Basket: Ma è lo stesso sport??

Si sente spesso dire che il basket a stelle e strisce è il migliore al mondo, che la NBA è il campionato più bello e che nessuno è al loro livello. Su questo ovviamente si può dissentire e discuterne a lungo, ma quello su cui si può riflettere è se in fondo si tratti dello stesso modo di intendere la pallacanestro, quel meraviglioso sport che nato e si è sviluppato negli Stati Uniti nel 1892, grazie all’idea di James Naismith, un professore canadese dell’Università del Massachusetts che voleva soltanto un passatempo invernale per i suoi studenti. Ne è passato di tempo infatti da quando si giocava con protezioni (i falli non esistevano) e si cercava di infilare la palla in un cesto di pesche (da qui appunto, basket). Più che altro un gioco simile a quello che si faceva ad American Gladiator. Quante evoluzioni nel regolamento, dalla stoppata irregolare (non si può toccare la palla nella sua parabola discendente sul tiro di un avversario) all’inserimento della linea del tiro da tre punti a cavallo fra gli anni 70 e 80. Ma quello che è sorprendente è che a tuttoggi si gioca con regole diverse in Europa e negli Usa ad esempio (premessa: ai mondiali si gioca con le regole europee, quelli strani sono loro). Immaginate se le regole del calcio fossero diverse da paese a paese…! In cosa differiscono però questi due tipi di pallacanestro? Cominciamo dall’infrazione di passi: in Europa è consentito di fare un passo prima di iniziare il palleggio, negli Stati Uniti prima ne erano consentiti in pratica due, mentre oggi non è difficile assistere a vere e proprie camminate per poi metter giù la palla (se poi c’è una superstar che va in contropiede per schiacciare gli arbitri non fischiano l’infrazione neanche a pagarli). La difesa a zona poi, utilissima se la si sa giocare (la Grecia rifilò ai mondiali una severissima lezione al Dream Team proprio giocando a zona e mandandoli in tilt) che nell’NBA prima era illegale (se non marcavo il mio diretto avversario a contatto mi fischiavano “illegal defense” e la mia squadra sarebbe stata punita con un tiro libero per gli avversari).
I falli: qui si scade nel ridicolo. L’impressione che i fischietti guardino prima il numero sulla maglia, poi il punteggio e poi forse il regolamento è impressione sempre più comune. A volte ci sono fischi davvero campati per aria. Non vanno trascurate però le differenze a livello di campo da gioco. Non alludo certo al fatto che i Palazzetti, o meglio, le Arene statunitensi siano mastodontiche con 20000 posti a sedere e prezzi stratosferici, ma al fatto che le dimensioni sono diverse. I parquet dei “gringos” sono più grandi, ma questo è dovuto al fatto che la linea del tiro da tre dista 7,23 metri dal canestro (anche se però incredibilmente negli angoli è più vicina perché non è un vero semicerchio e sui lati la linea diventa parallela a quella laterale col canestro a 6,71 circa). Un tempo la si portò a 6,75 ma molte squadre cominciarono ad abusarne e siccome diminuirono le schiacciate….rapido dietrofront!!! In Europa si segue la stessa strada, visto che la linea sta per passare dagli attuali 6,25 ai futuri 6,75. Anche l’attuale area dei tre secondi europea che è trapezoidale diventerà rettangolare come nella NBA. La durata dei quarti oltreoceano è di 12 minuti, in Europa sono 10 e un giocatore può commettere massimo 6 falli (5 qui da noi) e tutto sommato il rapporto minuti-falli è lo stesso. Ma si arriva in conclusione alla cosa più ridicola: i time-out. Ora, non si discute sul fatto che è sacrosanto per un tecnico chiedere un minuto di stop per parlare alla squadra se le cose vanno male, ma i time-out “a volo” nella NBA sono una esagerazione a mio parere. Anche i giocatori possono chiamarli e mentre il gioco è in corso! Cioè in pratica se la palla sta uscendo io posso raccoglierla e prima di cadere fuori chiamo time-out per non perdere il possesso, oppure se sono raddoppiato in angolo. Sul fatto che poi siano troppi e durino oltre il dovuto (viva la pubblicità!!) quello è il fondo del barile.

Che poi il talento dei giocatori NBA sia sopraffino, poesia di movimento, idilliaca sensazione di estasi nel vederli volare a canestro non lo discuto. Ma io continuo a preferire Cska-Panathinaikos di Eurolega.

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7 pensieri su “Basket: Ma è lo stesso sport??

  1. meritano menzione anche le 2 regole che più sottolineano la concezione spettacolare del basket oltre oceano: i 3 secondi difensivi e il semicerchio sotto canestro dentro il quale non c’è sfondamento! è (anche) per questo, signori, che lebron il ferro se lo porta a casa..

  2. mmm… abbastanza perplesso dal post. il fatto che ci sia un oceano tra di noi già la dice lunga. che l’nba sia una lega a parte mi sembra assodato da tempo. loro giocano un tipo di basket che è un altro sport. proprio come dici tu. poi, se vogliono fare le olimpiadi, sono loro che devono adeguarsi.

    personalmente il basket fiba non mi esalta quanto una partita di play-off nba (e il fatto che ci faccio le nottate lo testimonia). certo è che se devo assistere allo scempio del campionato italiano… beh… sky HD tutta la vita! ma sono gusti personali.

    oggettivamente parlando, è vero: troppo spesso si assiste a situazioni di playground. ma l’analisi che hai fatto è esagerata, ci sono fischi assolutamente geniali e gli arbitri vengono inculati a sangue se sbagliano. quindi……..

    • I playoff Nba sono a parte, il che scazza ancora di più perchè sembra che la stagione cominci là. Il campionato italiano sta crollando, ma quella è una questione a parte. L’Eurolega mi appassiona molto di più della Nba ad esempio (attenzione però…entrambe, o meglio, il basket generale mi appassiona un sacco!!) e gli arbitri europei sono nettamente meglio. Verò è che in Nba magari li inculano, in Grecia e Serbia…gli sparano. Pas una curiosità…qual’è la tua squadra Nba preferita??

  3. guarda fonz… non ho una squadra. Mi piacciono molto alcuni giocatori, e osservo sempre da “esterno” le partite, scegliendo in corsa quella per cui tenere.
    l’anno scorso seguivo i mavericks, perchè c’è il mio dio in terra: jason kidd. erano dati svavoriti, anzi spacciati a metà stagione. io dissi che sarebbero arrivati lontano: entrarono ai play-off e buttarono fuori i miei odiati san antonio spurs (già, non li posso vedere).
    adoro lebron james, perchè è un giocatore assurdo. inoltre gioca per la sua squadra natale. kobe per me è una sorta di nemesi. lo rispetto e mi esalta anche, ma non scorderò mai che io sono uno cresciuto a pane e JORDAN.
    wade, garnett, nash rientrano tutti in quella categoria di giocatori che, come ho detto prima, fanno pendere l’ago della bilancia nel momento in cui guardo una gara.
    no, nel basket non ho una squadra. a parte la nazionale italiana. sono molto “razionale” (per quanto possa esserlo un playmaker… sai com’è..) 😀

  4. è più interessante una partita di curling ke una partita di basket italiano, viva l’NBA; D’accordo sui favoritismi per le star ma d’altronde succede anke nel calcio e se nn accade in eurolega è xkè in realtà vere e proprie star nn ne esistono ma solo ottimi giocatori…!!!

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