F1 Gp del Belgio: strategia fai da te? Ahi, ahi, ahi, ahi…

Il mondiale di F1 è allo sprint finale, mancando soltanto sei gare al termine. Il circuito di Spa è il più lungo e il più tecnico di tutto il mondiale: qui vincono soltanto i grandi campioni. Il tracciato è per chi ha stomaco, cuore. Ma soprattutto tanto cervello: questa gara ha riservato tantissime insidie ed ha tirato brutti scherzi a tre dei cinque pretendenti al titolo.
Hamilton ha vinto, Webber e Kubica sul podio: tutti fortissimi e dal sangue freddo, possibili iridati. Kubica magari in futuro, ma ora sia Lewis che Mark hanno preso il largo in classifica, staccando Button, Vettel e Alonso.
In questo articolo però non voglio fare gli onori ai vittoriosi. Mi interessano gli sconfitti. Partiamo con il grande deluso: Fernando Alonso.
Una grande occasione sfumata, questo Gran premio, dannazione. L’ennesimo errore che da un bi-campione del mondo non ti aspetti, che dimostra un’annata, purtroppo, non propizia. Alonso ha toppato ancora una volta le qualifiche, scendendo in pista per fare il tempo nel momento sbagliato; si piazza decimo e gara compromessa. Si punta quindi su una scelta estrema: nella speranza che piova, assetto vettura da gara bagnata.
Ad inizio gara, c’è uno scroscio di pioggia che manda in panico molti piloti.  L’asturiano è speronato in pieno da Barrichello, che forse vuole festeggiare con il botto il suo 300esimo Gp. Champagne.
La Ferrari dello spagnolo tuttavia supera brillantemente il crash-test. Ma il pilota è ultimo e si tenta allora un cambio di strategia, cambiando le gomme con le intermedie. Nel frattempo la safety car – ancora lei – entra e resta in pista per cinque minuti: il tempo necessario affinchè la nuvola di Fantozzi si dilegui e l’asfalto si asciughi. Alonso quindi è costretto a rientrare ai box per montare le gomme (giuste) d’asciutto.
La gara è un calvario, che si concluderà proprio con la pioggia,  la possibilità tanto auspicata dagli uomini in rosso. Ma gomme sul cordolo, la macchina che perde controllo, boom e addio bandiera a scacchi. Sia chiaro che questo errore allo spagnolo glielo possiamo pure perdonare: tre punti in più o in meno non è che facciano così tanto differenza. A quel punto, perso per perso, si rischia e l’errore è dietro l’angolo.
Spa non perdona. In condizioni limite, team e piloti mostrano tutte le loro debolezze. Quest’anno la Ferrari e Alonso sul piano strategico.

Vettel sul piano nervoso.  Il tedeschino è forte ma non ha i nervi saldi. Un campione ha un mix di talento e di cervello. Sebastian… devi ancora crescere.
Caro Vettel, sai che io per te ho un occhio di riguardo e vorrei quasi darti dei consigli. Sei troppo aggressivo. Come vuoi sorpassare Button? Era necessario uno scarto così brusco? Ti sta antipatico Jenson? Eppure lui ci ha fatto ridere…cito il simpatico siparietto tra Ettore Giovanelli che intervista a caldo l’inglese
E. Giovanelli : “What a pity!”
J. Button : “Yes.” (con flemma britannica).
Jenson Button è il terzo sconfitto da questa gara, ha la “colpa” di trovarsi dietro Vettel. Un pilota come quegli automobilisti pazzi che ti seguono dietro in autostrada a distanza ravvicinata, che ti pressano con gli abbaglianti. Jenson, ascolta: la prossima volta dai strada  a Sebastian, tanto si autodistruggerà con il prossimo (pilota).
Il prossimo appuntamento è il Gp di Monza, un evento che la Rai seguirà integralmente sin dalle prove libere su Rai Sport. Speriamo in una gara regolare, non condizionata da eventi meteo: sarebbe un danno per la Ferrari. Il mondiale è ancora aperto, oggi è toccato ad Alonso segnare lo zero in classifica, la prossima volta…
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