L’interlocutore … legorroico

[stextbox id=”custom” big=”true”]Vincenzo Pascuzzi, ex docente precario, ci ha inviato questa “nota semi-seria” in relazione ai dibattiti politici in tv. A fine articolo trovate l’estratto della trasmissione Annozero del 7 gennaio scorso[/stextbox]

La precaria siciliana Barbara Avola che ha messo ko Castelli ad Annozero.

Forse può essere di qualche utilità introdurre un neologismo: l’aggettivo “legorroico”. Chiaramente è un ibrido ottenuto mediante incrocio fra l’esistente logorroico e il sostantivo Lega (quella di Bossi e della c.d. Padania).

Descriviamone il significato con un esempio unendo l’aggettivo ad un sostantivo. Chi è l’interlocutore legorroico? Appartiene di preferenza alla Lega, ma può appartenere anche agli altri partiti che compongono l’attuale governo.
L’interlocutore legorroico si rivela quando partecipa a dibattiti in tv e si riconosce facilmente dai comportamenti che manifesta nei confronti degli interlocutori che non la pensano come lui, in pratica i suoi avversari politici. Non appena un suo interlocutore parla e comincia ad esporre il proprio punto di vista, il legorroico comincia ad usare abbondantemente il linguaggio non-verbale del corpo, usa in particolare la faccia e il capo -ma anche le mani e le braccia-  per dissentire fortemente poi, appena può, interviene verbalmente e interrompe continuamente, a raffica,  facendo perdere il filo a chi sta parlando, deviando il discorso e polarizzando, in questo modo, l’attenzione su di sé. Inoltre urla o alza la voce senza che sia necessario, si sovrappone, aggredisce con domande non attinenti, a volte insiste petulante e sfacciato per pretendere una risposta (mi risponda, mi risponda!).

Insomma, più che all’interlocutore che ha di fronte, si rivolge direttamente e astutamente  al telespettatore medio (precisamente a quello identificato con le caratteristiche di un ragazzo di 11-12 anni), usa una mimica appropriata,  frasi ed espressioni  verbali molto semplici, non importa se false e rozze, l’importante è che siano facili da “capire” e ricordare. Fa un po’ uno spot pubblicitario per sé stesso e per la sua parte politica. È quasi inutile rimarcare l’infimo livello culturale di certe pubblicità delle tv che però, se vengono trasmesse , devono pur risultare efficaci!

Mi sono convinto che l’interlocutore legorroico, per comportarsi come si comporta,  debba aver prima seguito un corso apposito , un training intensivo ed efficace, sicuramente con esercitazioni pratiche e magari anche simulazioni specifiche immediatamente prima del confronto in tv. Ci deve essere una scuola segreta che provvede con docenti e anche controfigure per allenarsi.

Queste considerazioni, dapprima latenti e vaghe, hanno cominciato a assumere concretezza e forma dopo il confronto tra il viceministro leghista Roberto Castelli e la precaria siciliana Barbara Avola. Era la puntata del  7 gennaio 2010 di Annozero e Barbara Avola, determinata e implacabile, ha però annullato il povero e legorroico Castelli.

73 pensieri su “L’interlocutore … legorroico

  1. tipico post di parte… potrei dire io che castelli annulli la signora… chi ha ragione?
    nella stessa puntata castelli è stato l’unico esponente del governo, tra l’altro leghista, a prendersi un applauso dal pubblico… la cosa che mi ha fatto schifo di quell’applauso è che è stato timido, quasi come se chi volesse applaudire si vergognasse di farlo… c’è voluto l’assenso di sua maestà santoro per farlo scatenare del tutto: “ma si, fate l’applauso”.
    metti quello di video…

      • no… ha detto una cosa molto semplice a VENDOLA, dopo che si è sfogato (giustamente) con il mondo, ma in particolare contro il suo partito, dicendo tutto ciò che ha fatto in puglia :
        se veramente hai fatto tutto quello che hai detto, presentati alle elezioni con un tuo partito… e gli elettori, se non sono stupidi, vedi che riconosceranno il tuo lavoro”. semplice… però l’ha detto un leghista… quindi è merda.

  2. Questi replicanti di destra parlano con la stessa fraseologia, sono come i robot, non hanno mai ragionato in vita loro, la forma, lo stile non sanno neanche cosa sia. Scrivono come replicanti, degli umani artificiali.

    “tipico post di parte…”

    … perchè?, è illegale avere idee diverse dal partito mafiofascista, cazzo. Questa è democrazia, il partito dell’Ammore!

    “castelli è stato l’unico esponente del governo, tra l’altro leghista, a prendersi un applauso dal pubblico…”

    me cojoni, il valore di un politico si misura dagli appalusi del pubblico tv, nella mente ristretta dell’ottuso telecratico.

    Miseria intellettuale a manate, con la fierezza di chi non ha nulla di cui essere fiero, quindi spropositata e parecchio esilarante.

    • a tratti sconvolgente e ben poco confortante.
      la cosa veramente bella di questo blog sono gli avatar… il tuo ha un cerotto in bocca… un motivo dovrà pur esserci.

      zzzui, modalità pascqualoo robot… swish, attivare dito… swish, premere “submit comment”… procedura inizializzata……

      • Caspita, che emozione leggere letteratura di così raffinata fattura e avvolta in un fragrante strato di impalpabile quanto elegante ironìa.
        Devi essere come minimo un docente di comunicazione al MIT.

