iPad 2 – Recensione

In questi giorni avrete letto sicuramente tantissime recensioni dedicate al nuovo tablet Apple, la seconda versione dell’iPad annunciata il 2 Marzo scorso a San Francisco. Di conseguenza ne saprete a bizzeffe riguardo tutte le specifiche tecniche dell’iPad 2. Abbiamo messo le mani (è proprio il caso di dirlo) anche noi sul tablet di casa Cupertino, e cercheremo di proporvi una recensione un po’ diversa.

iPad, a cosa serve?

Garage Band - Smart Instruments Chitarra

È la prima domanda che viene posta: a cosa serve un iPad? Cominciamo subito col dire che iPad non è il sostituto di un PC portatile, è un dispositivo completamente diverso. Il suo utilizzo non può prescindere dalla presenza di un computer fisso di un certo spessore, o di un notebook. Va “affiancato” ad uno di questi dispositivi e ne rappresenta un’appendice che fa della portabilità totale il suo punto forte. Dimentichiamoci i netbook, dimentichiamoci gli alimentatori, lo sportello da aprire e la tastiera fisica. iPad è tutto lì, nelle vostre mani, pronto ad essere utilizzato in qualsiasi luogo. Tutti i lavori quotidiani, la navigazione su internet, email, gli applicativi di ufficio, sono sempre lì con voi, davanti a voi, a due tocchi di dita. L’interfaccia risponde ad una velocità impressionante, cosa che finora non ho trovato su nessun dispositivo della concorrenza dalle caratteristiche simili. Da questo punto di vista, iPad 2 è allo stato dell’arte. Semplicità e velocità, due delle qualità principali del dispositivo Apple. In una manciata di attimi sarete di fronte alla vostra mail, al vostro browser, al vostro wordprocessor (o una miriade di altre applicazioni). È onnipresente quella sensazione di un dispositivo che è al vostro servizio, che fa quello che deve fare. In molti criticano la “chiusura” dei sistemi Apple, il fatto che Cupertino permetta una bassa percentuale di “smanettabilità” sui propri prodotti. Ovviamente ognuno si può fare la sua opinione e seguire la sua scuola di pensiero (è il bello del libero mercato), ma una volta presa la giusta confidenza in qualche maniera si comprende il motivo di questa scelta. Ed è una sensazione presente in tutti i dispositivi Apple, dagli iMac ai Macbook. Dopo qualche giorno di utilizzo e ambientamento ci si ritrova in un mondo in cui il computer è al tuo servizio, e non il contrario. Fa quello che deve fare, lo fa bene, e non ti rompe le scatole con configurazioni, installazioni, problemi di driver e cose del genere. Ad alcuni (come il sottoscritto) questa scelta piacerà, stanchi di anni incastrati in sistemi Windows a combattere con l’OS, ad altri andrà stretta, abituati a mettere le mani su ogni aspetto dei propri sistemi. Sta al vostro gusto decidere. Da una parte (Apple) avrete una relativa minore libertà, ma una quantità infinita di tempo in più da dedicare all’uso invece che alla configurazione, dall’altra libertà maggiori (tutto gli altri, in modi differenti), ma forse meno tempo a disposizione. Un’altra cosa che ci ha stupito piacevolmente è la durata della batteria, che dura veramente tantissimo tempo (parliamo di 10 ore) in uso continuato, anche con programmi più tosti. Tutto nelle ridottissime dimensioni dell’iPad 2, ancora più sottile della prima versione, addirittura più sottile di iPhone 4. È spesso quanto un quaderno, tanto per farvi un’idea.

 

iPad 2, il dispositivo artistico

Procreate su iPad 2

Tra le tante possibilità offerte da iPad 2, colpisce sicuramente l’incredibile capacità “artistica” di cui si dispone. Se siete appassionati di disegno, di editing video o perché no siete dei musicisti, iPad 2 vi mette a disposizione degli strumenti potentissimi a portata di dita. Garage Band è realmente straordinario, e mantiene tutte le promesse fatte al keynote dello scorso 2 Marzo. Viene da chiedersi come abbiano fatto a far funzionare uno strumento di editing musicale così potente su un dispositivo post-pc (come è di moda chiamarli in questo periodo.) Mixer digitale da otto tracce, effetti di qualsiasi tipo, lo strumento perfetto per scrivere bozze di canzoni o semplicemente divertirsi un po’ in qualsiasi posto. Ci viene un’idea, la buttiamo giù in quattro e quattr’otto, e successivamente la si può importare su Mac nei vari programmi di editing audio (Garage Band stesso, ma anche Logic), per affinare il pezzo. Gli Smart Instrument sono una trovata geniale, e permettono veramente a tutti di creare della musica senza dover per forza conoscere a menadito note e accordi. Il punto è che Garage Band per iPad 2 diventa immenso nelle mani di chi invece la musica la fa da sempre, la mastica come pane quotidiano. Immaginate di avere un registratore portatile che vi permette di buttare giù una vostra idea che avete avuto sul momento. Questo registratore però vi permette di mixare anche otto tracce, inserire chitarre, batterie, drum machine, e persino la voce! Nessuna idea andrà più perduta per la pigrizia o per la lontananza dal vostro computer fisso.
Per non parlare poi del disegno. Si passa dai più semplici strumenti da beginner, come LiveSketch HD, che riconosce il vostro tratto e vi aiuta nella composizione dell’opera, a veri e propri programmi avanzati, come Procreate, con diversi layer di composizione, pennelli dalle texture più disparate e qualsiasi cosa abbiate bisogno per fare il vostro piccolo capolavoro. Ad un semplice tocco di dita. È come avere sempre con se una tavoletta grafica a tutti gli effetti. Però insomma, la tavoletta grafica non è che ve la potete portare con il computer attaccato dietro in riva al mare per ritrarre quel tramonto che vi piace tanto. Capita l’antifona? (e se volete una penna, oltre a trovarne in commercio, e vi sentite McGyver, potrete costruirvela voi).
iMovie è un altro strumento potentissimo, editare video è veramente semplice, e dopo un po’ vi abituerete ad usare le dita e le gesture, molto più comode per tagliare, spostare, allungare e tutte le “noiose” operazioni di montaggio che chiunque abbia utilizzato una suite su PC conosce. Certo, non ci troviamo di fronte ad uno strumento superprofessionale (non potrete montarci Inception, per dire), ma i vostri progetti amatoriali guadagneranno quel tocco in più di serietà di cui hanno tanto bisogno.

