Chi pensava che il problema dei rifiuti a Napoli e in Campania fosse stato risolto in via definitiva nel 2008 con l’apertura della discarica di Chiaiano (articolo) e nel 2009 con l’inaugurazione del termovalorizzatore di Acerra è rimasto profondamente deluso: oggi, soltanto a Napoli, escludendo la provincia, sono in strada duemila tonnellate di rifiuti, il termovalorizzatore di Acerra funziona soltanto in parte e, ovviamente, le proteste dei cittadini esasperati non mancano. Il 28 ottobre il Presidente del Consiglio Silvio Berlusconi dichiarò che il problema era stato risolto al 90%, che entro tre giorni le strade di Napoli sarebbero state ripulite e per le vie della città non ci sarebbe più stata l’immondizia. Tuttavia i tre giorni sono passati da un pezzo e la situazione è peggiorata. Bisogna poi aggiungere il danno d’ immagine della città di Napoli che, a fatica, stava cercando di risollevarsi dopo l’ultima emergenza. I turisti sono in fuga, gli albergatori sono in crisi e le autorità locali fanno a scaricabarile sulle responsabilità.
Come detto, non mancano le proteste: dopo giorni di scontri e guerriglia a Terzigno e Boscoreale, due paesi dell’hinterland napoletano, le proteste ora si sono spostate a Giugliano, Taverna del Re, dove si sono registrati momenti di tensione tra manifestanti e forze dell’ordine: un manifestante ha dichiarato di essere stato aggredito da un poliziotto con una testata. Le proteste della gente sono comprensibili. Ci sono sicuramente anche persone che agiscono in maniera violenta aggredendo gli autisti degli autocompattatori, ma la gran parte dei manifestanti si comporta in maniera pacifica, in particolare le donne definite dagli organi di stampa “mamme vulcaniche”, preoccupate esclusivamente per la salute dei propri figli. Non si può continuare a vivere in queste condizioni e le promesse non mantenute da parte degli organi competenti fanno aumentare l’esasperazione della gente. Anche il Sottosegretario alla Presidenza del Consiglio, Guido Bertolaso, attento conoscitore delle vicende napoletane, aveva dichiarato che l’emergenza fosse terminata, ma il piano di governo è scaduto e la situazione a Napoli e provincia continua ad essere incandescente. Anche nel salernitano ci sono stati attimi di tensione.
Alcuni presidenti di regioni come la Puglia e la Calabria si sono detti disposti ad accogliere l’immondizia partenopea. In passato i rifiuti vennero mandati in Germania, ma è difficile credere che ciò possa di nuovo accadere. Intanto, tra il dire e il fare, Napoli continua ad essere sulle prime pagine di tutti i giornali (anche all’estero) per questa eterna emergenza mai risolta e le promesse continuano a non essere mantenute: per quanto tempo ancora questa situazione potrà durare ?
Ma Berlusconi crede davvero che la gente ha il prosciutto davanti agli occhi? “Risolviamo l’emergenza in tre giorni”… ma se non ci sono riusciti in 15 anni ora ci riescono in 3 giorni???
E’ incredibile che una persona del genere, con tutto quello che sta passando in questo periodo(che è un aspetto secondo me secondario), sia ancora presidente del consiglio.
la tragedia di questa emergenza, raccontata giustamente come emergenza infinita, non poteva essere risolta se non con l’impegno politico e civico, peraltro, da quando regione, comune e provincia fanno un continuo lavoro di SCARICABARILE, siamo nelle condizioni in cui lo stato, sigla un accordo, poi si fa salvare dalla provincia che torna a scaricare a taverna del re