Balotelli e l'ipocrisia razzista

Ci risiamo.
Anche ieri a Bordeaux si è sentito il coro: “Se saltelli muore Balotelli”, intonato nel settore dei tifosi della Juventus.
Dopo questo scorretto jingle, Buffon e Secco sono andati sotto la
curva a cercare di persuadere i 300 dal cantare, inutilmente.
Ci ha provato allora
lo speaker dello stadio ricordando che a Bordeaux il razzismo non è accettato (in quali città francesi quindi è accettato?).
Dopo essere stati rimproverati, i 300 tifosi si sono calmati, hanno ripreso fiato e hanno intonato:”Un negro non può essere
italiano”.
Lì scommetto che Secco ha pensato “Cazzo era meglio il primo coro”.
Punto 1 – Il primo coro non è razzista, è un coro
da stadio, vecchio quanto il “Devi Morire” intonato quando un
avversario rimane a terra infortunato.
Non ho mai sentito allo
stadio “Coraggio riprenditi”, o “Avversario facci un gol”.
Non è il rugby.
Punto 2 – Il secondo coro è razzista, ovvio. Ma finchè ci sono
Ministri della Repubblica Italiana che inneggiano all’inesistente
“Padania”, perchè stupirsi? Quelle persone sono state elette dal
popolo. Li rappresentano. Perchè stupirsi?
Prima di tutto, puniscano tutti i rappresentanti dei cittadini che si macchiano di razzismo, dai parlamentari -http://www.corriere.it/Primo_Piano/Politica/2006/01_Gennaio/15/calderoli.shtml –  ai comunali – http://www.camminandoscalzi.it/wordpress/il-white-christmas-di-brescia.html – . Solo così si può urlare allo scandalo dei cori razzisti negli stadi senza ipocrisia.
Questo deprecabile razzismo da stadio sta rovinando l’immagine di milioni di razzisti per bene. (Altan)

Ci risiamo.

balotelliAnche ieri a Bordeaux si è sentito il coro: “Se saltelli muore Balotelli”, intonato nel settore dei tifosi della Juventus.

Dopo questo scorretto jingle, Buffon e Secco sono andati sotto la curva a cercare di persuadere i 300 dal cantare. Inutilmente.

Ci ha provato allora lo speaker dello stadio ricordando che a Bordeaux il razzismo non è accettato (in quali città francesi quindi è lo è? ).

Dopo essere stati rimproverati, i 300 tifosi si sono calmati, hanno ripreso fiato e hanno intonato: “Un negro non può essere italiano”.

Lì scommetto che Secco ha pensato “Cazzo era meglio il primo coro “.

Punto 1 – Il primo coro non è razzista, è un coro da stadio, vecchio quanto il “devi morire” intonato quando un avversario rimane a terra infortunato.  Non ho mai sentito allo stadio un “coraggio riprenditi”, o “avversario facci un gol”.

Andiamo, non è il rugby.

Punto 2 – Il secondo coro è razzista, ovvio.

Moneta Lega CLP 003Espressione di una mancanza di cultura e civiltà che in Italia è dominante. Viviamo in una provincia che spera nella botta di culo.  O per dirla alla Diogene: Preferisco avere una goccia di fortuna che una botte di saggezza”.

Quello che penso sempre in questi casi è che finchè ci sono Ministri della Repubblica Italiana che inneggiano all’inesistente “Padania“, perchè stupirsi? Quelle persone sono state elette dal popolo. Li rappresentano. Perchè stupirsi?

Perchè non puniscono  tutti i rappresentanti dei cittadini che si macchiano di razzismo? Dai parlamentari http://www.corriere.it/Primo_Piano/Politica/2006/01_Gennaio/15/calderoli.shtml –  ai comunali – http://www.camminandoscalzi.it/wordpress/il-white-christmas-di-brescia.html – .

Se lo facessero, allora si potrà urlare allo scandalo dei cori razzisti negli stadi senza ipocrisia.

