Il decreto "salva liste", il ritorno del popolo viola e la Rivoluzione dei fiori

[stextbox id=”custom” big=”true”]L’articolo di oggi è scritto da “millecose“, la nostra nuova collaboratrice. Vi invitiamo a seguire anche il suo interessante blog che trovate all’indirizzo http://millecose.wordpress.com/ Buona lettura! [/stextbox]

Chi ci tiene ad informarsi (soprattutto tramite la rete), sarà rimasto forse disorientato per gli avvenimenti caotici avvenuti in questi giorni, relativi alla presentazione delle liste in Lazio e ai problemi burocratici  in Lombardia per la lista di Formigoni.
Ma cosa è successo di preciso? Procediamo con ordine.

Entro le 12 del 27 febbraio si sarebbero dovute presentare le liste per le elezioni regionali ma, inspiegabilmente, la lista del Pdl in Lazio non ha presentato i documenti entro i termini concessi.
Contemporaneamente – o quasi – in Lombardia la lista per Formigoni non viene ammessa per riscontrata irregolarità di oltre 500 firme.

Cosa succede all’interno del Pdl? Possibile che il partito più forte (e più ricco, e più organizzato, e più ecc, ecc.) in Italia si perda in un bicchiere d’acqua per questioni di carattere burocratico? Comunque sia, la cosa non ci riguarderebbe se solo i Pdlibertini si fossero limitati ad accettare  le conseguenze delle loro azioni. Invece no: mentre un qualsiasi cittadino vede ogni giorno respingersi legittime domande  relative ad invalidità, pensione, concessione di una casa popolare; mentre si vede costretto a pagare due volte nello stesso bimestre la luce o il gas a causa di un cavillo burocratico o di qualche modulo compilato parzialmente o in maniera errata, in nome della legge e della Santa Burocrazia, loro (i Libertini) fatta la legge trovano l’inganno (o almeno ci provano). Da qui il decreto “salva-liste” (per salvare la lista in Lombardia) che dovrebbe consentire il corretto svolgimento delle consultazioni elettorali per il rinnovo degli organi delle Regioni a statuto ordinario fissate per il 28 e 29 marzo 2010 tramite interpretazione autentica delle disposizioni del procedimento elettorale e il ricorso per salvare la lista in Lazio.

La mano violaIl Presidente Napolitano, con non poche perplessità iniziali, firma. Il popolo viola si mobilita per sabato prossimo (13 marzo, ndR), per celebrare il funerale del diritto in piazza Navona. Milioni di persone si mobilitano su facebook, il gruppo “5 marzo 2010. Oggi c’è stato un golpe” (http://www.facebook.com/group.php?v=wall&ref=mf&gid=358735789264) conta, ad oggi, più di 35.000 iscritti. Per il 20 Marzo già più di 1.000 persone hanno aderito alla “Rivoluzione dei fiori”, durante la quale mazzetti di crisantemi saranno portati all’Altare della Patria a Roma e alle sedi delle prefetture nelle altre città.

Mentre il Pdl, secondo sondaggi, perde credito anche presso i propri elettori, il Tar del Lazio si pronuncia: respinto il ricorso del Pdl per le candidature di Roma e provincia. I giudici hanno rinviato al 6 maggio prossimo (quindi a elezioni avvenute) l’udienza per discutere il merito del ricorso (fonte: Repubblica.it).

Sarà valsa la pena non ammettere di aver sbagliato? Avrebbero fatto meglio ad accettare l’errore? Solo il tempo lo dirà.

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