 

Una miriade di App

Infinity Blade
Infinity Blade

Oltre alle app già citate negli esempi precedenti, è veramente sterminato il catalogo presente su App Store. Ce n’è veramente per tutti i gusti, gli utilizzi e le tasche, dalla medicina alla giurisprudenza, dagli applicativi da ufficio a quelli didattici, dal mondo social con i vari instant messaging e Twitter ai feed reader (meraviglioso Flipboard), senza dimenticare la componente ludica, con videogame niente male per passare un po’ il tempo. Come non citare una perla come Infinity Blade, che ci mostra che potenza grafica possa avere il nostro iPad2, e i giochi di società (Jenga, Monopoly) da giocare in gruppo con gli amici. Insomma, anche dal punto di vista dello svago, su iPad non manca nulla. Senza dimenticare la possibilità di leggere i vostri libri (sia con iBooks che con l’immenso catalogo di Kindle di Amazon). In pochi giorni insomma vi costruirete il dispositivo perfetto, con le applicazioni giuste che vi renderanno agevole lavorare, creare, svagarsi. La scelta è vostra, e ogni iPad sarà lo specchio del suo proprietario, perfetto medium tra il vostro cervello e il mondo che vi circonda. Che voi siate artisti o medici poco importa, iPad accontenterà entrambi.

 

iPad o iPad 2?

La scelta in questo caso dipende da diversi fattori. iPad 2 è ovviamente migliore della prima versione, pur mantenendo tanti punti in comune con il capostipite della serie. Tra le novità avremo una doppia fotocamera, una potenza bruta maggiore (9 volte più potente di iPad 1), consumi rimasti praticamente invariati; il punto forte sono senza dubbio le dimensioni. Il consiglio che vi possiamo dare è di andare a provarlo, e fare un confronto diretto. Le dimensioni contano, come si suol dire, e in questo caso la differenza è quasi abissale. iPad 2 è semplicemente migliore sotto tutti gli aspetti rispetto al suo papà. Se siete già dei possessori di iPad prima versione, l’upgrade non è probabilmente indispensabile nell’immediato, se invece vi state orientando verso un nuovo acquisto, la scelta deve obbligatoriamente ricadere su questa nuova incarnazione. Ne esistono sei diverse versioni, divise per capienza (16, 32, 64 Gb) e per connettività (con o senza 3G.) Il nostro consiglio è di scegliere una versione con 3G, in quanto come ben sappiamo in Italia il Wifi free in giro è una chimera, avere una connessione 3G è quasi obbligatorio. La miglior versione come rapporto capienza, qualità, connettività e prezzo è sicuramente la 32Gb Wifi + 3G, per stare tranquilli.

Eh, ma i difetti?

Mirroring diretto con TV HDMI

Lasciamo per ultime le note negative. Il prodotto perfetto non esiste, questo è giusto premetterlo subito. Come è giusto premettere subito che al momento sul mercato non esiste un dispositivo che possa in qualche maniera inficiare la supremazia del tablet di Cupertino, almeno non allo stato attuale. Il primo lato negativo sono senza dubbio le fotocamere, che hanno deluso molte persone. Sono entrambe di qualità bassa, ottime per fare qualche scatto veloce con la luce naturale, ma mostrano il fianco non appena scende un po’ di oscurità, con sgranature e glitch video dovuti alla bassa risoluzione. Perfette per Facetime, ma poco utili come strumento fotografico professionale. Probabilmente il concetto è che non è propriamente comodo mettersi a scattare le foto con l’iPad, ma qualcosa in più dal lato della qualità si poteva fare, senza dubbio. Naturalmente se avete una macchina fotografica o un cellulare con le ottiche buone, sarà un difetto secondario. Difficilmente scatterete foto con l’iPad 2.
La tanto vituperata e discussa mancanza di un plugin Flash potrebbe infastidire qualcuno. Su iPad 2, continua la politica di mamma Apple per “boicottare” Flash, quindi non lo troverete neanche questa volta (e probabilmente su nessun dispositivo futuro). Io sinceramente in dieci giorni di utilizzo non ne ho sentito la mancanza, si può dire che manco me ne sono accorto. Come sicuramente saprete ci sono i modi per aggirarla tramite i famosi jailbreak, pratica però che vi mette di fronte al rischio di rendere instabile il dispositivo. Noi la sconsigliamo. Flash è una tecnologia vecchia che ciuccia un mare di risorse, e mal si sposa con un dispositivo che deve durare tanto senza la rete elettrica fissa. La scelta può essere condivisibile o meno (ma le stesse polemiche arrivarono quando Apple tolse il floppy, o le porte com, o i lettori ottici…), forse potremmo tirarne le somme quando arriverà finalmente HTML5. Ah, Youtube e tanti altri siti video hanno la loro App che funziona perfettamente su iPad 2, quindi non preoccupatevi di non poter vedere i video in streaming del Tubo di Google.
L’assenza di una tastiera fisica potrebbe disorientare, ma devo ammettere che la tastiera digitale dell’iPad, una volta presa la mano, diventa utilizzabile tranquillamente e si scrive abbastanza velocemente. Questo articolo ad esempio è stato scritto tutto con l’iPad, senza alcun problema di fatica o di lentezza eccessiva. Inoltre se avete una tastiera bluetooth la potrete comunque appaiare con il tablet e usarlo a casa normalmente.
Piccola digressione su iTunes, che invece risulta un po’ fastidioso per gestire i file. Avremmo preferito una maggiore semplicità, e non si capisce perché Apple non renda un po’ più pratico da utilizzare lo scambio file con il suo lettore multimediale. La sincronizzazione automatica potrà piacere a qualcuno, ma noi sinceramente avremmo preferito delle vie più semplici per gestire i file anche manualmente (si può fare eh, solo che non è così intuitivo come dovrebbe). Speriamo in miglioramenti futuri.

 

In Conclusione

iPad 2 è un dispositivo assolutamente riuscito, fa quello che deve fare in maniera egregia e mantiene tutte le promesse fatte. È un deciso salto generazionale rispetto alla sua prima versione, e al momento non ha probabilmente competitor all’altezza, che spesso superano iPad 2 in un aspetto, per poi trovarsi completamente sconfitti sotto tanti altri. Una volta che ne avrete compreso l’uso, diventerà vostro compagno inseparabile, soprattutto se vi spostate molto e cercate qualcosa che sia estremamente portatile ma pratico da utilizzare. Vi innamorerete dei particolari curatissimi a cui Apple ci ha abituato da tempo, alla praticità di utilizzo, all’intuitività, all’interfaccia velocissima e reattiva. Siamo pronti a scommettere su di un successo incredibile anche per iPad 2, e il tutto esaurito di questi giorni non fa che confermare questa ipotesi.

