Stanno facendo un enorme scandalo, giustamente, i manifesti che in questi giorni sono apparsi nelle vie di Milano. “Fuori le BR dalle procure” recita il malriuscito slogan. L’ennesima dimostrazione di come i toni siano oltre l’esasperazione, oltre ogni logica di giudizio, oltre ogni morale. Fa notizia che il sindaco di Milano ne abbia preso le distanze, così come Schifani, che ha condannato senza se e senza ma l’ignobile iniziativa. Roberto Lassini, candidato nelle liste del PDL in Lombardia, si trova al centro dello scandalo. La Moratti auspica una rinuncia alla candidatura, ma a quanto pare Lassini smentisce tutto, persino l’indagine, nonostante ancora oggi continui a dichiarare “Non sono io l’autore, non li farei, ma difendo gli autori” (via | Il Fatto Quotidiano), e si prende comunque la responsabilità essendo presidente dell’associazione “Dalla parte della Democrazia”, firmataria dei simpatici manifesti.
Il Presidente della Repubblica Giorgio Napolitano è intervenuto sulla questione, stigmatizzando e difendendo a spada tratta il lavoro dei magistrati, quelle “cattive toghe rosse”, i terribili persecutori, che vengono paragonati a organizzazioni terroristiche che i magistrati li uccidevano, in una delle pagine più buie della storia italiana. “Indica come nelle contrapposizioni politiche ed elettorali, e in particolare nelle polemiche sull’amministrazione della giustizia, si stia toccando il limite oltre il quale possono insorgere le più pericolose esasperazioni e degenerazioni. Di qui il mio costante richiamo al senso della misura e della responsabilità da parte di tutti” afferma il nostro Presidente della Repubblica. Ancora un richiamo dai piani alti, ancora una dichiarazione forte contro una situazione divenuta ormai insostenibile. Ma chi è il responsabile di tutto questo?
Perché prendersela con il povero Lassini che, in fondo, non fa altro che riportare il clima che si respira da qualche tempo a questa parte nella guerra Berlusconi-giudici? Quei terribili manifesti che oggi tutti si impegnano a condannare (da una parte e dall’altra, bisogna dirlo) sono figli di un costante attacco nei confronti dei giudici da parte di questo Governo, in particolare nella persona del nostro Imperatore Maximo. Solo qualche giorno fa il nostro magnanimo dittatore illuminato ci diceva come volesse “Liberare l’Italia dai giudici politicizzati”, di come le “toghe rosse comuniste” lo stanno perseguitando, accusandolo ingiustamente, di come la magistratura sia “un’arma di lotta politica” (ne abbiamo parlato qui.) Insomma, il Grande Capo dà le sue direttive sul da farsi, e quando uno dei piccoli seguaci prende in parola la cosa e affigge i suddetti manifesti della discordia, stiamo tutti a condannarlo? Il povero Lassini fa da capro espiatorio per una questione molto più grande di lui.

Perché la Moratti o Schifani non hanno preso le distanze da quanto dichiarato dall’Imperatore Maximo nei giorni scorsi? Eppure il succo non cambia, cambiano le frasi usate, ma il significato è quello. La campagna elettorale è cominciata e, checché se ne dica, questi manifesti in qualche modo sono comunque passati. Ora Lassini o chi verrà ritenuto responsabile dall’indagine verrà punito, redarguito (ma anche qui non ci metterei la mano sul fuoco), ma quei manifesti sono passati. Li abbiamo letti tutti, li hanno letti i Milanesi, sono passati in televisione. Sì, d’accordo, li abbiamo condannati. Ma scripta manent, e hanno fatto molto più lavoro delle dichiarazioni a ruota libera del nostro Premier in ottica elettorale. Ci sarà qualcuno che oggi sarà ancora più convinto che i magistrati sono come le Br, che stanno perseguitando il povero Silvio, che la colpa dei mali del nostro Paese sono i giudici cattivi che vogliono mandarlo via. Il messaggio inquinato che diventa l’acqua pura del popolino.
E allora cari Schifani, Moratti, opposizioni e Presidente Napolitano, perché non vi dissociate da quello che dice Berlusconi? Perché non stigmatizzate le sue dichiarazioni? Cosa credete, che questo clima, che l’idea di Lassini -o chi per esso sia- nata da lui per caso? O forse siamo di fronte al solito mantra tutto italiano “tanto si può fare”, e quindi lo si fa? Se lo fa il Premier, perché non io, piccolo candidato di provincia?
Non ci resta neanche più la faccia per vergognarci.
sono pienamente d’accordo con te Griso.
Lassini, per quanto stupidamente e ignobilmente, non ha fatto altro che riportare le frasi pronunciate da qualcun altro.
Io vivo a Milano e per ben 3 settimane ( e non un paio di giorni come tenta di far credere la stampa) noi cittadini ci siamo dovuti sorbire questa violenza visiva….in tre settimane, la sig.ra Letizia non ha trovato un’occasione opportuna per intervenire, prima e meglio?
Trovato il capro espiatorio, paga uno per gli errori di tutti…e tanto fa in questa povera e meschina italietta sempre più sfacciata…