[stextbox id=”custom” big=”true”]Abbiamo intervistato Massimo Bugani, fotografo di 33 anni, oggi consigliere comunale del Movimento 5 Stelle a Bologna, eletto alle ultime elezioni amministrative con 19.969 (9.5%) preferenze. Buona lettura![/stextbox]
Camminando Scalzi: Il Movimento a 5 Stelle oggi presenta dei candidati alle elezioni, fa campagna elettorale e occupa delle posizioni all’interno delle giunte comunali, e in tanti accusano il Movimento di avere perso di vista il suo ruolo di contrasto alla partitocrazia. Tu cosa hai da dire a tal proposito? Qual è la differenza fra il Movimento a 5 Stelle e i tradizionali partiti politici?
Massimo Bugani: Essere all’interno delle istituzioni con cittadini liberi che vivono la politica come un servizio civile, con totale dedizione e senza poteri forti sopra, sotto o di fianco che decidono ciò che devi pensare o ciò che devi fare è già di per sè una differenza abissale fra noi e i partiti.
CS: Qual è il significato politico di prendere il 10% in una città importante come Bologna?
MB: Il significato è che il paese sta uscendo dal torpore in cui era stato per troppi anni. Non solo a Bologna, ma in tutta Italia, i segnali sono davvero incoraggianti. I cittadini si stanno riprendendo il proprio futuro e non voglio più delegare a nessuno la gestione della cosa pubblica. Con me all’interno del Comune di Bologna ci sono 20.000 cittadini che prima non avrebbero mai potuto sapere cosa avviene all’interno del Palazzo se non in forma marginale.
CS: Anche tu, come detto per Mattia Calise, candidato sindaco a Milano, giudichi l’inesperienza come un valore aggiunto?
MB: No, io credo che l’inesperienza sia un nostro limite iniziale, ma la dedizione, la passione e un gruppo di persone meravigliose pronte a sostenere i ragazzi che entrano nei comuni sono una fonte inesauribile di curiosità e conoscenze. Quindi l’inesperienza la stiamo già superando in queste prime settimane. Ma non si smette mai di imparare. Noi dobbiamo restare umili e sapere che c’è molto da fare e da studiare per migliorarsi ogni giorno.
CS: In che modo, come consiglieri della giunta comunale bolognese, avete intenzione di comportarvi per contraddistinguervi all’interno di quello stesso sistema che il Movimento critica e contesta sin dalla nascita? Quali saranno le vostre azioni concrete per differenziarvi dagli altri consiglieri?
MB: Ti sto scrivendo dal pc del mio ufficio comunale. Sono in mezzo a tutti gli uffici dei vari gruppi consiliari. Io ci sono ogni giorno, gli altri consiglieri si vedono sporadicamente. Credo che sia già una notevole differenza.
CS: In che modo ti terrai in contatto con i cittadini? In quale modo comunicherai direttamente con i bolognesi, accogliendo le loro proposte e facendo sapere loro come vanno le cose al comune?
Rispondo ogni giorno a centinaia di mail, il contatto è diretto. Nessuno scrive per me. Quando le persone ricevono una mail da Massimo Bugani sanno che sono stato proprio io a scriverla. E poi il nostro ufficio ha la porta sempre aperta. Chi vuole può venire a trovarci a Palazzo D’Accursio quando vuole.
CS: Cosa rappresenta la figura di Beppe Grillo per il Movimento, oltre a essere l’ideatore di questa nuova modalità di partecipazione politica? Un leader, un simbolo, o un sostegno alla visibilità dei candidati del movimento? Perché il M5S non dovrebbe assomigliare al PdL, spesso accusato di essere il regno di un monarca più che un vero partito?
MB: Noi non abbiamo nessun leader e tantomeno un monarca. Noi abbiamo in Beppe Grillo un amico e una grande finestra aperta nel mondo dell’informazione, mondo nel quale non saremmo mai potuti entrare senza Beppe Grillo. Lui ha aperto una via nuova, ha consentito a cittadini liberi di avere voce. Per il resto io ci tengo a dirvi quella che è stata la mia esperienza personale: io ho fatto una campagna elettorale come candidato sindaco di una città importante come Bologna e Beppe non ha mai influito su nulla di ciò che ho fatto o detto. Lui non sa quale programma abbiamo fatto insieme ai bolognesi, non conosceva i nostri candidati, non ha messo becco in nessuna delle nostre scelte. Come si fa a chiamare “capo” una persona che si comporta in questo modo? In tutte le telefonate che mi ha fatto in questi mesi mi ha sempre e solo dato conforto e un grande calore umano. Rispetto al PDL siamo agli antipodi.