Questo deprecabile razzismo da stadio sta rovinando l’immagine di milioni di razzisti per bene. (Altan)

18 pensieri su “Balotelli e l'ipocrisia razzista

  1. Poco tempo fa ho scritto un post sul mio blog riguardo proprio il razzismo “da stadio”. Essendo tifoso dal Genoa da sempre e frequentatore delle curve degli stadi da una decina di anni, ho sentito il diritto/dovere di esprimermi su questo argomento, stimolato da un’episodio avvenuto al Ferraris (lo stadio del Genoa CFC 1893 😉 ) in occasione di una partita di europa League di quest’anno. Proprio in quella partita si era accesa una “discussione” in curva riguardo all’atteggiamento assunto nei confronti della punta di colore dell’Odense, compagine danese che si affrontava quella sera. Il giocatore in questione si era rivolto più di una volta in maniera provocatoria alle gradinate accendendo gli animi della tribù da stadio. Ed erano partiti i “bu” razzisti ormai tristemente famosi.
    Le mie riflessioni di allora: se il giocatore fosse stato bianco, sicuramente sarebbe stato “beccato” tutta la partita; il fatto che fosse di colore ha suscitato questa strana confusione in gradinata.
    Non dimentichiamo che “la curva” è un luogo sociale particolarissimo, caratterizzato da una tipologia di comunicazione particolare, basata soprattutto sull’istinto, sul momento; le parole e gli slogan militareschi hanno poco significato se riportati in altro contesto.
    Si può parlare di razzismo?
    A mio avviso no… Che razzismo!; il razzismo è ben altra cosa, e la goffa (se non comica) scenetta presentatasi al Ferraris ne è la dimostrazione.
    Come comportarsi?
    I fischi si..quelli ci stavano proprio, questo signore ha travalicato le regole non scritte del sacro rapporto giocatore-tifosi. I “bu” no… troppo profonda la connotazione negativa, troppo strumentalizzabile…e siccome di strumentalizzazioni siamo vittime (consapevoli e non) ogni giorno in questo impero mediatico che è il mondo attuale, sarebbe forse il caso di farci tutti un pò più furbi (anche quando siamo travestiti da animali da stadio).
    Il post completo a questo link http://paoloratto.blogspot.com/2009/08/razzismo-e-comunicazione-una-pillola-in.html

  2. Ciao .. Io penso che il problema non si pone per me questo non è razzismo.
    A me Balotelli personalmente mi stà sulle balle, non lo sopporto. Ma non perchè è di colore perchè penso sia un coglione. Poi è anche dell’inter 🙂 che è anche peggio.

    Purtroppo neri si nasce e non si può fare nulla, interisti si diventa 🙂

    Apparte gli scherzi, chi va allo stadio, sa che tutti i giocatori sono figli di …, tutti. La madre dei presidenti tutte fanno un lavoro.

    Quindi i giocatori devono morire e così via.

    Il problema che se il coro era Se salti muore Spinelli, non fregava niente a nessuno, ora solo perchè è nero c’è il caso.

    Queste sono solo cavolate.

  3. L’episodio citato da Paolo Ratto è emblematico e mi trova d’accordissimo con lui. Personalmente reputo Balotelli un potenziale campione ma non ci penserei su due volte ad insultarlo. Di motivi ne avrei tanti, ma certo non il colore della pelle. Quella è una cazzata che lascio agli ignoranti. Per me puoi essere bianco, nero, giallo, rosso…tanto non mi interessa. Le persone io le divido solo in base a due categorie: brava gente e stronzi. E con questi ultimi si che sono razzista.

  4. @Paolo Ratto
    Sono d’accordo in generale sulla tua visione.
    Non bisogna dimenticare che l’obiettivo principale dei tifosi è attaccare i tifosi avversari o l’arbitro.
    Il sempreverde “……..figlio di puttana” o lo storico “cornuto, cornuto, cornuto”.

    Ormai queste offese sono entrate a far parte del vocabolario da stadio, sono state metabolizzate. Ma non dimentichiamo che sono offese molto personali, in quanto non colpiscono il soggetto direttamente, ma le madri, o le mogli.

    “……pezzo di merda” è paradossalmente l’insulto migliore!

    Se questo è l’andazzo, era da prevedere che usare la motivazione razziale per ferire ancora più profondamente un giocatore (sempre no in maniera diretta ma legata alla razza) sarebbe subito arrivata.

    Ok non è razzismo in senso stretto, ma in questo caso si “usa” il razzismo per offendere. Allora è razzismo! Una forma barbara se vogliamo, anzi “goffa” come hai giustamente detto tu.

    Ormai questo razzismo c’è poco da fare è stato metabolizzato all’interno dello staio e nella società. Aiutato anche come ho scritto da rappresentanti dei cittadini che per primi “utilizzano” il razzismo.