Pubblicità

iPad 2 è arrivato.

Il 2 Marzo Apple ha presentato in quel di San Francisco l’erede del tablet blockbuster dell’anno appena trascorso. L’iPad 2, dopo settimane di rumours e rivelazioni più o meno veritiere, è arrivato finalmente sotto gli occhi di tutti. Presentato da uno Steve Jobs apparso molto in forma (quasi a voler sconfessare le becere illazioni di certa stampa scandalistica sulle sue condizioni di salute), che ha dimostrato ancora una volta di tenere alla sua “creatura” Apple in maniera consistente, il tablet che ha rivoluzionato il mondo della mobilità raggiunge la sua seconda versione. Tante le migliorie e le implementazioni. Vediamone qualcuna nel dettaglio.

Le dimensioni naturalmente sono la prima cosa che salta all’occhio. iPad 2 è più sottile del suo predecessore del 33%, e risulta più sottile addirittura del fratello minore iPhone 4. Anche il peso è diminuito, sebbene in maniera minima, ma comunque apprezzabile. Le dimensioni e la maneggevolezza erano un po’ un piccolo punto a sfavore della prima versione, e  Apple sembra aver corretto il tiro. Lo schermo rimane di dimensioni invariate, sebbene la “cornice” è leggermente più squadrata. Disponibile da subito nelle versioni bianca e nera, a livello di design ci troviamo di fronte ai soliti standard stratosferici di Apple. Eleganza e semplicità, due parole che tutti i competitor dovrebbero imparare per tentare di scalfire il successo della casa di Cupertino.

Dal punto di vista tecnico ci troviamo di fronte ad un nuovo processore dual-core, denominato A5. Ma sono le prestazioni grafiche a tenere banco, ben nove volte più potenti rispetto al precedente modello. Per un tablet che fa dell’interazione grafica dell’utente il suo fiore all’occhiello, questo significherà App sempre più belle da vedere e veloci nella risposta. Le fotocamere sono adesso due, una frontale e una posteriore. Finalmente anche gli utenti iPad potranno utilizzare Facetime per le loro chiamate. Ora tutti i dispositivi Apple sono in grado di interconnettersi e fare videoconferenze in maniera semplice e funzionale (sperando che si abbandoni l’esclusività della rete WiFi per Facetime in futuro). Altra innovazione è il mirroring video diretto. Con un semplice connettore, tutto quello che vediamo su iPad 2 verrà mostrato anche sul nostro schermo HDMI, con risoluzioni fino a 1080p. Da non sottovalutare anche le nuove cover progettate dalla casa di Cupertino, chiamate SmartCover, che ci dimostrano ancora una volta la tremenda cura per tutti i dettagli dei prodotti con la mela: una cover magnetica multi-sezione e multi-uso, dal design minimalistico, che diventa anche supporto per il tablet, oltre che protezione dello schermo in vetro (si applica magneticamente, e con l’apertura attiva l’iPad 2). Presente anche il gyroscopio che avevamo già visto all’opera in iPhone 4. I consumi sono rimasti identici al predecessore: dieci ore in uso, e un interminabile mese in stand-by.

Dal punto di vista software, oltre al nuovo iOs 4.3, le novità presentate sono state Garage Band e iMovie espressamente disegnati per iPad2. Il primo presenta tante nuove funzioni che ben si sposano con l’intefaccia multitouch del dispositivo: suonare la chitarra, il piano (con tanto di tasti pesati!), la batteria, non è mai sembrato così intuitivo. Inoltre appaiono i nuovi strumenti definiti “smart”, che con un paio di semplici impostazioni permettono di suonare con un semplice tocco anche a persone inesperte, il tutto votato ad una totale promozione della creatività dell’utente. Naturalmente tutti i brani (registrabili su otto tracce, notevole se consideriamo che stiamo parlando di un sistema ultra-portatile) sono condivisibili sui vari iTunes e email, e possono essere trasferiti facilmente sul Mac per continuare il lavoro. iMovie raggiunge nuove vette di usabilità: c’è da rimanere stupiti di fronte alla facilità di utilizzo di un tool di montaggio video con la potenza del multitouch: drag, pinch, spostamenti, ritagli… gesti semplici, manuali, istintivi, un’usabilità estrema che rende il difficile e noioso montaggio video (almeno dal punto di vista strettamente tecnico) un gioco da ragazzi.

Insomma, Apple centra ancora una volta il bersaglio. iPad è diventato velocemente uno strumento di lavoro (presentazioni, documenti, email), medico(pensiamo ai centri medici che cominciano ad utilizzarlo quotidianamente per interagire col paziente), di studio ed educazione (l’interazione touch permette alle persone che hanno problemi di apprendere più facilmente), per il divertimento, per leggere e tanto altro. Non è più importante la prestazione estrema, la capacità tecnica del dispositivo. L’enorme successo del tablet (a discapito dei concorrenti, mai troppo incisivi nel mercato) è dovuto proprio allo spostamento del centro di attenzione del problema dei dispositivi portatili: l’utente diventa finalmente il fulcro del sistema uomo-macchina, attraverso l’introduzione di un’interfaccia assolutamente naturale come quella dei gesti e del tocco, che permette un utilizzo funzionale del dispositivo a chiunque, in maniera intuitiva e, soprattutto, comoda. E la cosa bella è che questo non va a discapito di un uso più professionale del dispositivo, e i molteplici esempi riportati nei seguenti video ne sono la dimostrazione palese.

iPad 2 sarà disponibile in Italia dal 25 Marzo, e i prezzi saranno in pratica identici a quelli del primo iPad (che invece ora è stato scontato di molto). Tutti i dettagli ovviamente sul sito ufficiale.

