Ormai non c’è più limite al peggio. Non passa giorno che l’asticella della normalità non venga spostata qualche centimetro più avanti. All’udienza del processo Mills, il premier Silvio Berlusconi ha definito i pm “cancro della democrazia” (fonte | Repubblica.it). Mentre il presidente Napolitano invitava ad abbassare i toni, a chiudere le polemiche e i continui attacchi ai giudici nel giorno della memoria delle vittime del terrorismo, a Milano va avanti lo show propagandistico di Berlusconi fuori dalle aule del processo. Il Premier addirittura auspica la creazione di una commissione d’inchiesta “per verificare se ci sia un’associazione con fine a delinquere” (fonte | Repubblica.it).
Attacchi continui alla magistratura malvagia, unica indiziata dei mali di questo Paese. Attacchi che salgono gradualmente di tono, che equiparano un organo dello Stato istituito per far rispettare il diritto ad una malattia terribile e terminale. Il messaggio è chiaro, curare questo cancro, questa metastasi. La scelta dei termini utilizzati in queste dichiarazioni serve a colpire la massa, serve a dare un’immagine fortemente negativa del lavoro dei PM che, per l’appunto, non fanno altro che svolgere il proprio lavoro. Eppure vengono attaccati quotidianamente, insultati, delegittimati. Cosa si fa con il cancro? Lo si cura, lo si elimina, si cerca di estirparlo, prima che sia troppo tardi. Prima che porti alla morte del malato. Il solo pensiero fa accapponare la pelle, eppure in Italia la cosa passa quasi in sordina, non c’è indignazione, sembra quasi che le forze ormai siano finite, terminate. Chi si azzarda a contestare, a parlare, a dire la sua in maniera forse irruenta, viene trascinato di peso dalle forze dell’ordine, con un’aggressività onestamente ingiustificata (video qui). “Non si può più neanche parlare in questo paese.” Una frase che colpisce. Non è vero, caro il mio contestatore. Si può parlare, ma non tutti possono farlo. Tu non puoi urlare “fatti processare”, ma qualcun’altro può dire “i PM sono il cancro.” Paradossi tutti italiani che riempiono il cuore di amarezza.
Sono cadute le braccia a tutti, la voglia di combattere sta finendo, e continuiamo a sorbirci comizi pseudo-politici e propaganda elettorale spicciola dove tutto è permesso, dove lo Stato attacca sé stesso, rigetta i suoi organi principali. Un Premier che trasforma il suo essere imputato in un punto di forza o di debolezza degli avversari. Non si riesce a sconfiggerlo democraticamente, e allora i PM eversivi fanno di tutto per danneggiarlo. È questa l’immagine che passa, la realtà delle cose lontana dalla realtà dei fatti. Non fa più scandalo un Premier che è imputato in diversi processi ancora in carica al suo posto al Governo, lo scandalo diventano i PM che vogliono sovvertire il voto popolare (quella famosa maggioranza assoluta, che poi tanto assoluta non è), il voto democratico.
Ma sono davvero i PM il vero pericolo della nostra democrazia? O forse di quest’ultima non è rimasto più niente, è stata ormai fatta a brandelli? Chi è il vero cancro del nostro Paese?