Un tempo si parlava di mafie con lo sguardo rivolto al sud Italia: Sicilia, Campania, Calabria e Puglia. Il problema sembrava riguardare un circoscritto del Paese, e la cronaca nazionale si disinteressava del tema pensando che fosse una “questione locale”, che i cittadini non residenti in quelle specifiche regioni ritenevano troppo lontana per potersene interessare…
In seguito il successo di Gomorra e le sue 13 milioni di copie vendute in tutto il mondo, hanno fatto capire che il le mafie hanno un potere che va ben oltre i limitati confini regionali del Meridione italiano, che sconfina sino all’oltreoceano. “In tv Angelina Jolie calpestava la passerella della notte degli Oscar indossando un completo di raso bianco, bellissimo – si legge nel famoso libro di Roberto Saviano. – Uno di quelli su misura, di quelli che gli stilisti italiani, contendendosele, offrono alle star. Quel vestito l’aveva cucito Pasquale in una fabbrica in nero ad Arzano”.
La Camorra è arrivata sino ad Hollywood, e non ci sarebbe nulla di cui sorprendersi nel leggere il reportage di Fabrizio Gatti apparso su “L’Espresso” del 30 aprile. “Vento di Mafia” è il titolo dell’inchiesta, e gli affari illeciti legati al business dell’eolico sono il drammatico tema dell’articolo.
“Ci siamo giocati anche la Sardegna – scrive il giornalista nelle prime due righe del pezzo. – […] Montagne di calcare e granito rosso, di pascoli e sughereti sono state sventrate per innalzare eliche e torri. […] Si possono vedere all’opera a Cagliari amministratori di società che a Napoli si occupano di noleggio di pedalò: in fondo si tratta sempre di fonti alternative. Oppure capita di inciampare nelle aziende del capitalismo nazionale. E scoprire che l’ex socio che ha aperto la via del vento ai fratelli Gianmarco e Massimo Moratti è stato condannato il 9 marzo a Palermo per corruzione. Con l’aggravante di aver favorito proprio Cosa Nostra. Si chiama Luigi Franzinelli, 66 anni: ha disseminato l’Italia di pale e piloni”.
L’inchiesta de “L’Espresso” prosegue percorrendo l’isola lungo il cammino del Maestrale. Da Buddusò a Olbia, da Cagliari a Sassari, sino a giungere all’ultima inchiesta della Procura di Roma su affari e politica, dove sono partiti gli accertamenti per Ignazio Farris, il direttore generale dell’Agenzia regionale sarda per la protezione dell’ambiente, nominato lo scorso 6 agosto dalla nuova giunta del Governatore Ugo Cappellacci. Le indagini per corruzione riguarderebbero il parco eolico nella zona industriale di Cagliari, “e c’è il lavoro dell’ex assessore ai servizi sociali della Provincia di Cagliari, Pinello Cossu (Udc) – si legge nell’inchiesta. […] e coinvolge pure l’ex assessore socialista del Comune di Napoli, arcangelo Martino […]”.
Un’inchiesta lunga e dettagliata dove la lungimirante prospettiva di investire in gigantesche eliche e pali che producono energia pulita si trasformano nella rischiosa possibilità di agevolare sporchissimi traffici di mafia e corruzione.
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