Come iPad ha cambiato il mondo

httpv://www.youtube.com/watch?v=HpiVeC1Z3yI

iPad 2

httpv://www.youtube.com/watch?v=UButSVOAX1U

La SmartCover

httpv://www.youtube.com/watch?v=pbl_6DmzO4g

La dimostrazione di Garage Band

httpv://www.youtube.com/watch?v=x9mN3bnvGqU

La dimostrazione di iMovie

httpv://www.youtube.com/watch?v=81O8NLO1h0A

Apple cerca nuovi amici: arriva Ping

[stextbox id=”custom” big=”true”] L’articolo di oggi è scritto da Eugenio Romano, nuovo blogger di Camminando Scalzi. Laureato in ingegneria informatica ha subito capito che il lavoro dipendente gli avrebbe portato scarsi guardagni e quindi ha deciso di specializzarsi nell’attività di SEO. Oggi gestisce molti siti tra i quali www.fesbook.it e www.naplenot.com inoltre ho avviato la creazione di alcuni programmi opensurce stay tuned. Buona Lettura![/stextbox]
Nella conferenza stampa del primo settembre, Steve Jobs ha presentato, oltre alla nuova generazione di iPod,  anche un nuovo social network made in Cupertino. Ping, questo il nome del nuovo nato in casa Apple, è un social network incentrato sulla musica, utilizzabile sin da subito scaricando il nuovo iTunes 10, e promette di far entrare in contatto i propri utenti con le star preferite e condividere i propri gusti musicali con gli amici. Ping può contare su un bacino di 160 milioni di utenti, che per un servizio in fase di startup e’ sicuramente un numero confortante. Nelle prime 48 ore Ping non sembra deludere le aspettative di Apple, visto che ha raggiunto la ragguardevole quota di 1 milione di utenti. I primi giorni di vita del nuovo social network però non sono stati privi di malfunzionamenti: infatti sembra che la possibilità di importare i propri contatti Facebook non sia più disponibile a causa di un blocco effettuato dalla società di Mark Zuckerberg. A quanto pare questo inizio con il botto di Apple ha spaventato Facebook.
Fino a oggi in molti hanno cercato di spodestare Facebook dal trono dei social network, come ad esempio Buzz di Google, che aveva avuto anch’esso come Ping un’ottima partenza, ma sembra che dopo un’iniziale curiosità degli utenti, la difficoltà principale sia nel mantenere i propri iscritti attivi proponendo nuove funzioni. È infatti notizia recente l’abbandono di Buzz da parte di Google.
A mio avviso Ping non sembra capace di tenere i propri utenti legati a esso e poter fare meglio di Buzz, e credo che dopo un’iniziale curiosità, se non verranno proposti nuovi servizi e soprattutto non verranno migliorati quelli già presenti, Ping non avrà una lunga vita.
[stextbox id=”info” caption=”Vuoi collaborare con Camminando Scalzi.it ?” bcolor=”4682b4″ bgcolor=”9fdaf8″ cbgcolor=”2f587a”]Collaborare con la blogzine è facile. Inviateci i vostri articoli seguendo le istruzioni che trovate qui. Siamo interessati alle vostre idee, alle vostre opinioni, alla vostra visione del mondo. Sentitevi liberi di scrivere di qualsiasi tematica vogliate: attualità, cronaca, sport, articoli ironici, spettacolo, musica… Vi aspettiamo numerosi.[/stextbox]

La tavoletta perfetta. Diario di chi ha deciso di aspettare tempi migliori.

L’iPad è un bell’oggetto, nessuno può dire il contrario. Però costa e nessuno ce lo regala. Pertanto, gran parte di chi lo vorrebbe deve prendere una decisione: spendo quei soldi oppure no?

Se fosse gratis o molto economico il problema non sussisterebbe: è da avere. E per diversi motivi, che vanno dall’utilità dell’oggetto in sé, al poter proclamare di esserci  stato quando il Fatto è avvenuto. L’utilità dell’oggetto non è messa in discussione, almeno dalle persone che sanno che esiste e che vorrebbero comprarlo. Insomma qualcosa ci si fa con questa mattonella: si porta sempre in borsa, ci si prepara un veloce PowerPoint durante la colazione, si controlla la mail o si legge l’Ansa in autobus, si ruota il globo di Google Earth con le dita, ci si distrae sul divano disegnando o prenotando il volo per le vacanze, si guardano le foto del campeggio poco prima di addormentarsi alla sera.
Per ciò che riguarda il Fatto invece, mi riferisco al momento “storico” della sua presentazione, pietra miliare nell’evoluzione dei personal computer. Per la prima volta nella storia dei gadget è stato portato nelle vetrine dei negozi un quadretto tutto-schermo, senza mouse, tastiere e fili, con una splendida interfaccia grafica tutta da toccare, sempre collegato a internet e che pesa poco più di mezzo chilo. Certo, tutto questo non basta a spiegare le isterie di molti durante il lancio commerciale, ma bisogna anche considerare che sono questi oggi i grandi eventi nella vita di ogni buon indigeno globale digitale.

Svincolati dall’allucinazione di non poterne fare a meno, innescata probabilmente dal suo ipnotico design o dalla patologica campagna di attesa promozionale, possiamo concederci del tempo e valutare la nostra effettiva ineluttabilità ad averlo.

La tavoletta perfetta però non è questa. Come tutti i prodotti della mela, manca sempre qualche funzioncina che deliberatamente Apple non ha voluto inserire. Altrimenti come imbottirà la lista delle novità dei futuri iPad S o iPad 4G?
Insomma c’è sempre qualcosa a parte il prezzo, che ti fa rinunciare all’acquisto, oppure ti lascia quell’amaro dopo che l’hai comprato. Perché le potenzialità sono tante, e l’oggetto potrebbe fare tutto  ciò che attualmente fanno gli oggetti che ci farciscono lo zaino. Ma tant’è, non lo fa.

Possiamo iniziare l’elenco dicendo che non si possono vedere i divx scaricati da Internet, a meno di convertirli uno per uno nel formato compatibile tramite iTunes (e la procedura non dura 5 minuti diciamo); ovviamente non si può utilizzarlo per scaricare “illegalmente” dal web ciò che Apple vende “legalmente” (musica, film, telefilm, ecc..); non è multitasking, quindi, per esempio, non posso tenere Messenger acceso mentre navigo sul web; non ha la webcam (signori spiegatemi perché non hanno messo la webcam vi prego); non ha porte usb; non puoi espandere la memoria con una scheda SD; l’unica porta di comunicazione che ha è proprietaria e quindi devi comprare a parte ogni adattatore; non puoi vedere i contenuti in Flash; non vive di vita propria ma è pensato per essere “abbinato” ad un computer dotato di iTunes; non ci puoi installare tutto ciò che vuoi, ma solo ciò che Apple “approva” (un esempio banale? Firefox).

