L'importanza di chi sta in panca… – Quinta Giornata

Un pezzetto di campionato è andato. Che conclusioni si possono trarre dopo alcune partite? Difficile dirlo ma forse qualche certezza c’è: l’allenatore nel calcio conta eccome.

Fra le squadre più accreditate a vincere il titolo ci sono Juventus ed Inter: Ferrara e Mourinho. Sullo “Special One” si è detto e scritto di tutto, antipatico, arrogante, vittimista…ma sinora…vincente. Ha saputo far fronte all’addio di Ibra con tranquillità, non indietreggiando mai, anzi, facendo ulteriori proclami sapendo di avere a disposizione Eto’o (un grandissimo calciatore, ma mai visto all’opera in Italia) e soprattutto Milito (anche lui campione, ma mai visto all’opera in team di primissima fascia), giocatore del quale si era innamorato lo scorso anno e sul quale molti nutrivano qualche dubbio.
Ciro Ferrara invece è una mossa azzeccatissima della dirigenza, e non solo perchè ha carpito qualche segreto al maestro Marcello Lippi. Una squadra telentuosa ma frazionata al suo interno dopo i litigi con Ranieri…di cosa aveva bisogno? Forse di un ex compagno di squadra, che ha saputo fare cose importanti, ovvero: 1) Far restare Trezeguet, che era più che arrabbiato 2)Convincere Del Piero che se ogni tanto non parti nell’undici titolare non casca il mondo 3) Far digerire ai tifosi il ritorno di Cannavaro. Ma soprattutto la sua bravura è stata andare da Buffon, Cannavaro e Del Piero dicendo: “Ragazzi, lo spogliatoio lo gestiamo noi quattro”. I risultati sono abbastanza evidenti.
Il Milan paga l’inesperienza di Leonardo, bravo e serio, poco da dire, ma uno “scotto” al debutto in Serie A bisogna pagarlo (a meno che tu non sia Fabio Capello). La Roma rilancia Ranieri, discreta scommessa, dopo aver lasciato l’ottimo Spalletti, in rotta totale però con Totti e De Rossi (o via il tecnico o via loro…beh era ovvio come finisse).
Il Napoli paga la scelta di Donadoni, privo di eclatanti risultati nel curriculum e già sull’orlo dell’esonero, ricordandosi che Reja almeno era una certezza per un campionato discreto. Se hai sogni da grandeur…cambia pure, ma cambia bene. Zenga a Palermo parla di scudetto, esagera senz’altro ma a Catania due miracoli li ha fatti (e chissà se Atzori ci riuscirà…..) e parlerà il campo. Gregucci salta a Bergamo…chi si è meravigliato alzi la mano, perchè Del Neri sarà anche incomprensibile quando parla, ma le squadre di media-alta classifica le sa far volare. Vola anche il genoa di Gasperini, che si conferma uno stratega eccezionale…perde Milito e Thiago Motta e continua a stupire con la truppa rossoblù, davvero da applausi. Ballardini con la Lazio…ha già intascato la Supercoppa, il resto sarà tutto di guadagnato. Insomma alcuni hanno cambiato, altri no. Altri hanno sbagliato, altri no.

Sono i rischi del mestiere, un mestiere che può decidere le sorti di un campionato.

5 pensieri su “L'importanza di chi sta in panca… – Quinta Giornata

  1. Zenga è senza capelli e come tutti i senza capelli… ne avrebbe bisogno!

    La riflessione sulla juve la trovo arguta, per quanto riguarda il Napoli di Donadoni parlano da sole le cifre: 12 punti in 11 partite. E dove ci avviamo? Vabbè che aveva tutte le attenuanti per l’anno scorso ma in effetti nella scorsa stagione non ha dato chissà quale svolta…

  2. Al Napoli serve un allenatore che abbia molto più carattere, Donadoni pecca di questa qualità purtroppo. Lo dicevo da prima che iniziasse a lavorare. Mi chiedo a questo punto perché sia stato scelto. Ci sono comunque problemi di organico in ogni caso (perché quella cacchio di fascia sinistra non è stata sistemata?)

    Per quanto riguarda le altre squadre, sono d’accordo su tutto, tranne che sul Milan. Leonardo non è cosa da Milan, si è capito. Soffre dello stesso difetto di Donadoni a mio parere, e il risultato si vede in campo, con il gioco del Milan che a tratti è veramente imbarazzante.

  3. Concordo con Marco nell’affermare che Donadoni è un allenatore che non ha le palle. Il Napoli lo ha preso prima della fine del campionato per fargli studiare la squadra, adattarla al proprio modulo (e non adattarsi ad un modulo, che chissà perchè non si può cambiare… eppure su 20 squadre in serie A lo usa solo in Napoli), scegliere i giocatori da prendere e da mandar via. Purtroppo Donadoni non ha fatto nulla di tutto ciò.

    E a tutto ciò si va ad aggiungere anche la sua completa incapacità di leggere una partita, soprattutto a match in corso e a non saper dare la giusta motivazione ai giocatori.
    Speriamo che qualcosa cambi o è meglio che cominci a fare le valigie.

    Per quanto riguarda i problemi di organico ci sono eccome, ma proprio non capisco l’ostinazione al 3-5-2. Un 4-4-2 sarebbe l’ideale o perchè no anche un’azzardato 3-4-3. Direte voi: Hamsik sfavorito nel centrocampo a 4? Chi l’ha detto? Ma avete visto Hamsik come gioca attualmente? Spesso lento, salta poco l’uomo. Le sue prestazioni si salvano solamente grazie ai magistrali inserimenti, ma non vedo perchè non li potrebbe fare anche con un nuovo modulo.

    Ciao!

  4. IO DICO SOLO: PAZIENZA!!! Ma non intendo che dobbiamo aspettare, ma semplicemente che è l’unica sostituzione che ha in mente il nostro allenatore. unica attenuante è che vi è costretto da una campagna acquisti dispendiosa e scellerata… perchè svendere il gladiatore Blasi???

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