  3. sai quanti applausi ha preso Barabba, quando hanno chiesto “chi liberiamo’”, e che vor di’?
    Che aveva ragione?
    Per cortesia……perchè non riesci a parlare del MERITO delle cose.
    Un’italiana madre di famiglia di 36 LAUREATA, che da anni fa la gavetta, che lavora (conosco personalmente Barbara, ma è solo una di noi, con la storia simile a tutti noi) che dovresti SERVIRE (dalla radice timologica del termine ministro) ti dice che si sente disperata e non ha futuro e campa grazie ai genitori, e tu MINISTRO, non trovi meglio da dire di non lamentarsi (certo è scomodo chi rompe i coglioni non unendosi agli “osanna” che ormai vi fate da soli), perchè la collega è “giovane e carina”.
    E ce la mangiamo con l’olio la bellezza, se basta questo x essere ministro, per essere insegnanti non bastano neanche quei sacrifici di cui il ministro parla e che noi conosciamo benissimo, e di essere sempre offesi e vilipesi da gente saccente ignorante e presuntuosa!
    Brava Barbara, grandissima donna e vergogna per quel poveretto e chi lo appoggia!

  4. Desidero segnalare che LA SIGNORA Barbara Evola è solo una delle grandi donne e uomini, che DA 2 ANNI, si battono in tutti i modi, per rivendicare quello che con sacrificio, con abnegazione, con passione e ostinazione CI ERAVAMO GIA’ MERITATI da tempo, prima che venisse questo governucolo, che invece di creare il lavoro per chi non lo aveva ha rubato il nostro, che ci eravamo abbondantemente meritato.
    Posso citare Mariapia Labita, Antonella Vaccaro, Daniela Basile, Pietro di Grusa, Pietro Prester, Giacomo Russo e Paolo Romano

  5. ripeto…ci piasciano in testa, ci dicono che piove e si lamentano pure se poi ci lamentiamo della mancanza di ombrelli -_-. dai pasq entra un po’ nei meriti di quel che dice la tipa nel video, e non di quel che diciamo noi commentando.

    1) precaria: in sicilia non c’è lavoro, non c’è un piano industriale, chiudono negozi fabbriche eccetera.

    2) risposta di castelli: non è vero, io conosco tante persone che in sicilia hanno voglia di lavorare

    è come chiedere ad uno una sigaretta, e sentirti rispondere che è astemio.

      • amico qui non censuriamo nessuno è il plugin delle votazioni che nasconde i commenti con 5 voti negativi. Li nasconde solamente, basta cliccare per leggere.
        Il sistema se ci pensi è anche sensato, in ogni caso solleviamo il limite in quanto in effetti 5 è troppo basso.

      • è un sistema che a me personalmente non piace. non c’era nulla di violento, e nessun insulto diretto nel mio commento. rileggiti quello di franco. e nonostante quello che mi ha detto, a me non interessa se viene eliminato o meno.
        se non volete censurare nessuno togliete questo sistema di moderazione… non basta un click per dire “il tuo commento non è stato eliminato”.

      • Abbiamo variato le opzioni. Ora il numero che indica quanto un commento è apprezzato dalla community è unico e aumenta/diminuisce a seconda dei giudizi.

        Vengono nascosti commenti troppo negativi. il sistema è usato in tantissimi blog per evitare commenti offensivi, off topic e spam.

  6. Se Barbara volesse lavorare non si farebbe vedere in televisione.
    Se Barbara volesse lavorare non parlerebbe in televizione.
    Se Barbara volesse … Niente, non ci riesco; volevo provare anchh’io per una volta a fare il leghista, ma non ci riesco proprio.
    Innanzi tutto vorrei chiedere scusa, da ascoltatore, a Barbara per come è stata affrontata dal Sig. Castelli che, credo, non essendo preoccupato da problemi economici pensi che vada bene tutto per tutti. Apprezzo invece l’intervento di Barbara, molto chiaro, che ha messo in non poche difficoltà il citato ministro
    Ancora una volta una persona del nord si permette di dire che se una persona del sud ne ha voglia possa senz’altro trovare un lavoro.
    Presentarsi in una trasmissione ormai à diventato quasi un obbligo per gli uomini e donne della politica; ci si presenta sempre con fogli e foglietti dai quali ci leggono cifre, dati, sondaggi che sono arabo per molti di noi telespettatori. Anch’io però farei una bella trasmissione, in prima serata. Nello studio inviterei Operai, Anziani, Giovani, Precari,Studenti, Disoccupati,Immigrati, tutti seduti nelle poltrone e poi farei collegamenti con gli inviati per mostrare come vivono tutti i politici con le auto blu, gli aerei di stato, le feste nelle ville, i viaggi che fanno ecc.. Poi tirerei fuori i fogli ed i foglietti per leggere come sono fatti i loro stipendi, quali sono le loro proprietà e quanto spendono di denaro pubblico. Allora, forse, quelle famose due piccole linee incrociate verrebbero segnate diversamente sulle nostre schede elettorali. Gli applausi che prendono per quello che dicono sui palchi delle tv, francamente se li possono tenere, loro e quegli “ercolini sempre in piedi” (antichi pupazzi che ondeggiavano simulando ripetuti sì con la testa) che si piazzano alle loro spalle nelle trasmissioni e nei comizi.
    Determinate persone che offendono la nostra costituzione (e di questo ne ho già parlato in altri miei commenti) dovrebbero avere almeno il coraggio e la correttezza di non rimanere nei governi di questa Repubblica per ricavarne tutti i benefici che le loro posizioni gli consentono di ottenere.
    Mi sto dilungando troppo. Faccio comunque i miei auguri a tutti coloro che sono in difficoltà. Un saluto particolare a Barbara che ha avuto la possibilità di evidenziare i veri problemi che ci interessano e di averlo fatto bene, a testa alta e Liberamente.

