Viaggi originali tra memoria e futuro sostenibile

L’estate è tempo di viaggi. Viaggi spensierati, avventurosi, sognati. Sono per lo più viaggi di svago, divertenti, di-vaganti. La rete si popola di diari personali, di offerte promozionali, di lamentele contro improvvisati tour operator o strutture non all’altezza delle luccicanti promozioni propagandate. Il viaggio è spesso occasione per spostare altrove i soliti riti o le solite modalità del quotidiano vivacchiare. Per alcuni è invece stordimento, abbuffata di tutto ciò che la quotidianità nega, scorta di eccezioni da consumare nell’ordinario tran tran che attende il rientro.

Ci sono poi viaggi originali, che coniugano lo spostarsi con il desiderio di conoscere, capire, comprendere noi stessi e gli altri, senza inseguire il bisogno di estraniarsi o di essere altro da sé, ma cogliendo le opportunità del viaggio come metafora o come occasione di crescita professionale e sviluppo di innovazione in ciò che ci appassiona.

È questo il caso di due esperienze che vale la pena raccontare e che potrete seguire passo dopo passo perché hanno scelto la rete come strumento di condivisione e approfondimento.

Il primo viaggio è quello di due ricercatori inglesi, Teresa Cairns e Denis Doran, entrambi di Brighton. Teresa è una storica esperta nella raccolta di storie di vita. Denis è un artista e docente universitario di fotografia. I due sono partiti per gli Stati Uniti per ripercorrere la storia del padre di Denis, fuggito di casa da ragazzo per raggiungere New York. Ripercorrono le orme del padre di Denis fino a San Francisco, alla ricerca di frammenti di memoria, in un incrocio di realtà e immaginazione in cui hanno deciso di coinvolgere chiunque voglia interagire con loro tramite il blog appositamente creato: An Imagined Country. Si legge nella presentazione: questo viaggio è costruito attorno a posti significativi che riflettono frammenti della storia raccontata da mio padre, racconti fatti in lunghe passeggiate lungo la costa del Northumberland. Frammenti più immaginati che ricordati; le storie sono state raccontate anni fa e anch’io dimentico. Nel blog i frammenti si concretizzano in fotografie e brevi scritti con cui, conoscendo un po’ di Inglese, è possibile interagire.

Il secondo viaggio si svolge in Italia ed è un viaggio alla ricerca dei “buoni frutti”. E’ partito il 28 Agosto da Udine e, dopo 30 giorni e 7.500 Km, arriverà ad Agrigento toccando decine di realtà agricole che oltre a produrre reddito si occupano di sociale, di servizi alla persona, di sostenibilità ambientale. Gli originali ideatori sono Margherita Rizzuto e Giuseppe Orefice, esperti di fattorie didattiche, Angela Galasso, Francesca Durastanti e Silvia Paolini, agronome. Cosa ha spinto questi professionisti a cimentarsi in un’impresa così originale e impegnativa? Per Giuseppe si tratta di “dare voce alle esperienze virtuose di chi è saputo tornare o non abbandonare la campagna”. Margherita ha da sempre il sogno di “creare reti, reti attive che possano portare valore aggiunto a tutti gli attori che le compongono”. Francesca crede “che il miglior modo per testimoniare e essere di supporto ai tanti che chiedono ‘come si fa?’ sia quello di portare testimonianze concrete e far circolare storie ed esperienze”. Angela ritiene “utile mettersi a disposizione di quanti pensano che la campagna e l’agricoltura possano ancora avere un ruolo importante nella società e in questo senso intendono spendersi”. Per Silvia “è fondamentale dare visibilità alle tante piccole realtà concrete che con passione ed ottimismo creano un’economia nuova e sostenibile con il proprio impegno quotidiano”. Per tutti loro si tratta di un viaggio “per scoprire un’Italia minore che in silenzio, partendo dalle nostre comuni radici agricole, sviluppa reddito, socialità, progresso”. E’ possibile fare un pezzo di strada con loro collegandosi al sito web Il raccolto dei buoni frutti.

Nell’Europa della crisi e del pessimismo è possibile trovare piccole storie che non rinunciano né alla memoria né al futuro con passione, competenza e originalità. Piccoli forti segnali che è giusto e bello ascoltare.

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