Io aspetto tempi migliori. Gli altri produttori di PC si sono già attivati per adeguarsi ai nuovi standard di mobilità creati dall’iPad. La speranza è che lo facciano in fretta e in maniera decente, in modo da non apparire, al confronto, prodotti cinesi. Personalmente sono pronto ad accettare eventuali impallature del sistema operativo o una minore fluidità dello schermo, affrancato però nel fare con il mio tablet ciò che meglio credo. Una prova lampante che aspettare sia una scelta valida è la storia dei cellulari Android: hanno inseguito l’iPhone per un bel periodo, ma poi ce l’hanno fatta. Ora sono al top. Nulla vieta di pensare che la storia possa ripetersi anche con i tablet, nei quali si cimenteranno probabilmente per primi gli attuali produttori di netbook come Asus e Acer. E in questo caso la possibilità di scelta farà spaziare gli utenti dallo stesso Android (sistema operativo molto versatile) all’attesissimo Chrome OS (il primo in The Cloud), da Windows Seven a tutte le distribuzioni Linux per netbook ormai a livelli di qualità altissimi. Ciò che mi galvanizza però, e credo anche tutti coloro che subiranno la pena di aspettare, è che questi sistemi operativi potranno essere utilizzati contemporaneamente sullo stesso dispositivo. Non ci sarà mela proibita qui.

“Windows è pesante!” – ma chi l’ha detto che un tablet non può sostituire un PC? Classica arringa per suffragare un mezzofare come l’iPad. Si denigravano nello stesso modo i netbook all’inizio, finché non ci si è accorti che la gente aveva bisogno di continuare a fare in mobilità tutto ciò che già faceva. Risultato: sono crollate le vendite dei portatili “3 chili e mezzo” perché molti si sono trasferiti completamente sulla nuova alternativa “peso piuma”.

Perché le persone, infatti, dovrebbero portarsi dietro un oggetto con le potenzialità di un PC, potendolo però usare soltanto come un grosso iPod? Per quello che mi riguarda, l’intenzione è di usare il mio venturo tablet come una copia speculare dei miei PC; vorrei trovarci sempre tutti i miei file e programmi aggiornati, dovunque mi trovo. Ovviamente eviterei di far partire una simulazione Matlab dell’Universo dal mio tablet (a oggi per ovvie ragioni di potenza di calcolo), ma mi piacerebbe decidere di volta in volta se utilizzarlo in modalità “grosso lettore mp3” o “notebook aziendale”.

Probabilmente queste riflessioni nascono semplicemente dal fatto che ognuno chiama con la parola “tablet” un sogno che insegue da anni. E ognuno in fondo ha il proprio sogno, diverso da quello degli altri.

Ecco perché “diario”. Tutte le considerazioni espresse fin qui valgono fintantoché non ci frulla nella mente una nuova e tutta personale idea di utilizzo della tavoletta, o molto più mestamente finché non ci ammutoliamo di fronte al nuovo spot della Apple.

Mi piacerebbe conoscere i sogni di chi ha deciso di aspettare tempi migliori, ma anche di chi ha già visto realizzarsi il suo. Buona estasi a tutti.

[stextbox id=”info” caption=”Vuoi collaborare con Camminando Scalzi.it ?” bcolor=”4682b4″ bgcolor=”9fdaf8″ cbgcolor=”2f587a”]Collaborare con la blogzine è facile. Inviateci i vostri articoli seguendo le istruzioni che trovate qui. Siamo interessati alle vostre idee, alle vostre opinioni, alla vostra visione del mondo. Sentitevi liberi di scrivere di qualsiasi tematica vogliate: attualità, cronaca, sport, articoli ironici, spettacolo, musica… Vi aspettiamo numerosi.[/stextbox]

HTML5 cosa?

Negli scorsi post di Apple Bar ricorderete sicuramente che abbiamo parlato della diatriba Flash vs. HTML5, con la propensione di Jobs e compari verso quest’ultimo. Cerchiamo oggi di capire un po’ che cos’è questo HTML5, approfittando della pagina che Apple ha dedicato proprio sul suo sito ufficiale.

HTML5 for dummies.
Che cos’è allora questo HTML5? E’ un nuovo standard in via di approvazione presso il W3C (World Wide Web Consortium, organizzazione del MIT che si occupa della definizione dei vari standard per la rete), ed è la naturale evoluzione dell’attuale HTML 4.01. E’ un linguaggio di markup, si occupa quindi di definire la “struttura” e gestire i contenuti delle pagine web, e permetterà, tra le altre cose, l’utilizzo e il download di molti dati in locale, fondamentale per tutta la nuova generazione di applicazioni Web Based in arrivo nel prossimo futuro (basti pensare a Chrome OS). Geolocalizzazione, gestione dei video, gestione di database e gestione grafica delle pagine web tramite Javascript sono solo alcune delle interessanti feature di questo nuovo standard. Nella pratica andrà probabilmente a sostituire Flash, occupandosi più o meno delle stesse mansioni, ma senza mangiare avidamente risorse della CPU. Fate un confronto voi stessi con la versione normale di Youtube (che ha il player in Flash) e la beta HTML5, attivabile da questa pagina. In quest’altra pagina invece, per i più smanettoni, una presentazione in HTML5 sull’HTML5, con i dati tecnici e le prove da fare scheda per scheda.

La prova con Apple
Sul sito ufficiale della Mela, come dicevamo ad inizio articolo, è presente tutta una serie di demo che mettono in mostra le funzionalità dell’HTML 5. Un video (il trailer di Tron 2.0), la gestione dinamica di una scritta, un esempio di galleria fotografica e tanto altro, introdotti da un piccolo cappello che ci spiega come HTML5 è sicuramente tra i nuovi standard del futuro. E certamente usarlo fa capire la differenza con tutto ciò di dinamico c’è attualmente in giro. Veloce,
occupa poche risorse, e fa sicuramente venire voglia di provarne le funzionalità sul campo, quando finalmente diverrà realtà. Non è un segreto -ovviamente- che Apple punta tutto su questo nuovo standard, ed essere tra i pionieri in qualche maniera li ha sempre provati. Faccio un esempio, ve li ricordate i primi iMac che eliminarono il supporto del Floppy Disk? Da lì a qualche anno della cara e vecchia periferica quadrata non ce n’è stata più traccia. Scommettiamo anche noi sull’ennesima scelta giusta di Apple che, dal canto suo, ha sempre precisato che la sua non è una ripicca piccata e che anzi ha chiesto spesso ad Adobe di produrre qualcosa di nuovo, cosa che non è mai avvenuta.

Concludiamo con una piccola critica alla casa di Cupertino, che tanto in questi giorni sta facendo -e dichiarando- per sottolineare la propensione per piattaforme aperte, e poi la suddetta HTML5 demo funziona soltanto su browser Safari (che non è l’unico ad utilizzare Webkit per HTML5). Ci sarebbe piaciuto vederne una versione funzionante su tutti i browser, anche per fare un confronto diretto, ma non si può volere tutto.