  7. Il comportamento di Castelli in quella puntata di Annozero ha rispettato, sfortunatamente, il solito trito e ritrito canovaccio della gente che sta a questo Governo, risposte che non soddisfano la domanda, con la tipica prosopopea di chi “sa tutto lui”, e le solite risposte alla “mavalà”, banalizzatrici dell’interlocutore, nonchè offensive.
    Ma sarò onesta, un paio di sorrisi li ha strappati anche a me, a differenza di tutti gli altri suoi colleghi che sorridere non mi fanno proprio.
    Il precariato non è un’invenzione di questo governo, è vero, questo governo ha solo incancrenito la piaga.
    Questo governo ha la colpa di star affossando le speranze, usando il vecchio trucco dello specchietto per le allodole…
    la crisi non c’è, la crisi c’è (ma è colpa di chi ha governato prima di noi), al sud c’è tanta gente che ha voglia di lavorare ma è colpa dei governi locali se le cose non funzionano, noi i sacrifici li abbiamo fatti prima di voi, per legge a 18 bisogna esser sbattuti fuori di casa, per finire travolti dai tagli alle scuole e alle università… così non si va da nessuna parte.
    Quando una cittadina ha la rarissima possibilità di porre delle domande faccia a faccia, tu Ministro, che sei un nostro stipendiato (d’oro), non dovresti mai e poi mai permetterti di dare delle risposte del genere.
    Pasqualoo, ti sei preso tante batoste con questi commenti…
    te lo dicevo io che a continuar così prima o poi qualcuno, oltre a me, te ne avrebbe dette quattro…anzi, più di quattro visto che un tuo commento risulta addirrittura oscurato! Come è possibile che tralasci sempre il ragionamento sul merito delle cose per fare, piuttosto, della vacua quanto inutile propaganda?

    Ti ostini a difenderli, perciò tu mi fai più “impressione” di loro.

  8. io non faccio propaganda, perchè figurati… sono disoccupato e con la politica ho guadagnato solo in periodo elettorale perchè andavo (e andrò) ad attaccare manifesti fino all’alba.
    io difendo le mie idee, e mi dispiace se vi dà fastidio… ma le mie idee coincidono molto spesso con quelle della lega.
    a me sinceramente “le batoste” fomentano ancora di più guarda. come continuano a fomentarmi nella mia piccola, sperudta e caccolosa realtà locale: vado avanti, FACENDO. troppe chiacchiere a me danno fastidio. come i commenti spocchiosi di gente come “franco” che pensa di aver capito tutto nella vita, soprattutto è proprio lo stereotipo della supponenza della sinistra.

    perciò cara ilaria, per me potete pure mettermeli 100 di pollici in giù… e spero slo in giù 😀 (anche se ripeto, a me questo criterio di moderazione sembra proprio una cazzata, soprattutto se paragonato alle offese che mi sono preso in questi mesi).

    la vera politica, il vero cambiamento passa dalla gente. ma è evidente che molti non lo hanno ancora capito… e aspettano chissà quale messia.

    • Ti ho messo un pollice in sù per riabilitare il tuo commento, perchè non mi piace la censura di nessun genere, ma non funziona il meccanismo, evidentemente.
      Pasqualoo anche i tuoi commenti spesso sono supponenti e violenti, per cui direi che se tutti iniziassimo in questo piccolissimo spazio a fare AUTOCRITICA e a parlarci con più calma forse riusciremmo a spiegarci i nostri punti di vista.

      • Anch’io avevo pensato a qualche forma di censura. E’ bastato che mi nettessi in contatto con la redazione e mi hanno spiegato del meccanismo automatico. Comunque il commento resta sempre leggibile.
        Complimenti alla redazione che dimostra sempre imparzialità e libertà per chi vuole intervenire.

      • In realtà registra il voto, ma non appare subito, bisogna aggiornale la pagina. E’ un bug tecnico che stiamo cercando di risolvere.

  9. Dell’intervento di Castelli credo si possa solo sottolineare l’arroganza e la maleducazione, oltre che l’ipocrisia (qualcuno mi spieghi come faceva a svegliarsi alle 4 fare 400 km lavorare fino alle 2 di notte e rifarsi i 400 km… come al solito si inventano le cifre…).
    Come si fa a rivolgersi così a qualcuno che vuole far sentire la VERA voce del popolo, con i suoi VERI problemi.
    Forse questa classe politica fa così schifo perchè non sente e non vede la crisi, non sa nemmeno come sia fatta. Semplicemente non sa come vive veramente la maggior parte del popolo, dall’alto dei suoi megastipendi e megaprivilegi e, come fa Castelli, dice che la vita è semplice, l’Italia è un “Bel Paese” e non esiste alcun problema. Siamo noi che ci sappiamo solo lamentare…

    • (qualcuno mi spieghi come faceva a svegliarsi alle 4 fare 400 km lavorare fino alle 2 di notte e rifarsi i 400 km… come al solito si inventano le cifre…). –> mah che ignoranza. ai suoi tempi il giorno durava 26 ore! è che sti giovani d’oggi che non han voglia di fare un cazzo, c’hanno pure il giorno più corto!

  10. resta il punto centrale che questo post è di parte. semplicemente perchè è stata persa un’occasione per tirarene fuori un bellissimo confronto tra comunicazione di destra e di sinistra. e quella dei conduttori televisivi.
    troppo facile scrivere su blog ciò che già si sa che verrà accettato e “applaudito” dai lettori. la cosa che più mi ha dato fastidio è concludere un post che segue anche un certo filo logico dicendo che la precaria ha ANNULLATO castelli. per me, che con il MIT non c’entro un cazzo ma che sono laureato in comunicazione, beh… fa veramente rabbia. perchè non c’è riscontro oggettivo!
    come al solito da un mio commento l’attenzione si è spostata sulla politica in generale, sulla solita discussione “tu sei di destra, ma come fai… sei violento”. ma di quello c’è scritto nel post e nel mio primo commento, beh… niente.
    dire che castelli ha preso un applauso intende sottolienare che quanto detto nel post non trova riscontro: se un esponente di destra ha detto una cosa condivisa da un pubblico PLATEALMENTE di opposizione, non significa di certo tutta la marea di cose che ho letto nei commenti: misurare la politica con l’applausometro, ercolino sempre in piedi, eccetera eccetera. e diciamolo… anche il solito attacco supponente e spocchioso al pascqualoo che fa parte della massa non pensante.
    significa dire all’autore del post che un legorroico non dice solo stronzate. punto.

