Chi nasce tondo non muore quadro: l'ennesima "Cassanata"

L’elenco di giocatori dalla testa calda e dal talento sopraffino è lunghissimo e senza voler scomodare leggende come George Best o addirittura Diego Armando Maradona (che da poco ha compiuto cinquant’anni, auguri D10S!) ci soffermiamo a parlare ancora una volta del talento di Bari Vecchia, esploso in una fredda serata di didecmbre contro l’Inter e che ha regalato gioie, dolori e una miriade di spunti grazie ai suoi comportamenti. Già in precedenza ci eravamo soffermati su Antonio Cassano ed i suoi colpi di testa, ma stavolta la questione è diversa perchè perfino i più scettici avevano pensato “Beh, magari stavolta ha davvero messo la testa a posto”. Si, come no. I presupposti però stavolta c’erano davvero tutti. Con Cesare Prandelli aveva finalmente ritrovato l’azzurro dove stava giocando benissimo, il matrimonio sembrava averlo reso un uomo più maturo, anche con la Sampdoria tutto andava liscio. Cosa arriva dunque a rompere gli equilibri? Semplice, il suo essere Antonio Cassano.  Ma cerchiamo di capire cosa è successo. Nella sala riunioni del centro “Mugnaini” a Bogliasco il presidente Garrone gli chiede di andare a al premio “Rete d’Argento” a Sestri Levante, gli chiede una “presenza” diciamo, ma il barese rifiuta. Garrone prova ad insistere spiegandogli che ci tiene molto e che si tratta di rimanere pochissimo tempo, ma quando “Fantantonio” risponde in maniera poco elegante “Figurati se vado in quell’albergo di me…” allora gli animi si scaldano. Il presidente sbotta dicendo “chi ti credi di essere” ed allora Cassano se ne va sbattendo la porta e gridandogli parolacce (ci sono addirittura tifosi che possono testimoniare), ma anche giocatori come Pazzini, Marilungo Pozzi e Lucchini, nonchè il team manager e l’addetto stampa. Il punto chiave è proprio quello. Cassano torna ad essere il ragazzo che marinava la scuola per andare a segnare caterve di gol il Piazza del Ferrarese a Bari, cominciando una serie assai poco elegante di insulti verso il presidente. “Figghie i bo….” e “vecchio di me…” non sono proprio termini oxfordiani, ed il rispetto verso  una persona come Garrone in quel caso è d’obbligo (specie se in passato ti è sempre stato vicino e ti ha aiutato).

Ok, puoi avere le tue ragioni personali per stare vicino a tua moglie e non vuoi giustamente rivelare per tutelare la tua privacy, ma c’è modo e modo di esprimere le tue motivazioni. Così non va Antonio! Che succederà adesso? Personalmente credo che resterà alla Sampdoria. Hanno chiesto la rescissione del contratto? Mossa pesante, che rischia di farti perdere l’intero valore del cartellino di Cassano, ma al “Pierino di Bogliasco” gliele perdonano tutte e sono pronto a scommettere che sarà così anche stavolta. Peccato, stavolta ci speravo anche io, ma purtroppo è vero: chi nasce tondo non muore quadro.

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