o alza la voce senza che sia necessario, si sovrappone, aggredisce con domande non attinenti, a volte insiste petulante e sfacciato per pretendere una risposta (mi risponda, mi risponda!).

Insomma, più che all’interlocutore che ha di fronte, si rivolge direttamente e astutamente  al telespettatore medio (precisamente a quello identificato con le caratteristiche di un ragazzo di 11-12 anni), usa una mimica appropriata,  frasi ed espressioni  verbali molto semplici, non importa se false e rozze, l’importante è che siano facili da “capire” e ricordare. Fa un po’ uno spot pubblicitario per sé stesso e per la sua parte politica. È quasi inutile rimarcare l’infimo livello culturale di certe pubblicità delle tv che però, se vengono trasmesse , devono pur risultare efficaci!

Mi sono convinto che l’interlocutore legorroico, per comportarsi come si comporta,  debba aver prima seguito un corso apposito , un training intensivo ed efficace, sicuramente con esercitazioni pratiche e magari anche simulazioni specifiche immediatamente prima del confronto in tv. Ci deve essere una scuola segreta che provvede con docenti e anche controfigure per allenarsi.

Queste considerazioni, dapprima latenti e vaghe, hanno cominciato a assumere concretezza e forma dopo il confronto tra il viceministro leghista Roberto Castelli e la precaria siciliana Barbara Avola. Era la puntata del  7 gennaio 2010 di Annozero e Barbara Avola, determinata e implacabile, ha però annullato il povero e legorroico Castelli.

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