    • Un logorroico è uno che per definizione parla molto, possiamo pure dire troppo.
      Può anche aver detto una cosa giusta, ma il peso delle castronerie e delle affermazioni offensive che si è assunto la responsabilità di dire pesa. Che poi la sinistra non sia in grado di arginare queste persone è un dato di fatto di cui non mi sembra opportuno gioire.
      E comunque anche Hitler avrà avuto ragione qualche volta.
      Sarà capitato che dicesse “oggi piove” col tempo nuvoloso.
      Ma non è che siccome una l’ha azzeccata (e pure di poco conto) adesso i leghisti sono tutte personcine a modo e la destra pure

      • Senti pascqualoo, dimmi un pò:

        Ma tu rispetti la democrazia?
        Ma tu sei antifascista?
        Ma tu sei antinazista?
        Cosa ne pensi di Mussolini?
        E di Hitler?

      • Aggiungo: cosa ne pensi di Berlusconi, di Bossi, delle leggi ad personam, di Ruini, ….

        Sì dicci un po’ come la pensi!

      • Ancora. Hai mai sentito citare questa dichiarazione?

        «La verità è che se Berlusconi non fosse entrato in politica, se non avesse fondato Forza Italia, noi oggi saremmo sotto un ponte o in galera con l’accusa di mafia. Col cavolo che portavamo a casa il proscioglimento nel lodo Mondadori».

        Sai di chi è?

  11. • pascqualoo scrive:
    19 gennaio 2010 alle 14:45

    tipico post di parte… (1) potrei dire io che Castelli annulli la signora…(2) chi ha ragione (3)?
    nella stessa puntata Castelli è stato l’unico esponente del governo, tra l’altro leghista, a prendersi un applauso dal pubblico…(4)

    (1) È il mio punto di vista. Sarà pure di parte (ammettiamolo per semplicità), è cosa c’è di male? Anche la tua risposta è di parte. O no? Oppure la tua parte è quella giusta?
    (2) E dillo! Ma così, per ripicca? O per principio?
    (3) Io non lo so. Forse io. Comunque ogni lettore decida per sé. Non credo che lo scopo di questa discussione si quello di attribuire torti e ragioni.
    (4) E con ciò? Spiegati meglio.

      • pascqualoo scrive:
        19 gennaio 2010 alle 17:00
        no… ha detto una cosa molto semplice a VENDOLA, dopo che si è sfogato (giustamente) con il mondo, ma in particolare contro il suo partito, dicendo tutto ciò che ha fatto in puglia :
        se veramente hai fatto tutto quello che hai detto, presentati alle elezioni con un tuo partito…(5) e gli elettori, se non sono stupidi(6), vedi che riconosceranno il tuo lavoro”. semplice… però l’ha detto un leghista… quindi è merda(7).

        forse vuoi sottolineare questa tua risposta?

        allora aggiungo:

        (5) è quello che Vendola vuole fare. ha già deciso;

        (6) è da dimostrare. io ne dubito.

        (7)lo dici tu. non è detto che tutto quello che dice la Lega sia sbagliato.

      • Ma perchè questa ostilità?

        Cioè non credo ci sia nulla di più bello che confrontarsi con persone che la pensano diversamente. Tanto lo sappiamo tutti che non faremo mai cambiare idea agli altri, quindi perchè non costruire un sano confronto e dibattito?

      • Ecco cosa NON avrei voluto leggere. Per catità il mio non vuole essere assolutamente un giudizio dato per quello che una persona vuole esprimmere, perchè sono sempre dell’idea che ognuno deve essere libero di dire quello che vuole. Ritengo solo che restare nei limiti della moderazione sia un segnale, innanzitutto di rispetto verso gli altri, ma che dimostri anche di essere convinti di esprimere le proprie opinioni perchè ritenute giuste. Credimi Pascqualoo, lo ripeto, non volgio assolutamente fare la morale a nessuno. Cerchiamo però di mantenere tutti un po’ di calma e di continuare a dibattere come sempre. Personalmente penso che avere un confronto con quelli che la pensano diversamente dal tuo/mio pemsiero deve essere non un motivo di scontro ma un’occasione di scambio di opinioni che dovrebbe servire a raggiungere un punto di convergenza anche se parziale (ti ricordo la mia metafora delle barche sul fiume). Questo blog è condotto da giovani che dedicano molta parte del loro tempo per farlo funzionare, per farlo andare avanti e senza ricavarne guadagni o altro; quindi, almeno per loro, non ne facciamo un luogo di scontro ma di confronto. Credo che se fosse visitato da persone che avessero tutti la stessa idea, lo stesso modo di pensare sarebbe una cosa noiosa, una cosa morta. Benvengano quindi i tuoi interventi che, da quello che vedo, servono a rendere il tutto più interessante, più vivo.
        Alla fine ognuno rimarrà fondamentalmente con le proprie idee ma credo che solo attraverso un serio dibattito (e questo lo direi soprattutto ai signori politici) si potrebbe cercare di trovare delle soluzioni per risolvere i reali problemi che tanto colpiscono tutti quelli che oggi si trovano in difficoltà.
        Buona serata a tutti.

  12. Segnalo a tutti ma in particolare a chi difende Castelli, la Lega, l’attuale governo il seguente articolo su Il Corriere della Sera di oggi.

    L’eterna precaria va in pensione

    A 61 anni ancora senza cattedra

    Lucia Longo vive a Taranto e insegna in un liceo di Laterza. 120 chilometri tra andata e ritorno a casa

    http://www.corriere.it/cronache/10_gennaio_20/L-eterna-precaria-va-in-pensione-marco-imarisio_c40086fe-0593-11df-a1d7-00144f02aabe.shtml

    • «Nulla mi toglie dalla testa che se avessi preso qualche tessera sindacale, tante umiliazioni mi sarebbero state risparmiate. Ma ad ogni collega “protetto” che mi scavalcava, cresceva il rifiuto di questo sistema. In vita mia mi sono iscritta solo al Cip, Comitato insegnati precari. Almeno sto con i miei simili». dice la signora longo.

      ahia, qualcosa non funziona….