Tutti ce l'hanno con Steve

Anche questa settimana, le ultime notizie dal mondo della Mela. In particolare oggi ci soffermiamo sull’ormai battaglia infiniti tra Adobe e Apple per quanto riguarda l’ormai famigerato “supporto Flash”. Se ne sono dette sicuramente di tutti i colori, da una parte e dall’altra, prima con le dichiarazioni dei rispettivi CEO, poi con una lettera aperta di Jobs che spiega le ragioni per cui non scelgono Flash, e l’ultima tra i due contendenti la possiamo vedere sul sito ufficiale Adobe, che presenta la sua risposta in maniera anche abbastanza ironica e divertente.

Il fulcro della questione, come abbiamo detto, riguarda la totale assenza di supporto Flash sull’iPad, segno tangibile che la casa di Cupertino non vorrà in futuro scommettere sulla tecnologia di Adobe. E sull’argomento c’è stato un fitto scambio di email -strano per Jobs, che ci ha abituato alle sue risposte in haiku- con il redattore e blogger di Gawker, Ryan Tate. Tra i vari argomenti toccati nell'”appasionante” scambio epistolare, oltre a Flash (che per gli sviluppatori delle app dovrà essere “tradotto” attraverso Cocoa), Tate ha biasimato a Jobs la scelta “illiberale” di tenere fuori una piattaforma.

Ora, facciamo una breve riflessione su tutta questa faccenda Apple vs. Flash. Ci sono dei motivi tecnici prima di tutto, e li possiamo riscontrare tutti noi semplicemente andando su uno dei migliaia di siti in flash della rete (partendo da YouTube): avete mai notato rallentamenti, scatti nei filmati, CPU che schizza impazzita al 100% per far girare Farmville o cose del genere? Ecco, questo è il semplicissimo motivo per cui Flash è tanto scansato da Apple. Consuma un sacco di risorse di sistema, e le risorse di sistema hanno bisogno di energia per funzionare. Fate un altro semplicissimo test. Provate il vostro portatile senza alimentazione, e guardate quanto tempo in meno dura utilizzando applicazioni in Flash. Vi siete convinti adesso? E’ ovvio che in un futuro in cui tutto si sta spostando sul piano Mobile (quantomeno dal punto di vista degli affari e della Next Big Thing) sia necessario tenere sott’occhio le prestazioni ma soprattutto la durata energetica di questi dispositivi, e iPad sicuramente non fa eccezione. La scelta di Apple è semplicemente logica: c’è una piattaforma che consuma un sacco di energia e occupa un sacco di risorse di sistema, possiamo non usarla? Sì. E non la usano. Mi sembra logico.

L’utenza, che tanto si sta lamentando in questi giorni, dovrebbe semplicemente capire una cosa che Jobs dice chiaramente in una delle email di cui sopra: nessuno li ha obbligati a scegliere. Nessuno vi dice “usate per forza l’iPad”. Esistono -per fortuna direi- altri dispositivi, altri sistemi operativi, un sacco di altre piattaforme su cui “godersi” il fagocita-risorse Flash. E’ altresì chiaro che dall’altro lato una chiusura così diretta rispetto ad un formato appaia come illiberale, e su questo posso essere anche d’accordo. Diciamo che non è molto da condividere la politica “o così o niente”, bastava semplicemente segnalare che con Flash determinate prestazioni sarebbero calate, e stop, uno era libero di scegliere. Ma dal momento che Apple non vuole spingere Flash sui suoi dispositivi (e segnaliamo anche che Google ha invece integrato direttamente flashplayer nel suo Chrome), non si può fare altro che rassegnarsi alla cosa, senza mettersi là a frignare perché con l’iPad non posso andare a visitare Farmville. Forse il momento non era ancora maturo per una scelta del genere, forse bisognava aspettare un’alternativa valida, ma vedo anche un possibile vantaggio in tutta questa interminabile guerra Apple vs. Adobe: che sia la volta buona che ad Adobe si decidano ad ottimizzare quel mostro che è Flash?

Le ultime da Apple

Iniziamo oggi con una nuova rubrica, “The Apple Bar“, dedicata al mondo Apple. L’Apple Bar vuole essere la nostra finestra scanzonata sul mondo della mela, visto la sempre maggiore popolarità che la casa di Cupertino e i suoi prodotti stanno raggiungendo nel mondo. Cominciamo facendo un breve riassunto delle ultime avventure di Jobs e compari.

iPad, un successo annunciato.
Non si può che cominciare con l’incredibile successo mietuto da iPad. Pare siano addirittura già più di un milione gli esemplari venduti nel mondo (considerato che in molti paesi deve ancora essere reso disponibile, tipo in Italia), un vero boom di acquisti a cui ormai Apple ci ha abituati. File interminabili, pre-ordini online andati velocissimi, e la classica frenesia dell’utenza Apple ad acquistare i primi modelli della “next big thing”. Tutto questo per la primissima versione dell’iPad, quella senza il 3G, ossia la connessione diretta ad internet attraverso una sim (per la precisione una microsim, una versione ridotta) per cellulari. Insomma, oggetti tecnologici che diventano oggetti di moda prima di tutto, poco importa se hanno qualche feature in meno nelle loro prime versioni.

La guerra contro Flash.
Direttamente collegato al discorso iPad è la guerra che ha scatenato Apple contro Adobe e il suo player web “Flash“. iPad non supporta in alcun modo Flash, e in queste settimane si è creato un vero e proprio botta e risposta tra le due case software a suon di “serve” “no non è vero” “sì invece!” “ma non è libero!” “voi non permettete la libertà!”… e così via. Come i bambini insomma. La realtà delle cose è che sicuramente Flash non sarà il futuro del web, visto è considerato che l’HTML5 (che si può già provare su youtube in beta) sta facendo una lenta ma inesorabile scalata verso il successo. Flash rimane un protocollo pesante, che succhia un sacco di risorse, e quindi poco si confà alle esigenze di bassi consumi dei nuovi dispositivi mobile. È anche vero però che, allo stato attuale, gran parte del web è gestito tramite interfacce Flash, e quindi l’utenza iPad si ritroverà sicuramente a disagio sentendosi tagliata fuori da un buon numero di siti. Vedremo chi la spunterà. Intanto la Apple ha sbloccato il supporto per l’accellerazione hardware in Flash per i filmati in .h264 in OSX. Cos’è, una specie di contentino? Il contentino di Cupertino.

