Psichedelico, energico, sorprendente e visionario: ecco il nuovo lavoro dei 24 Grana, la band napoletana che ormai è un punto di riferimento per l’underground musicale italiano. Il loro suono reggae – dub si è trasformato negli anni in qualche cosa di più maturo e deciso, dagli inizi molto “almamegrettiani”, a un presente deciso e personalissimo.
I testi di Francesco Di Bella, storico leader della band, sono sempre più vicini alla poesia che alla musica, concepita in uno schema classico, e in questo nuovo lavoro si legano benissimo a una sonorità nuova ed energica. Forse i fan storici del gruppo, quelli che hanno cantato e vissuto i tour di Loop e Metaversus, composti da concerti assolutamente gratuiti e in posti impensabili, storceranno un po’ il naso e vivranno ancora di più lo scossone già avvertito in Underpop – un cambio di rotta non repentino perché maturato in tre album – ma che ha cambiato completamente lo stile musicale del gruppo.
La stessa barca è stato prodotto e registrato presso gli studi Electrical Audio di Chicago da Steve Albini, completamente in presa diretta, così da poter catturare la forza live del gruppo. Un suono pulito, non più elementare, legato di più al rock e alle individualità e che dal vivo, sicuramente, troverà il suo compimento con un’esplosione artistica, che renderà un po’ tutti invogliati a lanciarsi nel pogo più sfrenato. L’album in sé è composto da 10 tracce; un disco non certo lunghissimo, ma in questo simile agli altri lavori del gruppo. I testi del solito Di Bella, ancor di più in questo disco, sembrano acquisire un senso solo dopo vari ascolti, dovuti alle loro caratteristiche visionarie, molto avvenenti e cantati con un brillante accento napoletano. La prima traccia, “Salvatore”, è anche la prima degna di nota che affronta temi cari ai fan del gruppo: la vita quotidiana sembra quasi la continuazione virtuale di Stai mai ccà. La terza traccia, “Ombre”, trasuda la vena psichedelica del disco; “… So’ fierr filat attuorn a me…” ai primi ascolti sembra la canzone al top del disco ma, logicamente, è solo la prima impressione “non confermata”. Invece ascoltando “Germogli d’inverno” si libera una ballata dolce, delicata e che lascia all’ascoltatore una sensazione di pace in un bianco e nero d’altri tempi. La nona traccia, “Stop!”, ha un ritmo cadenzato, orecchiabile e con un testo non privo di ottimi spunti di riflessione.
Occorrerà altro tempo per ascoltare e sviscerare questo disco ma, per adesso, c’è una certezza, e cioè che questo 2011 comincia con un ottimo prodotto discografico, il nono album dei 24 Grana, consigliato a chi ha voglia di ascoltare dell’ottima musica, assolutamente lontana dai format e dalle banalità della musica italiana.
Gruppo: 24 Grana
Titolo: La stessa barca
Uscita prevista: 18 gennaio 2011
Tracklist:
01 Salvatore
02 Cenere
03 Ombre
04 Ce Pruvate Robé
05 Malevera
06 Turnamme a casa
07 La stessa barca
08 Germogli d’inverno
09 Stop!
10 Oggi rimani laggiù
Lavorazione dell’album
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