      • «ahia, qualcosa non funziona….»

        due sono le cose principali che non funzionano:

        1)il sistema di reclutamento del Ministero che cambia ogni volta che cambia il governo;

        2) la scelta sbagliata e infame (*) di optare per il precariato ad oltranza per motivi di “risparmio”. attualmente un precario costa 9.000 euro di meno di un docente di ruolo. è un risparmio che assomiglia a un furto: in 20 anni equivale al costo di una casa!

        tutto ciò è spiegato, in sintesi, nell’articolo del Corriere, basta rileggerlo con calma.

        per la cronaca, 5-6 anni fa, ho conosciuto un segretario provinciale di un sindacato della scuola (firmatario del contratto) che allora era precario da 30 anni!

        ——
        (*) risale a circa 20 anni fa. Fioroni aveva cercato di stopparla – 150.000 assunzioni in 3 anni – Gelmini ha fatto marcia indietro e in più ha scelto di tagliare il personale docente e ata.

  13. Purtroppo i personaggi pollitici sono questi. Pare che nessuno si meravigli più di nulla. Sconcerie, offese provenienti dalla classe che ci governa e che dovrebbe rappresentare l’Italia e gli italiani che spesso, invece, disprezza. Intanto Vendola, in quell’occasione, poteva essere più incisivo sul problema scuola. Il linguaggio dell’attuale politico e tutto facito di legorroicità, hanno spazio e tanta vogliadi dire sempre le stesse str…. Nulla dura in eterno! Dopo tanto parlare del governatore Vendola, una buona notizia: ha vinto le primarie. Complimenti anche per quello che sta facendo per la difesa della scuola statale.
    http://insegnantiprecaricaserta.blogspot.com

  14. Lucia Longo, insegnante precaria del Cip, va in pensione ma non si arrende: domani sera – 28 gennaio – sarà ospite ad Annozero.
    Per raccontare la sua storia, per dare così visibilità al problema del precariato, per gridare lo svilimento di un obiettivo mai raggiunto, per contestare una scuola che cambia ma in negativo, per denunciare le ingiustizie di una cattedra mai sua.

    • A “annozero” Lucia Longo, 61 anni, in pensione da precaria.

      Forse è un record o forse già qualche altro caso si è verificato al tempo delle pensioni baby, ma la cosa che indigna è che pochi ormai riescono a indignarsi e che qualunque indecenza scorra come un fiume verso il grande mare della rassegnazione in attesa forse di tempi migliori.

      Intanto lei, Lucia Longo, 61 anni di Taranto, non potrà mai dire di essere stata una docente di ruolo a tutti gli effetti come i suoi colleghi che per un motivo o per l’altro l’hanno scavalcata nelle famigerate graduatorie, o di altri inseriti in graduatorie diverse o in Province diverse che l’hanno spuntata con l’amministrazione.

      “Nessuno si interessa di noi”, ha pure detto la collega, “c’è solo il ‘Comitato italiano precari’ che ci consiglia e dà informazioni utili alla nostra causa”. Sarà dovuto al fatto che non ha versato mai la iscrizione ai sindacati, ma questa affermazione dovrebbe fare riflettere tutte le sigle, mentre ci attenderemmo da loro una smentita ufficiale o una chiarificazione.

      “L’atteso non si compie e all’inatteso un dio apre la via”, dice il coro delle Baccanti, e alla collega Longo il dio ha aperto una strada del tutto diversa dal suo atteso e dall’atteso di ciascun cittadino italiano: la certezza del lavoro. Lavoro fra l’altro che è ampliamento disatteso in una pantomima di responsabilità politiche e di scelte economiche imperscrutabili. L’augurio è che finalmente, ma rimane solo un augurio, questa infinita questione dei precari finisca e che si riconosca a ciascuno il diritto al lavoro e alla dignità che solo il lavoro restituisce.

      PASQUALE ALMIRANTE

      http://www.aetnanet.org/modules.php?name=News&file=article&sid=19726

  15. Ieri sera a “otto e mezzo” con Lilli Gruber, Alessandra Mussolini esibiva (o indossava?) un tipico e arrogante comportamento “legorroico” nei confronti di Adolfo Urso e di Vauro Senesi: interrompeva continuamente a voce e con linguaggio del corpo, si ergeva impropriamente a giudice sommario dei suoi interlocutori.
    Se si trova il video è da linkare a fini didattici.

  16. altri due legorroici
    —–

    BALLARÓ, FLORIS SI ARRABBIA CON COTA E LA GELMINI VIDEO

    Più che di scontro, si potrebbe parlare di attacco. Parliamo di quanto accaduto ieri sera a Ballarò, durante il dibattito tra il ministro Mariastella Gelmini, il governatore del Piemonte Roberto Cota e l’ex parlamentare e giurista Stefano Rodotà. “Non accettiamo lezioni. Il suo discorso è fazioso e antiberlusconiano”, dice la Gelmini, pochi secondi dopo l’inizio dell’intervento (sul legittimo impedimento al vaglio della Consulta) del solitamente pacioso Rodotà, che perde la pazienza: “Ritengo questo modo di discutere gravemente offensivo”, dice il giurista, che cita la sentenza della Corte Costituzionale sul Lodo Alfano. La tensione torna alta quando Rodotà ricorda di essere stato un parlamentare (“della sinistra, della sinistra”, dice sottovoce la Gelmini), e Cota risponde, ironico, scusandosi per “non essere stato, come lei, un parlamentare del Pci”. Davanti al silenzio furioso di Rodotà, persino Floris perde il suo aplomb e scende in campo a favore del suo ospite: “Tutto ciò è molto triste, lei sarà stato anche centromediano di una squadra ma cosa c’entra con ciò che stiamo dicendo?”, dice il conduttore a Cota. “Mantenga un minimo di imparzialità”, protesta la Gelmini, subito zittita ancora da Floris: “Ministro, imparzialità non vuol dire dare ragione a lei. La differenza tra dati di fatto e opinioni la dovrebbe conoscere, non possiamo continuare ad insultare una volta ciascuno”.

