Per chi si è lamentato della mancanza di spettacolo dopo la prima gara, oggi con il gran premio di Australia a Melbourne si è dovuto ricredere. Abbiamo assistito ad una corsa molto spettacolare ed imprevedibile. Tuttavia, come abbiamo scritto in occasione della scorsa gara, vi invitiamo ad aspettare ancora un po’ prima di tracciare dei giudizi definitivi su questa stagione.
Questa gara si è corsa in condizioni meteo variabili e per questo i valori in campo si sono rimescolati. Ne ha approfittato Button, con un cambio gomme anticipato ed audace, andando a vincere la gara, così come Kubica, piazzatosi secondo con una Renault non certamente al livello dei top team. Entrambi i piloti, autori di gare di sostanza più che di spettacolo, hanno beneficiato del ritiro di Vettel, partito in pole e sempre primo fino al ritiro per un guasto ai freni. Il pilota si è molto seccato per la fragilità della sua Red Bull, esternando a fine gara “I have break my balls” (notare l’inglese infelice). Infatti, pure in Bahrain Vettel è stato danneggiato dalla scarsa affidabilità; lui è molto veloce e darà sicuramente filo da torcere per tutto il campionato a tutti.
Scorrendo la classifica troviamo i due ferraristi, molto vicini al traguardo ma autori di due gare molto diverse e diametralmente opposte. Massa, terzo, non ha certo brillato. Autore di un’ottima partenza (l’unico spunto buono), ha corso sempre in difesa, facendosi infilzare da Webber prima e da Hamilton poi. Se pure sta conquistando molti più punti rispetto agli inizi di stagione precedenti, il giudizio è un po’ deludente, ci si aspettava una corsa più aggressiva. Invece Alonso, autore di una pessima partenza, è stato una “furia rossa”. Impiantatosi al via, alla prima curva è stato tamponato da Button, in un parapiglia che ha coinvolto tra l’altro Hamilton e Schumacher. Ripartito senza danni, ma dall’ultima posizione, con un distacco dal leader Vettel di circa 20 secondi, Alonso, scosso e spinto dalla rabbia, ad un quarto di gara già era in zona punti e nonostante i molti sorpassi aveva ridotto il gap dal primo a soli 14 secondi. Straordinario. Alla fine la sua gara termina virtualmente dietro Massa, non riuscendolo a sopravanzare nonostante fosse più veloce. Porta un contributo decisivo alla squadra, difendendosi abilmente da Hamilton, facendo ciò che non è riuscito a fare Massa.
Anche il pilota inglese, partito a metà schieramento, compie una bella gara, aggressiva, ricca di sorpassi ma paga l’errore strategico di fermarsi per cambiare le gomme, scelta che gli farà perdere un podio molto probabile; si classificherà sesto, alle spalle di Rosberg, concreto ma anonimo. Webber, il “pilotino” di casa, è stato disastroso. Con una macchina davvero forte, ha sempre pagato dazio nei confronti di Vettel e tampona Hamilton nelle fasi finali, facendo la fine del pivellino. Peccato per la Red Bull che esce con le ossa rotte non meritandoselo.
Webber si piazza nono, dietro ancora un ottimo Liuzzi e Barrichello, per la seconda volta consecutiva ancora a punti. Chiude la zona punti Schumacher, al decimo posto, coinvolto nella carambola iniziale; costretto a fermarsi per sostituire l’alettone danneggiato, è stato risucchiato nel ventre della classifica non riuscendo a rimontare. Il “nonnino” è rimasto bloccato ed ha dovuto mangiare la polvere della nuova generazione. Non pervenuto: pazienza Schumi, sarà per la prossima.
(via | gazzetta.it)
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