Per anni ci siamo chiesti dove andassero a finire i rifiuti della Campania e adesso, finalmente, possiamo avere una vaga idea. Pochi giorni fa è stato compiuto un monitoraggio a Brescia, in via Ziziola. Qui è stato scoperto che i camion carichi di rifiuti, nonostante il calo dei consumi dovuto all’estate e alla crisi, non hanno mai rallentato il ritmo di conferimento. Ciò è stato scoperto grazie a un’interrogazione dei consiglieri comunali del PD. Inoltre, sui veicoli comparivano nomi di ditte non bresciane. Una di queste ditte è la Ve.Ca. Sud Autotrasporti, la cui sede è a Caserta. Nei giorni scorsi, questa ditta è stata al centro di un’indagine condotta dai Nas di Brescia per via di alcune operazioni illegali di alcuni camionisti. Un’altra ditta segnalata dai consiglieri è la F.lli Adiletta di Salerno. In quest’operazione sono coinvolte una decine di imprese, provenienti da varie zone d’Italia. In particolare, però, sono coinvolte le due società campane: la Ve.Ca. in traffico illecito di rifiuti; la F.lli Adiletta in resistenza e minaccia a pubblico ufficiale. Questi camion portavano rifiuti all’inceneritore di A2A. Quindi, secondo i consiglieri comunali del PD, sarebbe già stato accertato che scorie di ignota natura provenissero dalla Campania per arrivare al termovalorizzatore bresciano.
Si stima che da febbraio a oggi siano arrivate in questo termovalorizzatore circa diecimila tonnellate di rifiuti dalla Campania, ma nessuno sa dire con certezza di quali scorie si tratti: rifiuti solidi urbani ? Biomasse ? Per il momento nessuno sa rispondere a queste domande.
L’interrogazione dovrebbe essere discussa in consiglio comunale il 26 luglio, prima della pausa estiva. La giunta comunale ha sempre dichiarato che nella città lombarda non sarebbero mai arrivati rifiuti dalla regione Campania ma, evidentemente, nessuno era a conoscenza della presenza di queste scorie nel termovalorizzatore. I consiglieri dell’opposizione ironizzano su questa vicenda e propongono di regalare al vicesindaco Rolfi altre catene con le quali barricarsi all’entrata dell’impianto A2A, visto che il vicesindaco minacciò di incatenarsi davanti all’inceneritore se soltanto avesse saputo della possibilità che arrivassero rifiuti dalla Campania. Nell’interrogazione i consiglieri dell’opposizione hanno chiesto di sapere quante tonnellate di rifiuti sono state bruciate dal 2008 a oggi per ciascuna delle tre linee dell’inceneritore, e se la terza continua a bruciare solo biomasse.
Con questa vicenda si riaprono le polemiche, in verità mai chiuse, sulle scorie e sui rifiuti della Campania e sarebbe il caso di fare chiarezza su dove vadano a finire questi rifiuti che possono provocare conseguenze molto dannose e pericolose.
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