    http://www.leggo.it/articolo.php?id=100380&sez=ITALIA

  17. IL DECALOGO DEI LEGORROICI!!
    —–

    Gelmini a Ballarò, la realtà supera la fantasia: il decalogo di Pdl e Lega per andare in tv

    Ispirata da questo video della puntata di Ballarò di ieri sera***, di cui ci parla anche Piovono rane di Alessandro Gilioli, sono stata ispirata per la stesura del decalogo dei berlusconiani (leghisti inclusi, la scuola televisiva è per forza la stessa) se devono presenziare in un talk show. Ora ditemi se qualcosa non vi torna. Perché per me dal 1994 è matematico. Via:
    1. Delegittimare l’avversario e sparare idiozie.
    2. Invitare all’imparzialità, che per loro equivale a professarsi berlusconiani doc.
    3. Fare passare per schizofrenico l’avversario politico se, giustamente, si incazza.
    4. Semplificare i contenuti per occultare la verità.
    5. Accusare gli avversari di essere irriducibili antiberlusconiani e comunisti.
    6. Parlare sopra tutti gli altri e gridare più forte anche se si continuano a ripetere concetti demenziali.
    7. Invocare il rispetto della sovranità popolare per difendere Berlusconi in qualsiasi impervia, illegale, assurda e ridicola situazione.
    8. Eliminare qualsiasi traccia di senso critico nei confronti del Cav.
    9. Se l’avversario politico tocca un nervo scoperto a cui non si riesce a replicare, fare presente che la questione è noiosa e interessa soltanto a uno sparuto groppo di comunisti.
    10. Protestare in continuazione perché il conduttore ha dato troppo spazio ai comunisti e poco ai liberali.
    (***la Gelmini è imbarazzante, sono rimasta sbalordita. Un pensiero alla sua piccola Emma, se mai avrà il coraggio di vedere i video su YouTube in cui compare e parla – parla!- sua madre)

    http://internetepolitica.blogosfere.it/2011/01/gelmini-a-ballaro-la-realta-supera-la-fantasia-il-decalogo-di-pdl-e-lega-per-andare-in-tv.html

  18. Anno Zero E La Dialettica Della Destra

    Gli unici personaggi che gridano e che intorrompono continuamente a voce alta gli interventi degli altri ospiti sono la deputata Daniela Santanchè e Maurizio Belpietro. Il copione ormai è vecchio di fronte alla cruda realtà, si arrampicano sugli specchi continuando a gridare e a cambiare argomento, ogni settimana si alternano come ospiti tutti gli uomini del presidente, tutti ormai hanno studiato il modo di comportarsi in trasmissione.

    Desta grande impressione il fatto che l’onorevole Daniela Santanchè dopo anni di campagne a favore delle donne e contro la prostituzione, all’improvviso pur di difendere il presidente del consiglio, si dimentica della condizione della donna che prima le stava tanto a cuore.Ancora più divertente riesumare un pensiero della Santanchè su Silvio Berlusconi datato 25 marzo 2008: “Le donne per andare in Parlamento lo possono fare solo con me. Vorrei fare un appello a tutte le donne italiane. Non date il voto a Silvio Berlusconi, perchè Silvio Berlusconi ci vede solo orizzontali, non ci vede mai verticali”. Per la Santanchè il Cavaliere “non ha rispetto per le donne, lo dimostra la sua vita giorno dopo giorno. Ha detto a quella ragazza precaria di sposare un miliardario: non è questa la risoluzione del precariato. Il voto a Silvio Berlusconi è il voto più inutile che le donne possano dare”.

    http://www.paid2write.org/cinema_tv_musica/anno_zero_la_dialettica_della_destra_9214.html

  19. “Aggressività per svalorizzare l’avversario”, “eventi mediatici per spingere a parlar d’altro”. È questa secondo politologi e massmediologi la strategia di comunicazione televisiva impartita da Silvio Berlusconi ai suoi uomini per fronteggiare lo scandalo Ruby. Ed ecco che nei salotti televisivi, al fianco dei videomessaggi del premier, fanno il loro ritorno personaggi incendiari del calibro di Vittorio Sgarbi e di Daniela Santanché.

    http://www.ilfattoquotidiano.it/2011/01/25/insabbiare-confondere-parlare-daltro-lagenda-televisiva-di-b/88253/comment-page-4/#comment-1553137

  20. A brigante, brigante e mezzo!

    di Paolo Flores d’Arcais – 11 marzo 2011

    Mercoledì sera a Exit ho impedito all’on. Reguzzoni di parlare. Dopo due ore e passa che il fedelissimo di Bossi padre e trota faceva (con Sallusti “spalla”) il bello e il cattivo tempo, parlando sempre lui (anche se il verbo “parlare” è spericolato: biascicava all’infinito un’identica giaculatoria di fede bossiana) e interrompendomi appena aprivo bocca, mi sono ricordato del grande presidente Sandro Pertini, che ripeteva sempre “a brigante, brigante e mezzo”, e ho deciso di non essere più cristiano (“porgere l’altra guancia”) e neppure civile. Ho fatto come loro. L’ho fatto, anzi, meglio di loro (cioè peggio).
    Sia chiaro, questo è l’opposto del mio ideale di dibattito televisivo. Ho scritto più volte negli anni, e di recente su questo giornale, che un dibattito per essere autentico,e dunque appassionante, implica che ciascuno dei contendenti possa esporre secondo logica una connessione di fatti e opinioni, senza essere interrotto. Dopodiché, senza interromperlo, ascolterà le argomentazioni del suo interlocutore. Rispettando i tempi televisivi, ovviamente, perché sul piccolo schermo l’attenzione precipita dopo due o tre minuti. Ma per garantire il ritmo ci sono i conduttori. Sarebbe logico che solo loro, e un ospite alla volta, avessero il “microfono aperto”: la trasformazione della controversia in rissa o in starnazzare disturbatorio sarebbe in tal modo impedita in radice. A me piacerebbe anche (e a molti telespettatori, credo) che dietro ogni ospite ci fosse un cronometro che segni quanto tempo ciascuno ha avuto a disposizione, perché anche la trasparenza delle “armi pari” rende un confronto più affascinante.