CS: Il M5S si pone come una forza innovativa, con l’obiettivo di superare gli attuali schemi politici. La vostra dialettica, tuttavia, non è di confronto ma di scontro frontale. Come vi comportereste se nascesse nel panorama italiano un movimento strutturato come il M5S ma di posizioni differenti? Lo considerereste una forza politica vera o uno degli altri partiti morti, come li definisce Grillo? Potrebbe essere una sorta di vostro corrispettivo “al di là del guado”?
MB: Personalmente non ho fatto scontri frontali con nessuno. Dal 14 novembre 2010 sono stato candidato sindaco di Bologna, ho parlato di tutto e di tutti credo con equilibrio e moderazione. Ho sempre evitato polemiche inutili e aggressività. Fa comodo ai nostri detrattori rappresentarci come dei pazzi scatenati e indemoniati. Noi siamo ben altro. Basta venire a conoscerci. Chi è stato a Cesena a settembre nei due giorni chiamati “Woodstock a 5 stelle”) ha potuto constatare di persona l’incredibile livello di rispetto, educazione, cultura e civiltà che sta alla base del M5S. La nostra è una rivoluzione che si ispira a Gandhi e non ai guerriglieri.
CS: È più che legittimo non rispecchiarsi in nessun partito di quelli cosiddetti tradizionali, ma è intellettualmente onesto metterli tutti sullo stesso piano, al grido di “sono tutti uguali”?
MB: Non ho mai detto che sono tutti uguali. Io ho sempre detto, anche in campagna elettorale, che destra e sinistra hanno fatto dei gravissimi errori diversi e che alcuni fra i più gravi (inceneritori, tav, civis) li hanno fatti insieme. Su queste parole sfido chiunque a contraddirmi.
CS: Come fa il Movimento a sostenere le proprie attività? Ad esempio per far fronte alle spese di una campagna elettorale?
MB: In questi giorni abbiamo fatto il totale definitivo delle spese sostenute per la campagna elettorale. Abbiamo speso in tutto 5025 € iva compresa. Dai cittadini però, attraverso le donazioni spontanee, abbiamo ricevuto più di 9000 €. Abbiamo ancora 4000 € in cassa per portare avanti le attività del Movimento in questi mesi. I partiti vivono grazie ai soldi rubati ai cittadini attraverso i rimborsi elettorali. Il movimento 5 stelle rinuncia ai rimborsi elettorali (un milione di euro circa) e viene sovvenzionato volontariamente dai cittadini. Se non è rivoluzionario questo, ditemi voi cosa lo è?
CS: Come mai al sud il M5S sta incontrando maggiori difficoltà?
MB: Al sud la rete è meno seguita e questo per noi è un grande limite. Questo significa che dovrà essere il nord a fare da traino e io sono sicuro che ci riusciremo. Abbiamo dei gruppi di persone straordinarie in tutto il sud, sicuramente molti di quei ragazzi saranno i prossimi parlamentari a 5 stelle.
CS: Ora una domanda su Napoli, dove il M5S non è riuscito a far eleggere i propri candidati. Come mai il M5S rifiutò tempo fa l’idea di De Magistris di coalizzarsi con Idv? Oggi, alla luce del successo dell’ex pm, potrebbe essere una strada ancora percorribile?
MB: Noi e IDV siamo come il tennis e il ping-pong: si gioca sempre con una racchetta e una pallina ma sono due sport completamente diversi. Credo che De Magistris abbia avuto fretta e abbia sbagliato ad entrare in IDV. Sarebbe stato un candidato perfetto per il M5S, oggi non sarebbe stato dentro ad un partito e sarebbe circondato da meravigliosi ragazzi liberi. Comunque vedremo cosa riuscirà a fare a Napoli, io mi auguro che possa lavorare bene, ma la classe dirigente di IDV non ha il calore, il colore e il profumo dei ragazzi del M5S.
CS: Ti ringraziamo per il tempo che ci hai dedicato
MB: Grazie mille a tutti voi.