    @Calciofilia
    Si è questo l’andazzo ormai, e i buuuu nonostante nati per ferire i giocatori neri (quindi razzismo) sono entrati a far parte della società.

    Allo stadio ci sono sempre state persone che insultavano le madri, le mogli e i giocatori stessi. Quindi insomma era da aspettarselo che in questo contesto il razzismo sarebbe fiorito no?

    Cmq il coro “non esiste un negro italiano” è razzismo puro e meditato.

    PS: ok 🙂

  5. Infatti quello che ribadisco è proprio il fatto che, siccome siamo consapevoli che i vari media non vedono l’ora di strumentalizzare, di gridare allo scandalo, di “far notizia” anche quando non ce ne sarebbero i presupposti, bisogna farsi più furbi…

    @fonzie182… sintonia totale!

    @andrea_27… d’accordissimo che il coro “non esiste un negro italiano” è eccessivo e profuma di razzismo.
    Per quantro riguarda gli insulti allo stadio, questi fanno parte di una cornice simbolica del rituale della partita: militare, agressiva, incivile e tutto quello che vuoi…ma è sempre stato così..pensa un pò alla Roma dei gladiatori… Si vuole “colpire” (METAFORICAMENTE) il giocatore, nemico del momento, quello che sta minacciando la nostra suprremazia, intaccando la nostra fede..a nessuno frega niente delle mogli, delle madri e delle famiglie.
    Questo è il tifo…

  6. a me balotelli piace da morire. Per come sta in campo (memorabile lo “stai su” urlato a cristiano ronaldo, o la linguaccia ai tifosi romanisti dopo il goal). Piace come gioca. Non piace perchè spesso è un uomo in meno per la squadra quando commette falli inutili (è uno degli attaccanti più indisciplinati in termini di falli di gioco).
    per me (ma anche per l’anagrafe) MARIO BALOTELLI è italiano. Punto. Sono d’accordo con gli insulti perchè è un personaggio che può legittimanete stare sui cgolioni. in più è dell’inter (ma tifa milan… ahhahaah gli interisti sono proprio sfigati). quello che mi dà profondamente urto é il fatto che siaun ragazzo giovane, e chi lo insulta sempre e comunque dovrebbe solo ricordarsi di questo piccolo particolare! Ragazzi non è facile giocare a 19 anni contro tutto e tutti. per questo Mario per me è ancora più grande.

    Nello sport la storia del negro che non è italiano è vecchia quanto carton myers portabandiera. e purtropo fu proprio la curva della mia città (viterbo, in serie C2) a coprirsi di ridicolo con uno striscione che diceva le stesse cose dette a proposito dell’italianissimo Mario.

    ma aspettate la prima convocazione in nazionale. il primo goal di Mario. evedrete tutti gli ipocriti d’Italia esultare da Trieste in giù… l’importante è farlo sempre, io son pronto e tu?

  7. Secondo me la cosa grave e che non può non far parlare di razzismo è il fatto che gli insulti erano diretti ad un giocatore non presente sul campo da gioco e di una squadra estranea alla partita.
    Per quanto grande possa essere la rivalità tra interisti e juventini, secondo me, questa è una cosa inaccettabile e va punita di conseguenza con la squalifica del campo.

    • Va punito il campo perchè i tifosi se la sono presa con un giocatore/squadra non presente?

      Ogni partita i tifosi fanno cori contro altre squadre non in campo (specie quelle che hanno squadre nella stessa città).

      L’unico motivo vero x squalificare il campo è il coro “un negro non può essere italiano”. Cantato cmq da una parte dei 300. Colpire tutti per i pochi? Ingiusto, però si

      • si ma io intendevo proprio quelli: punirli per il coro razzista (per di più contro un giocatore non presente) non per i normali cori o insulti da stadio.