Il mistero del’iPhone rubato.
Altro momento divertente delle ultime settimane è stato il simpatico ingegnere Apple che, ciucco come un irlandese, si è dimenticato un prototipo della prossima generazione di iPhone in un pub. Quest’ultimo è stato ritrovato da uno studente e rivenduto allo staff di Gizmodo, che lo ha smontato e recensito, facendo un bello scoop. La conferma che si trattava di un prototipo è arrivata nei giorni successivi proprio da Apple, che ha ufficialmente chiesto la restituzione alla redazione di Gizmodo. Ora naturalmente siamo alle vie legali (il prototipo è stato in qualche maniera “rubato” e poi rivenduto, che è un po’ ricettazione…), e di sicuro nessuno di noi vorrebbe essere nei panni del povero ingegnere bevitore.

Ci vediamo la settimana prossima nell’Apple Bar, aspettiamo i vostri commenti e suggerimenti sugli argomenti da trattare.

Apple, Nokia e l’anno degli stupori

[stextbox id=”custom” big=”true”]L’articolo di oggi è scritto da Giuseppe Pirò, 28 anni, laureato in Ingegneria delle Telecomunicazione. Giuseppe (qui il link al suo profilo twitter) lavora nel settore della telematica automotive, e in questo suo primo post ci porta attraverso le novità tecnologiche del 2010, buona lettura![/stextbox]

Il 2010 è iniziato secondo i programmi, e i programmi sono quelli secondo cui le innovazioni tecnologiche saranno sempre più frequenti, e i cambiamenti per noi consumatori saranno sempre di più la normalità.

Questo modello è quello ovviamente preferito dai tecno-entusiasti ma anche dalle aziende del settore e da molti analisti di mercato, che vedono in questo susseguirsi di novità la speranza di mantenere vivace l’economia. E’ una sorta di cane che si morde la coda ossessivamente: i consumatori chiedono le novità tecnologiche, le aziende le creano e le pubblicizzano seducendo i consumatori, questi le acquistano. In un mercato così concorrenziale come quello attuale dell’elettronica di consumo, i prezzi che colano a picco e le pregevoli innovazioni determinano fortemente come il mercato si orienterà verso una tecnologia, quindi verso l’azienda che la distribuisce. E come si può vedere dalle vendite sta diventando sempre meno un problema per i consumatori, vuoi anche per il grosso lavoro per l’interscambio tra i formati proprietari, maneggiare tecnologie diverse di aziende diverse. E’ una corsa disperata delle aziende verso la visibilità, che spesso porta al confezionamento di prodotti non digeribili dal mercato per diversi motivi: perché già troppo obsoleti all’uscita, o perché non soddisfano assolutamente né un bisogno né un capriccio; a volte invece perché sono troppo in anticipo sui tempi e il mercato non riesce a comprenderli. Di frequente le aziende investono capitali per promuoverne il lancio, con metodi che definire originali è dire poco (come ad esempio l’azione di diffondere volontariamente alcuni dettagli incredibili ma falsi prima della presentazione, con l’obiettivo di accrescerne l’attrattiva facendo apparire il fatto come uno scoop), quindi fallire per loro può significare dover rimanere fermi al turno successivo, cioè quando si son corretti gli errori e il prodotto è divenuto appetibile ma ormai patrimonio di tutti i competitor.

Il 2010 è iniziato bene (e parliamo davvero ancora solo di Gennaio) con le due piccole rivoluzioni di casa Apple e di casa Nokia. Due diversi rovesciamenti del paradigma con cui siamo abituati a utilizzare oggi la tecnologia. La prima punta tutto sull’attrattiva del nuovo, come ormai ci ha abituati da diversi anni, mentre la seconda è una sfida sconcertante al mercato in termini di economicità.

La casa di Cupertino ha tirato fuori dal suo oscuro cilindro un altro pezzo di alluminio satinato. Questa volta si chiama iPad e rappresenta la nicchia che non c’era, il bisogno che nessuno aveva. Il prodotto però va annoverato tra quelli che aprono ambiti sconosciuti, nuovi archetipi del rapporto tra uomo e gadget. La tavoletta tutta touch di Apple non ha niente di straordinario o di non già previsto dagli appassionati, è essenzialmente il momento zero a partire dal quale Internet smetterà di essere un’attività da scrivania. Perché, se ci pensate bene, non è arrivato forse il tempo di potersi svagare sul proprio blog preferito standosene distesi sul divano? Non è ora di poter leggere le notizie stando in piedi in metropolitana, come si fa con il giornale? Nessun mouse, tastiere e fili, ma solo le mani che pizzicano le pagine web come se l’avessero sempre fatto. Ciò potrebbe essere anche il preludio all’attraente trasformazione delle pagine web in qualcosa di più “tangibile”, qualcosa che si possa maneggiare e non solo osservare.

Niente di sofisticato quindi nell’iPad, ma arriva al momento giusto. E come al solito, solo Apple sa esattamente qual è questo momento. Possiamo quasi affermare che più che un’azienda di computer, sia una schedulatrice delle evoluzioni socio-tecnologiche.

Nokia dal canto suo ha meravigliato tutti non per un prodotto esclusivo, anche perché per l’azienda non sembra essere proprio il momento, ma per la sfrontatezza con la quale si propone di consolidare la sua egemonia nella telefonia cellulare.

Navigazione sui cellulari gratuita per tutti, per sempre, senza essere connessi a Internet.

Se non sembra abbastanza basti pensare che di colpo tutti gli altri costruttori devono adeguarsi e che aziende come TomTom e Garmin divengono istantaneamente fuori mercato. Regalare le mappe agli utenti, tra l’altro sui telefoni già venduti, è un passo decisivo verso il completamento di quell’oggetto tascabile mitologico che sa fare tutto. Di oggetti così ovviamente ne esistono da tempo, ma si sa che è il prezzo zero ciò che rende una cosa davvero per tutti. In Italia è ancora più evidente, dato che non esistono tariffe per la connessione mobile che siano davvero convenienti. Sarà questo il momento a partire dal quale ogni individuo ha iniziato ad avere la navigazione satellitare in tasca?

