Probabilmente non avranno il fascino di quelle estive, potendo contare su un numero molto più limitato di discipline e di conseguenza di protagonisti, ma anche le Olimpiadi invernali hanno senz’altro il loro fascino. L’edizione di Vancouver è la ventunesima (le due saltate per la guerra non vengono conteggiate, al contrario di quelle estive) e si è aperta nel peggiore dei modi, ovvero con la morte di uno slittinista georgiano, Nodar Kumaritashvili, schiantatosi ad una velocità folle sulla pista, con gli organizzatori che gli addossano la colpa salvo poi cambiare il percorso (!!). Manteniamo però lo spirito olimpico e chiacchieriamo a 360° dando qualche notizia curiosa o meno. Le discipline sono aumentate moltissimo, passando dalle 14 della prima edizione alle 84 odierne, e fino all’edizione del 1994 (Lillehammer, Norvegia) si sono sempre svolte assieme a quelle estive (nello stesso anno). Poi, probabilmente per consentire una maggiore attenzione del grande pubblico il CIO ha deciso di separarle. Solo tre città hanno ospitato l’edizione dei giochi in più di una circostanza, ovvero Lake Placid negli Stati Uniti, Sankt Moritz in Svizzera e Innsbruck in Austria. A differenza di quelle estive non si sono mai disputate nel continente australe ed il punto più a sud (se così si può dire) è stato Nagano, in Giappone, nel 1998. La nazione con più medaglie in assoluto (nonchè assoluta
protagonista) è la Norvegia, che ha conquistato in totale 98 ori, 98 argenti e 84 bronzi per un totale di 280 medaglie (potrebbe arrivare la centesima d’oro ovviamente in questa edizione). L’Italia è all’undicesimo posto (non male dai!) su 42 nazioni che han vinto almeno una medaglia nella storia olimpica. L’atleta più medagliato è Bjorn Daehlie, con addirittura otto ori conquistati fra il 1992 ed il 1998, assoluto re dello sci di fondo. La prossima edizione sarà in Russia, nel 2014 a Soci. Chiuderei con una nota di colore: chi non ricorda il mitico fil della disney “Cool Runnings“? Film ispirato ad una storia vera, ovvero quella di un gruppo di giamaicani che nel 1988 a Calgary fecero scalpore riuscendo a partecipare fra lo stupore generale. Sono già due edizioni che i simpatici caraibici non partecipano, per mancanza di fondi. Ovvio, non è facile allenarsi in un paese dove ci sono 30 gradi tutto l’anno ed il comitato nazionale non ti finanzia (dovendo prendere in prestito i bob da altri paesi) ma speriamo che possano tornare al più presto!
Good lck Jamaica!