    Nella tv italiana il conflitto delle idee oggi è un sogno, tranne rarissime eccezioni, benché in molte televisioni europee sia la normalità. Ci sono prezzolati e/o cheerleader di regime, addestrati all’insulto, alla menzogna e comunque all’interruzione sistematica (visto che al ragionamento è impossibile addestrarli), cioè al manganello e all’olio di ricino mediatico contro l’oppositore, e conduttori che troppo spesso lasciano fare, e ospiti più o meno repubblican-costituzionali che per buona educazione finiscono per subire l’indecente asimmetria.

    Mercoledì a Exit c’è stato qualcosa di più e di peggio. Sono stati presentati alcuni servizi giornalistici di straordinario livello professionale, che mostravano con imparzialità le diverse sensibilità che albergano nella “pancia” dell’elettorato leghista. Dopo ognuno di questi ineccepibili brani di giornalismo-giornalismo (che ormai si vede solo dalla Gabanelli, ad Annozero, con Iacona) il succitato Reguzzoni vomitava anatemi per le falsità che vi sarebbero state contenute, confondendosi evidentemente col Tg1 di Minzolini. E nessuno in studio che dicesse una parola in difesa dell’onorabilità professionale di chi aveva invece dato prova di autentico standard anglosassone. Non Gad Lerner, non la giornalista del Foglio presente, e neppure la conduttrice, che immagino quei servizi avesse commissionato e apprezzato, visto che li ha mandati in onda. Per cui, alla terza overdose di accuse campate in aria sono stato costretto a intervenire per dire un ovvio “basta!”.

    So bene che nel mondo repubblican-costituzionale molti pensano che non si debba rispondere “a brigante, brigante e mezzo”, che alla becera litania delle interruzioni si debba rispondere con l’aplomb di un ragionamento ogni volta ripreso dall’inizio. Il fatto è che un ragionamento che sia uno non te lo lasciano nemmeno abbozzare, e dunque finisci tuo malgrado a dover scegliere tra fare la figurina (in tutti i sensi) in un poker truccato, dove gli assi vengono distribuiti solo alla volgarità, alla menzogna, alla violenza delle corde vocali, insomma ai professionisti dello squadrismo mediatico (non di rado donne: l’unica parità che il berlusconismo conceda loro), oppure svelare la truffa comportandoti come loro, ma con più coerenza, e mostrando come in tal modo la trasmissione stessa diventi impossibile.

    Io penso che se tutti gli ospiti più o meno repubblican-costituzionali, alla prima interruzione dell’addestrato di regime dicessero un secco “se mi interrompe una seconda volta non la faccio più parlare per tutta la trasmissione” e ovviamente mantenessero, questa indecenza di prepotenze finirebbe in un fiat. Ne va della democrazia. Che non è solo regola della maggioranza ma anche, ed essenzialmente, consenso ottenuto attraverso l’argomentazione razionale reciproca, altrimenti la mera “conta” è solo l’anticamera della “legge” del più forte.

    Il Fatto Quotidiano, 11 marzo 2011

    http://www.ilfattoquotidiano.it/2011/03/11/a-brigante-brigante-e-mezzo/96631/

  21. La terribile stagione dei grandi rischi

    di EUGENIO SCALFARI

    ….
    Post scriptum. Grandi Rischi era anche il titolo della trasmissione Annozero condotta giovedì scorso da Michele Santoro. L’ospite d’onore era il ministro dell’Economia, Giulio Tremonti; gli interlocutori Fausto Bertinotti, Ferruccio De Bortoli ed io.

    Il dibattito ha avuto il pregio di svolgersi senza le urla rissose che troppo spesso trasformano gli appuntamenti televisivi in arene di scomposte corride. Gli interlocutori hanno potuto argomentare le proprie posizioni e il confronto è avvenuto civilmente, non senza qualche asprezza che è servita a sottolineare le diversità dei pensieri, delle diagnosi e delle terapie proposte.

    La posizione del ministro – come da tempo sappiamo – è allineata con l’obiettivo delle istituzioni europee che raccomandano ed anzi impongono rigore nei bilanci, diminuzione del deficit e riduzione del debito pubblico. Quelle stesse istituzioni però raccomandano anche di abbinare il rigore con la crescita, ma da questo orecchio il nostro ministro dell’Economia è piuttosto sordo. Si limita a proporre riforme senza spese.

    Gli interlocutori hanno constatato che, nonostante il gran parlare che se ne fa, l’economia italiana continua a registrare da molti anni un encefalogramma piatto per quanto riguarda la crescita economica. Per di più siamo da poco entrati in una fase di accentuata inflazione-recessione: l’inflazione è ridiventata un pericolo attuale e rappresenta una vera e propria imposta regressiva che colpisce i redditi fissi e i ceti più deboli poiché erode il potere d’acquisto dei consumatori e scoraggia gli investimenti.

    Per scongiurare l’inflazione la Banca centrale europea ha preannunciato per il prossimo aprile un aumento del tasso d’interesse che avrà ripercussioni sui tassi di tutto il sistema bancario europeo. Avremo dunque una nefasta combinazione tra inflazione e recessione, quanto di peggio possa accadere in un sistema economico già gravemente debilitato.

    Personalmente credo che per abbinare il rigore con la crescita non vi sia altro modo che procurarsi nuove risorse chiamando a contribuire le fasce più opulente dei contribuenti e tassando le rendite finanziarie. Se ne ricaverebbero risorse sufficienti a rilanciare sia i consumi sia gli investimenti. Nel corso del dibattito Tremonti non ha avuto il tempo (o la voglia?) di rispondere a questa proposta. Sarei lieto che lo facesse.