  8. Il problema è che non si deve giustificare la maleducazione. Non sto nemmeno a sindacare sulla scala di gravità degli insulti. Sono insulti gratuiti. Se insulti sei un gran maleducato. Non esiste nemmeno l’attenuante del giocatore che provoca. Ti da fastidio esprimi il tuo dissenso con i fischi segno di disapprovazione(è un suono non ha il significato che hanno certe parole). Non capisco perchè uno debba andare allo stadio per insultare gli avversari, sostieni la tua squadra che fai meglio figura. Allo stadio non si va per sfogare la frustrazione della vita, se siete frustrati sfogatevi in modi più civili. Il problema non è se il giocatore è bianco o nero il problema è che è uno è maleducato e non si dovrebbere permettere di insultare nessuno(tantomeno persone che non conosci)e questo lo si vede anche nella vita quotidiana. Se due persone si picchiano all’incrocio di un semaforo pensa cosa possano fare allo stadio.
    Invece di isolare queste persone gli si va dietro che bel segno di maturità. Se sai che è un comportamento sbagliato perchè lo fai? E se un giorno fossi te ad essere preso di mira? A me è capitato di essere insultato sugli spalti quando giocavo i campionati giovanili non è una bella cosa e non la auguro a nessuno. Vuoi insultare? Stattene a casa tua almeno li magari tuo padre due schiaffoni di correzione te li da.
    Tengo a precisare che il mio post è di carattere generale non accusa nessuno degli utenti sono solo mie riflessioni e mi scuso se qualcuno si possa sentir offeso nella propria persona

  9. @MisterMtt capisco il tuo punto di vista, anche io nei campi provinciali ho preso tanti insulti.
    Questa però è una mentalità che non verrà mai cambiata.
    Almeno in Italia il tifo calcistico è questo ormai.
    Dalle curve violente, razziste, alle tribune spesso molto più volgari delle curve.
    Gli sputi ai dirigenti delle altre squadre arrivano proprio dalle famose tribune A.

    Ormai fa parte del calcio..e come dicevo su, un o ormai deve adeguarsi, non può andare allo stadio sperando di trovare gente tranquilla…come andare ad un concerto punk sperando di godersi il concerto con calma.

    E’ la storia che nel bene o nel male influisce, e va se non rispettata, capita. Per questo ti dico che evitare che il pubblico insulti (essendo spesso i giocatori in campo, o in panchina) i primi a farlo è impossibile.
    Fermare la deriva razzista invece ci si può almeno provare…

    ————-

    Aggiornamento caso Balotelli:

    José Mourinho – “Non mi sembra che nella prossima gara vedrete Balotelli”.

    Perfetto, caso razzismo chiuso, perora 🙂

  10. Se tu tolleri gli insulti tolleri anche il razzismo. Che cambia tra insultare la madre di un calciatore o il calciatore per il colore della pelle? Niente è sempre inciviltà solo che il razzismo fa vendere più copie di quotidiani, ma il concetto è lo stesso una gran maleducazione di fondo. Te porteresti un bambino allo stadio a vedere dal vivo la cosa che ama più di tutti? Io adesso come adesso non ce lo porterei e la cosa è molto triste. Mi dici che è impossibile cambiare la mentalità delle persone; se è così allora è anche impossibile fermare la deriva razzista.
    Per me la mentalità si può cambiare, ci sono riusciti in parte in inghilterra perchè noi non possiamo riuscirci?

    • Io penso che debba essere un atteggiamento individuale, non puoi dare la colpa di questi atteggiamenti alla società, sei sei un maleducato la colpa è tua che non applichi le norme educative che ti danno a casa, prima di tutto è un problema individuale, che poi sfocia nel sociale. Non puoi dare la colpa alle istituzioni; è come dire che uno è maleducato per colpa della società è come nascondersi dietro a un dito a mio avviso. Se uno è educato lo è in mezzo anche a milioni di maleducati non penso che l’educato in mezzo ai maleducati diventi anche lui maleducato automaticamente, se succede questo è sintomo che manca un po’ di cervello alla persona e un po’ di equilibrio mentale, è come dire che se vivo in mezzo a ladri divento ladro anche io non mi sembra proprio che sia così. Ripeto il cambiamento della mentalità deve essere prima di tutto individuale poi automaticamente avverà anche su scala universale.
      Poi a mio avviso la nostra società le regole da applicare in questi casi le ha fornite (la loro validità è opinabile ma ci sono) ma non vengono mai applicate anzi si tende a minimizzare sempre il problema con una sorta di buonismo imperante, penso che l’individuo ogni volta che sbaglia debba essere punito.
      La vuoi sapere una soluzione al problema? Al primo insulto negli stadi, si fa sfollare tutto il settore da dove proviene l’insulto e tutti a casa.

      Il tu non è ovviamente diretto a te che leggi è sempre di carattere generale

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