
L’occasione di Fini è ormai persa. Non si è dimesso quando doveva dimettersi, quando giurò che l’avrebbe fatto se si fosse confermata la proprietà della casa di Montecarlo. Poteva essere l’occasione per far risaltare un profilo politico di integerrima onestà, invece dell’ennesimo politicante attaccato con le unghie e con i denti alla propria poltrona. Poteva essere una spallata importante al Governo, sicuramente avrebbe avuto la sua eco, avrebbe richiesto reazioni, da una parte e dall’altra. Invece il FLI si sta spaccando, disfacendo sotto le bordate di Berlusconi e gli interessi dei cosiddetti “responsabili”.
L’occasione della sinistra si è persa ormai da secoli. Appare sempre di più non pervenuta, immobile agli spunti offerti, con un Bersani sibillino, troppo intento a far la figura del politico che parla in punta di fioretto e che non batte i pugni quando ce n’è bisogno. Gli altri si organizzano come possono, cercando una poltrona per le prossime elezioni. L’unico vero “riformista” sembra Grillo, con le sue candidature popolari, ma è ancora secondo me troppo legato a un’immagine di comico macchietta che del politico pronto a vincere delle elezioni, a qualsiasi livello queste siano.

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