Bravofly: la vera avventura del viaggio

A volte succede. Dopo anni di studio e lavori semi gratuiti, a un certo punto della vita capita di trovare uno stipendio stabile e di riuscire persino a mettere da parte qualche soldo. È quello il momento giusto per concedersi un viaggio dall’altra parte del mondo, pensando che questo pianeta sia troppo grande e meraviglioso per non poterne cogliere quante più bellezze possibili.

Nasce così l’idea di entrare sul sito http://www.bravofly.com, una sorta di motore di ricerca che compara le varie compagnie aeree per trovare la più economica e conveniente, dove dopo un paio di tentativi per mete eccessivamente costose può comparire un volo perfetto per il proprio budget, come la Colombia, per esempio.

A quel punto è solo una questione di minuti e palpitazioni. Passaporto e carta di credito alla mano, rileggi i dati inseriti una decina di volte prima di cliccare quell’adrenalinico “conferma l’acquisto”, sperando che la tua linea adsl non ti abbandoni proprio in quel momento.
Le prime due mail arrivano praticamente immediate, ma c’è ancora da attendere una risposta dalla compagnia aerea per la conferma del volo ed è da questo momento che comincia la vera avventura del viaggio. Dopo circa un’ora dall’acquisto del biglietto, può capitare che una terza mail ti informi che il prezzo del volo è aumentato di 101,00 Euro (per due persone), sebbene il pagamento sia già stato effettuato e i soldi siano già spariti dalla carta di credito.

A quel punto spetta dunque all’acquirente confermare il volo nonostante il rincaro, e per la convalida l’unico modo è quello di contattare uno specifico numero telefonico, che costa appena 6,10 Euro a chiamata. Niente numeri verdi, indirizzi mail o format preimpostati sul sito. Bisogna armarsi di pazienza e cellulare e iniziare a chiamare. Cominciano così le vicissitudini nel fantastico mondo dei call center: “Digiti due per richiedere la lingua italiana, inserisca il numero della sua carta di credito (per scalare i soldi della chiamata) e attenda per parlare con un nostro operatore”. Un preambolo di musichetta per farti ulteriormente spazientire e infine l’agognata voce dall’altra parte del telefono. Peccato che la linea cada dopo pochi secondi di conversazione e che questo divertente giochetto si ripeta svariate volte prima di riuscire a risolvere il problema. A ciò si sommano le chiamate in cui la linea cade ancor prima di parlare con l’operatore, in cui partono altri 50 centesimi a volta. Basta poco e dalla carta di credito vengono scalate un’altra quarantina di euro. L’ultimo operatore riesce però darti un’iniezione di ottimismo, assicurandoti che la mail per la conferma del volo (a prezzo maggiorato) arriverà entro 24 ore. Sembra davvero che tu ce l’abbia fatta. La Colombia ti aspetta.

Un paio d’ore dopo, però, un numero sconosciuto che non ha niente a che vedere con quello precedentemente chiamato, ti contatta per domandarti nuove informazioni. Una voce maschile che non parla italiano e ti chiede i dati della tua carta di credito per prelevare i famosi 101,00 Euro di aumento. Ma andando a cercare il suddetto numero su Google, si apre una caterva di commenti negativi sulle svariate compagnie a cui è associato. Con queste premesse, in pochi accetterebbero di comunicare i dati della propria carta di credito senza nessuna garanzia. Parte così l’ennesima chiamata al call center da 6,10 Euro per capire la situazione, ma questa volta l’operatore in linea comprende nervosismo e perplessità e decide di occuparsi del problema e risolverlo da solo, riuscendoci nel giro di pochi minuti.

Un servizio di simile qualità richiede almeno una critica su un sito di recensioni del settore, e ben venga se il commento viene immediatamente intercettato dalla compagnia Bravofly, che subito propone un rimborso delle telefonate e si scusa per il disagio. Peccato che, dopo ben tre settimane da questa piacevole avventura, i movimenti della carta di credito non registrino altro che una lunga sfilza di pagamenti, mentre di restituzioni di soldi e risarcimenti non si veda neanche l’ombra.
Non resta che incrociare le dita e attendere fiduciosi…

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