    (13 marzo 2011)

    leggi tutto l’articolo:
    http://www.repubblica.it/esteri/2011/03/13/news/scalfari_commento-13540199/

  22. Bagarre in aula ieri – 30 marzo 2011 – alla Camera dei Deputati: Ignazio la Russa, dopo essere uscito ed essersi preso qualche grido dalla folla, è tornato in aula e ha iniziato a giocherellare con Dario Franceschini, applaudendolo in maniera ironica e plateale – un comportamento che ha scontentato moltissimi nel PdL. Ha poi avuto la buona idea di mandare “a fanculo” – ehi, letterale – il presidente della Camera; e oggi, sulla stampa nazionale, sono in pochi a difenderlo. Però c’è Daniela Santanchè, sottosegretario del governo all’Attuazione del Programma, sul Messaggero.
    http://www.giornalettismo.com/archives/119847/a-scuola-di-gestacci-dalla-santanche/

  23. Scilipoti, mezze calze per tutte le stagioni

    di Lidia Ravera – 8 maggio 2011
    Il viso pieno tondo, saturo di soddisfazione per se stesso è la caratteristica dominante dell’onorevole Scilipoti, l’uomo che, più di chiunque altro, rappresenta lo zeitgeist del Secondo millennio. La passione con cui grida mentre altri parlano. La determinazione autistica con cui non li ascolta. La scarsa padronanza della lingua italiana che lo costringe ad arrangiarsi facendo volare le mani. La sua bassa statura, sia letterale che metaforica. La modestia dei suoi talenti e la perspicacia con cui li investe, ora nell’Italia dei Valori, ora in quella della libertà, moltiplicandone i vantaggi personali, in termini di danaro, potere ed esposizione mediatica.

    Il suo esempio invita ad adeguarsi allo spirito del tempo, farsene pervadere, non opporre resistenza: non ha più senso essere di destra o di sinistra, imporsi coerenze, nutrire convinzioni: trionfano le mezze calze, nelle mezze stagioni.

    Il Fatto Quotidiano, 8 maggio 2011

    http://www.ilfattoquotidiano.it/2011/05/08/mezze-calze-per-tutte-le-stagioni-il-viso-pieno/109774/

  24. Se questa è una moderata

    di NATALIA ASPESI

    La povera signora sudava e balbettava sventolando un documento, vistosamente affranta perché, pur essendo adusa alle bugie e alle fantasie, non innocue ma neppure fatali, forse non immaginava che sarebbe stata costretta ad arrivare a tanto: a unirsi alla folla della bassa politica berlusconiana, ad usare quei dossier finti e menzogneri di cui devono essere pieni i cassetti del premier e del suo personale di servizio, a diventare lei, una Moratti nata Brichetto Arnaboldi, ricca di famiglia e di petrolio, benefattrice di San Patrignano, ex ministro sia pure mediocre dell’Istruzione, dell’Università e della Ricerca, ed ex presidente non luminoso della Rai, un Sallusti, un Feltri, un Belpietro, addirittura uno Scilipoti, una Santanché, uno dei tanti innominabili che hanno tolto ogni dignità alla politica.

    http://www.repubblica.it/politica/2011/05/12/news/se_questa_una_moderata-16117294/

  25. Ballarò, Gelmini imbarazzante: il suo decalogo nei talk show

    Ieri sera mi sono sacrificata e ho deciso di guardare un’intera puntata di Ballarò. A parte l’inopportunità della presenza di Gianfranco Fini – che fino a prova contraria è ancora Presidente della Camera e dunque dovrebbe astenersi dai talk show politici, magari – è stato come sempre interessante osservare e ascoltare il ministro dell’Istruzione Mariastella Gelmini.

    Come tutti i suoi compagni di partito, la scaletta si ripete identica:

    1. Non risponde alle domande

    2. Tira fuori dati a caso

    3. Manda a quel paese l’avversario politico

    4. Interrompe in continuazione

    5. Scuote la testa quando parla qualcuno dell’opposizione o che, ancor peggio, ha tradito Berlusconi

    6. Interviene a sproposito

    7. Non lascia mai terminare un intervento

    8. Detta le regole anche al conduttore

    9. Alza la voce

    10. Guarda chi ha di fronte con commiserazione o un sorrisetto sarcastico oltre a sentirsi offesa dalle parole dell’avversario politico se in qualche modo la mette in difficoltà sui contenuti.

    Insomma, il copione è sempre lo stesso. E lei, per farla breve, è sempre la stessa del tunnel coi neutrini. L’imbarazzo vien da sè e vi consigliamo di vedere il video:

    http://internetepolitica.blogosfere.it/2011/10/ballaro-gelmini-imbarazzante-il-suo-decalogo-nei-talk-show.html

  26. IERI HA DOVUTO BATTERE IN RITIRATA
    Il legorroico Castelli ieri, dopo il consueto show infarcito di saccenza, puzzette sotto il naso, esondazioni verbali, ecc., ha abbandonato la trasmissione SERVIZIO PUBBLICO di Santoro!

    26 gennaio 2012

    +++++

    L’operaio a Castelli: ”Tu non mi devi rompere i c…”
    Il senatore della Lega Roberto Castelli abbandona lo studio televisivo di Michele Santoro, durante la trasmissione Servizio pubblico, dopo che un operaio cassintegrato sardo gli dice: “Castelli tu a me non mi devi rompere i c…”. Castelli, poco prima aveva avuto un vivace botta e risposta anche con alcuni lavoratori siciliani, uniti nella protesta insieme a quelli sardi. “La Sicilia è quella che spreca di più – aveva detto – voi avete 23 mila dipendenti pubblici, mentre in Lombardia ce ne sono solo tremila.” In chiusura di trasmissione, l’operaio ha poi precisato che le sue parole, sebbene fuori luogo, “sono state molto meno offensive di quelle dette prima da Castelli nei confronti delle regioni del Sud e dei lavoratori del meridione”
    http://video.repubblica.it/servizio-pubblico/l-operaio-a-castelli-tu-non-mi-devi-rompere-i-c/86703/85093?ref=HREC1-3

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