A meno di un mese dall’inizio del mondiale, la F1 scalda i motori nei test collettivi invernali. Ma un pensiero doveroso va al terribile incidente del pilota Renault Robert Kubica, occorso il 6 febbraio nel rally di Andora (Italia). Il ragazzo ha rischiato seriamente la carriera: solo grazie all’abilità dei medici, Kubica non ha riportato danni permanenti e sta reagendo ottimamente ai gravi traumi. La preoccupazione già ricade nei tempi di recupero. La mano destra, completamente spappolata dalla lama affilata del guard rail penetrata nell’abitacolo, è stata miracolosamente ricostruita, l’amputazione così scongiurata. Il pilota a soli pochi giorni dall’intervento ha già compiuto addirittura elementari movimenti e si alimenta autonomamente. Il sostituto del polacco sarà il tedesco Nick Heidfeld, ex compagno di squadra di Kubica in Bmw, che l’anno scorso è stato test driver per Pirelli e poi pilota Sauber a stagione iniziata. Nei test di pre-campionato ha soffiato il posto al terzo pilota Renault Bruno Senna.
Kubica sarà quindi out per buona parte del campionato o addirittura lo salterà per intero. Briatore, l’ex team manager in visita al suo capezzale, ha detto che ritornerà prima di fine stagione; i medici prudenzialmente sostengono che Kubica salterà quest’anno di gare, per poter guarire completamente. La mia personale scommessa, nonché augurio, è che lo rivedremo a fine agosto al volante di una F1. Qui di seguito la shockante ricostruzione al computer dell’incidente.
Ford vs Ferrari
La disputa per il marchio “F-150” tra Ford e Ferrari non è stata di buon auspicio per la rossa. La dicitura è stata adottata (in buona fede) dal “cavallino rampante” per un evento eccezionale: i 150 anni dell’unità d’Italia, a difesa dell’Italia che ancora vince nel mondo. Tuttavia la Ford, che produce gli “F-150”, pick-up di successo in America, ha contestato il plagio del marchio da parte della Ferrari minacciandole causa. A Maranello si è repentinamente tramutato il nome della vettura in “F150th”. La nota di risposta alla Ford:
“Quest’anno è stato deciso di dedicarla ad un anniversario particolarmente significativo come il 150esimo dell’Unità di Italia, la cui importanza ha indotto il nostro Governo a proclamare, solo per quest’ anno, una festività nazionale. Per questi motivi la Ferrari ritiene che non si possa confondere la propria monoposto del prossimo campionato di F1 con un qualsiasi veicolo di tipo commerciale ovvero pensare che vi sia un legame ad altro marchio di veicolo stradale e risulta pertanto davvero difficile comprendere quanto espresso dalla Ford. Detto questo, a ulteriore riprova della buona fede e della correttezza dell’operato della Ferrari, è stato deciso di eliminare e far eliminare in ogni sede la denominazione abbreviata e di utilizzare sempre quella completa di Ferrari F150th Italia”.
Come ha fatto notare la stessa dichiarazione ufficiale, è molto probabile che sia stata una boutade mediatica di Ford per meschini fini pubblicitari.
Le novità
Passando al lato più squisitamente tecnico della F1, c’è da dire che la Fia anche quest’anno introduce vincoli e innovazioni volte a favorire l’agonismo in pista. L’ultima gara ad Abu Dhabi della scorsa stagione ha chiuso un campionato apertissimo nel peggiore dei modi: zero sorpassi in pista. Alonso ha pagato dazio rimanendo imbottigliato nel traffico, perdendo così il titolo mondiale che dalle qualifiche sembrava in tasca.
Il settore su cui la Fia è pesantemente intervenuta è quello dell’aereodinamica delle monoposto. Maggiore è il carico aereodinamico, maggiori le turbolenze per le vetture che seguono in scia, con la difficoltà di rimanervi soprattutto in curva. Sono aboliti:
– il doppio diffusore , l’ estrattore inventato da Ross Brawn due anni fa, che crea più deportanza in prossimità degli scarichi e quindi maggior effetto suolo
– l’F-duct, l’innovazione della McLaren nel 2010, che stallava l’ala posteriore in rettilineo a favore della velocità di punta.
Le principali novità di quest’anno sono:
– l’ala mobile posteriore. Un flap dell’alettone posteriore ora può inclinarsi per opporre minore resistenza all’aria e quindi maggiore velocità. Mentre per la qualifica non ci sono limitazioni per il suo uso, in gara invece l’impiego è tutto da decifrare, merito anche di un quadro regolamentare poco felice già in partenza. Infatti in gara il pilota che segue una vettura a (massimo) un secondo di distacco in rettilineo potrà azionare, previo segnale di avviso, questo dispositivo, ma non prima di 600 metri dal punto di frenata. Una striscia di vernice sul tracciato stabilirà il punto da cui si potrà utilizzare. Questi vincoli sono dovuti per non banalizzare il sorpasso, rendendolo troppo semplice. Forse non era meglio abolire del tutto o quasi l’ala posteriore?
– il ritorno al KERS, introdotto già nel 2009, ora ufficialmente adottato da tutte le scuderie. Il dispositivo consiste nel recupero dell’energia cinetica in frenata, che carica un motorino elettrico. Questo, se azionato, sovralimenta il motore per una spinta di potenza. Utile per attaccare ma anche per difendersi dai tentativi di sorpasso
– il nuovo fornitore di gomme Pirelli ha avuto dalla Fia precise indicazioni. Gli pneumatici devono durare di meno rispetto alle vecchie Bridgestone. Ovvio che piloti dallo stile di guida “morbido” ne trarrano benefici. Inoltre il set di gomme disponibili per il week-end di gara si riduce ulteriormente da 14 a 11.
– il cambio dovrà durare cinque gare, una in più rispetto l’anno scorso.
Ulteriori novità sono:
– l’abolizione degli ordini di scuderia. Il gioco di squadra è sempre esistito, giusto eliminare questa ipocrita limitazione
– reintrodotta la regola del 107%: i piloti che avranno un tempo superiore al 107% rispetto alla pole fatta in Q1 non parteciperanno alla gara, salvo diversa indicazione dei commissari di gara. É una tagliola per i team più lenti.
Il nuovo Gp dell’anno sarà quello che si disputerà in India a fine ottobre. Nel 2011 il campionato sarà di 20 gare, un nuovo record nella storia della F1.
Il team da battere, da queste prime, se pur vaghe, indicazioni dei test, è ancora la Red Bull. Ferrari proverà a fare meglio dell’anno scorso, soprattutto Felipe Massa che è sorvegliato speciale. Occhio alle novità di McLaren e Renault: i loro tubi di scarico “anteriori”. in prossimità delle pance, rappreentano una novità tecnica senz’altro interessante. Con il flusso anteriore dei tubi di scarico, aumenta la deportanza, quindi maggior carico aereodinamico: una soluzione estrema che molti team potrebbero copiare nell’arco della stagione.