L’anno è partito benissimo quindi, per chi come me crede che il progresso passi anche dagli oggetti che costruiamo per agevolarci la vita. Speriamo presto di cogliere ancora, nell’immenso pagliaio del marketing e del superfluo, queste piccole rivoluzioni. Nell’attesa invece, possiamo augurarci di rivedere presto TomTom con il suo nuovo business; chissà magari può iniziare da un tablet…

[stextbox id=”info” caption=”Vuoi collaborare con Camminando Scalzi.it ?” bcolor=”4682b4″ bgcolor=”9fdaf8″ cbgcolor=”2f587a”]Collaborare con la blogzine è facile. Inviateci i vostri articoli seguendo le istruzioni che trovate qui. Siamo interessati alle vostre idee, alle vostre opinioni, alla vostra visione del mondo. Sentitevi liberi di scrivere di qualsiasi tematica vogliate. Vi aspettiamo numerosi.[/stextbox]

Apple: l'iPad è tra noi

Yerba Buena Center, San Francisco. Un dimagritissimo ma in forma Steve Jobs si appresta a presentare l’ultima creatura nata nella casa di Cupertino. Tra gli applausi generali, il device più atteso dal mondo informatico e non è finalmente tra noi, l’iPad è realtà.

Ma che cos’è questo iPad? Trovare una definizione non è facile, è un cosidetto Tablet PC, quaesto di sicuro, ma è anche qualcosa di più. Immaginate una via di mezzo tra un netbook (i computer portatili dalle dimensioni ridottissime, vedi eeepc ad esempio) e un dispositivo multitouch (quale può essere l’iPhone piuttosto che l’iPod Touch). Il tutto racchiuso nelle incredibili dimensioni di 9,7 pollici di schermo LED (luminosità e definizione altissime quindi) per poco più di un centimetro di spessore.

L’interfaccia.
Tutto ciò che rimane della classica interfaccia utente è racchiuso nello schermo. L’iPad è semplicemente questo, un grande schermo portatile multitouch, dove tutto quello che si può fare lo si fa semplicemente sfiorando la superfice. Scorrere le pagine internet, cliccare sui link, consultare le proprie email, ma anche guardare foto, video, e chi più ne ha più ne metta, tutto racchiuso nelle mani dell’utilizzatore. Nelle intenzioni di Apple, non è più l’utente che deve adattarsi al dispositivo, ma è il dispositivo che si adatta all’utente. Questo si traduce nella pratica nella totale mancanza di un’orientazione base dello schermo. Semplicemente, per come lo girate, così lui vi mostrerà il contenuto scelto. Orizzontale, verticale, al contrario, poco importa. Il device è al vostro servizio, grazie agli accelerometri già visti in funzione sui vari iPhone. Non manca la possibilità di avere a schermo una tastiera qwerty completa, “simulata” e funzionale grazie proprio alle possibilità offerte dal multitouch. Anche i giochi avranno interfacce studiate appositamente (immaginate di girare lo sterzo in un gioco di guida, come si vede a fine articolo nel video).

Tecnica.
Il display ad alte prestazioni è sicuramente la punta di diamante dell’iPad. I dispositivi monteranno in maniera predefinita memorie da 16, 32 e 64 Gigabyte (un po’ poco forse come memoria integrata, considerato che ci si potranno riversare anche film), il WiFi di serie, bluetooth 2.1 per la connessione con gli altri apparecchi Apple. La batteria pare avere una durata straordinaria, si parla di 10 ore continuative in uso e un mese di standby! Numeri sicuramente esagerati, per questo bisognerà aspettare di poter toccare con mano l’iPad. Non mancano periferiche esterne, come la dockstation che ricarica l’iPad e funge da supporto insieme ad una tastiera apposita (per chi non trovasse pratica quella integrata nel sistema operativo).

Gli store.
Altra novità che presenta l’iPad, grazie alla sua connettività wifi, il possibile accesso agli store Apple che già conoscevamo, quindi quello dedicato alla musica (iTunes) e quello dedicato alle applicazioni (AppStore), con in più l’aggiunta di un nuovo store dedicato ai libri, iBook, completamente online. Sì perché l’iPad è anche un lettore di eBook, libri in formato digitale. Immaginate di starvene lì spaparanzati sul divano, aprite il vostro catalogo, scegliete il libro da leggere, lo acquistate, e lo sfogliate simulando il gesto sul display multitouch. L’esperienza è sicuramente cool ed entusiasmante sulle prime, quantomeno da vedere. Bisognerà capire quanto gli eBook abbiano futuro (anche altre aziende si stanno spostando su questa strada), anche se -opinione personale- un libro di carta sarà sempre più pratico e piacevole da sfogliare.

Quanto costerà?
L’iPad monterà
diversi quantitativi di memoria, quindi saranno presenti diverse versioni sul mercato. Da fine Marzo saranno disponibili in tutto il mondo le versioni da 16Gb (499 dollari), 32Gb (599 dollari) e 64Gb (699 dollari). Successivamente verranno immesse sul mercato le versioni con la connettività 3G (a quanto pare senza obbligo di usare un determinato produttore, quindi qualsiasi Sim andrà bene), che costeranno un po’ di più (tra i 629 e gli 829 dollari), e permetteranno di connettersi anche alla rete di telefonia portatile. In Italia non si sa ancora molto, ma conoscendo le politiche di distribuzione dell’iPhone nel nostro paese, immaginiamo una buona rialzata dei prezzi dalle nostre parti.

Opinioni a caldo.
La Apple, forte dei risultati ottenuti grazie alle vendite iPhone (si parla di un fatturato di 15,6 miliardi di dollari), propone una nuova periferica sul mercato, cercando di essere innovativa come sempre. L’impressione è quella di proporre un prodotto sicuramente cool, che ti fa spalancare la bocca appena guardi le sue funzioni, ma che in fondo forse di “pratico” non offre nulla di nuovo. Sostituire un normale laptop o un netbook (che probabilmente è la fascia di mercato in cui andrà a combattere l’iPad) è sicuramente una sfida impegnativa, e l’intero sistema da un’impressione di delicatezza che forse poco si sposa con un dispositivo portatile (naturalmente è soltanto un’impressione, però uno schermo così grande, portato in giro, pone il fianco a troppi rischi di urto-rottura, secondo me).  Bisognerà capire quanto successo avrà questo nuovo dispositivo, se davvero sarà un’innovativa esperienza per il web-use, come ha detto lo stesso Jobs, o se si rivelerà l’ennesimo giocattolone costoso della casa di Cupertino. Personalmente penso che il suo successo lo avrà, anche perché la Apple ci ha abituati a non sbagliarne una. Il tempo ci darà le risposte.

Un’ultima considerazione: ma è proprio necessario che ogni cosa che producono debba avere come nome i-qualcosa? Basta, un po’ di originalità su!

Vi lascio ad un video dove i ragazzi di Apple ci spiegano cosa può fare iPad. Guardatelo e diteci la vostra…